
Dal contratto di governo firmato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini al “crono-programma” che dovrebbe mettere in piedi, grazie al presidente della Camera Roberto Fico, un nuovo governo guidato dalla maggioranza PD-M5S-Leu-IV. Da questa mattina Fico, incaricato con un mandato esplorativo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella venerdì scorso, sta guidando il tavolo fra i partiti di maggioranza per mettere a punto il programma di governo.
Al confronto sono presenti i capigruppo di M5S Davide Crippa ed Ettore Licheri, Graziano Delrio e Andrea Marcucci del Pd, Maria Elena Boschi e Davide Faraone di Italia Viva, Federico Fornaro e Loredana De Petris di Liberi e Uguali, i senatori Raffaele Fantetti e Maurizio Buccarella di ‘Europeisti – Maie – Centro Democratico’, Bruno Tabacci ed Antonio Tasso di Centro democratico-Maie Albert Laniece e Gianclaudio Bressa del Gruppo parlamentare ‘Per le Autonomie del Senato.
Renzi è quindi intervenuto con la sua Enews settimanale sul dibattito in corso. “Alla fine di questa settimana avremo, spero, il nuovo Governo. Dovrà essere all’altezza delle sfide di questo periodo. E dovrà essere un governo di persone capaci e meritevoli. Solo così l’Italia si salva”, scrive il leader di Italia Viva che poi pone una serie di interrogativi sui temi ritenuti chiave per dare vita a un nuovo esecutivo: “È giusto o no prendere i soldi europei per la sanità? È giusto o no cambiare le politiche attive per il lavoro? È giusto o no cambiare strategia sul lavoro quando i dati di oggi dicono che abbiano perso 444 mila posti di lavoro? È giusto o no continuare con questa struttura del commissario Arcuri? È giusto o no organizzare una campagna vaccinale degna di questo nome?”.
A margine dell’inaugurazione della nuova sede dell’Archivio Flamigni nel quartiere Garbatella, a Roma, il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha blindato ruoli e poltrone del premier uscente e del ministro dell’Economia. “Queste sono proprio cose che non vanno neanche ripetute perché diventano una notizia. C’è un confronto, lo abbiamo sempre detto, e io sono sicuro che si arriverà a una soluzione. Ora è il momento del confronto”, ha affermato il governatore del Lazio. “Lo spirito del Pd è garantire a questo paese governo e maggioranza forte e autorevole”, ha aggiunto Zingaretti.
Da IV, dopo le parole di Renzi, sono arrivate altre proposte. Il deputato Roberto Giachetti, presenterà la proposta di istituzione di una doppia commissione bicamerale, una per le riforme e una per il Recovery Fund, a prescindere dall’esito del tavolo guidato da Fico.” È indispensabile intervenire non solo sulla legge elettorale — ha spiegato Giachetti — ma anche su alcuni indispensabili interventi costituzionali che consentano al Paese di uscire dallo stallo con il quale conviviamo da anni”. La commissione bicamerale, che in passato non ha portato a grandi risultati, dovrebbe essere presieduta da un esponente dell’opposizione e lavorare su “proposte condivise”.
Per quanto riguarda la squadra di governo sono quattro i ministri sui quali Italia viva avrebbe chiesto discontinuità. Tra questi c’è Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia. Il partito di Renzi avrebbe inoltre invocato un cambio anche all’Istruzione, ministero al momento guidato da Lucia Azzolina. C’è anche Roberto Gualtieri, a capo dell’Economia, tra i ministri che Italia viva vorrebbe fossero al centro di un avvicendamento. Gualtieri, che ieri ha incassato parole di apprezzamento dal leader di Confindustria, Carlo Bonomi, è apprezzato dal Quirinale, che accetterebbe una sua sostituzione solo con un candidato all’altezza. Se Gualtieri non dovesse essere riconfermato, ecco che la scelta ricadrebbe su un tecnico: i nomi che circolano sono quelli di Fabio Panetta, ex direttore generale della Banca d’Italia, e dell’attuale direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Secondo l’ultimo totoministri proposto dal Corriere della Sera, Matteo Renzi avrebbe chiesto per Italia Viva almeno due dicasteri di peso indicando quattro ipotesi: Economia, Istruzione, Infrastrutture e Lavoro.
Per il ministero della Giustizia, quindi, si fanno i nomi di Sabino Cassese, del procuratore di Milano Francesco Greco, dell’ex presidente della Consulta, Marta Cartabia, e di Andrea Orlando e Paola Severino, che hanno già ricoperto questo ruolo in passato.
Secondo diversi rumors, Renzi vorrebbe addirittura tentare il colpaccio tentando di piazzare Maria Elena Boschi all’Economia: ipotesi alquanto fantasiosa per i motivi precedentemente elencati. Più probabile un suo approdo alle Infrastrutture che sarebbero spacchettate dai Trasporti, che potrebbero andare al dem Graziano Delrio o al M5s Stefano Buffagni.
Per la Boschi si fa strada anche l’ipotesi Difesa con l’attuale ministro, Lorenzo Guerini, che a quel punto finirebbe all’Interno. In alternativa, soprattutto se il Movimento 5 Stelle ponesse un veto sulla Boschia, potrebbe essere Rosato, esponente di Italia Viva, a ottenere il dicastero dell’Interno.
I 5 Stelle rischiano di perdere il dicastero del Lavoro, attualmente assegnato a Nunzia Catalfo. Stefano Patuanelli, invece, potrebbe prendere il posto di Riccardo Fraccaro come sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre Giancarlo Cancelleri potrebbe entrare nel governo e sostituire Giuseppe Provenzano al dicastero per il Sud.
All’ala ribelle del Movimento, guidata da Alessandro Di Battista, potrebbe essere assegnato il dicastero dell’Innovazione o dell’Ambiente, mentre Bruno Tabacci, leader degli “Europeisti”, gruppo diventato in qualche modo “protagonista” di questa crisi di governo, potrebbe entrare nell’esecutivo come ministro della Famiglia.
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