Europa

Regno (ancora) Unito

Regno (ancora) Unito

Regno (ancora) Unito

Si era temuto che l’indipendenza della Scozia non minacciasse solo l’economia del Regno Unito; ma desse anche il via a una serie di rivendicdazioni di indipendenza di altre minoranze degli altri stati europei. Niente di tutto ciò. La Scozia ha detto no all’indipendenza. A deciderlo il 55,42% degli elettori che con il “no” hanno lasciato a bocca asciutta gli indipendentisti, con il loro 44,58% di “sì”. La scelta è stata di massa, in quanto oltre l’85% degli scozzesi si è recato nei seggi a votare. La notizia di una sconfitta era iniziata a circolare già nella notte ma si era fatta sempre più concreta dopo gli scrutini della capitale Edimburgo e della città scozzese più grande, Glasgow. A poco sono servite le campagne cariche di patriottismo, la passione di coloro che vedevano davanti a sé l’occasione della vita. Il terrore di un futuro incerto ha avuto la meglio.  «Accettiamo la vittoria del no. Riconosciamo la scelta democratica degli scozzesi», ha detto stamattina Alex Salmond, vero sconfitto delle urne, parlando a Edimburgo. Solo una cosa gli resta a cuore e cioè che «si onorino lo promesse. Lo chiedano tutti gli scozzesi».

Gli unionisti hanno vinto e sopratutto ha vinto il loro portavoce, David Cameron che stamattina ha parlato davanti a Downing Street dopo l’esito del referendum in Scozia.  «È il tempo per il nostro Regno Unito di andare avanti. La questione ora è stata risolta per una generazione o, come ha detto Salmond, per una vita», ha dichiarato il primo ministro britannico. «Rispetteremo le promesse fatte alla Scozia in pieno», ha detto per placare gli animi, assicurando agli scozzesi che «avranno più poteri sulla gestione dei loro affari, e ugualmente varrà per gli abitanti di Inghilterra, Galles e Irlanda del nord». «Gli scozzesi hanno mantenuto unito il nostro Paese formato da quattro nazioni e come milioni di altre persone sono felicissimo. La vittoria del “no” in Scozia – ha infine concluso il Primo Ministro britannico – rafforza la nostra nazione. Insieme siamo migliori».

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