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Elezione nuovo Presidente della Repubblica: Mattarella supera il quorum

Elezione nuovo Presidente della Repubblica: Mattarella supera il quorum

Sergio Mattarella, Laura Boldrini e Valeria Fedeli

Sabato 31 gennaio si è svolta la quarta votazione e come era prevedibile è stata quella decisiva. Mattarella ha quasi raggiunto i due terzi di consensi; anche se bastava solo la maggioranza assoluta. Il neo eletto presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato raggiunto al palazzo della Consulta dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla presidente reggente del Senato Valeria Fedeli che gli hanno annunciato l’avvenuta elezione. Presenti anche i segretari generali di Camera e Senato.

La grande notizia prima della votazione è stato l’orientamento di voto di Area Popolare a favore di Mattarella, invece che scheda bianca. Questo, però, ha provocato un terremoto nell’Ncd viste le dimissioni di Barbara Saltamartini (portavoce) e di Maurizio Sacconi (capogruppo al Senato) che non hanno condiviso la votazione differente da Forza Italia. Non si sà se vorranno uscire dal partito o solo manifestare il loro dissenso; anche se della Saltamartini ci sono voci di un suo avvicinamento alla Lista “Noi con Salvini” con cui sarebbe candidata in centro Italia. Poi ci sarebbe da capire se a queste due persone ne seguiranno altri. Grandi problemi anche per Forza Italia, visto che nonostante la decisione di votare scheda bianca anche alla quarta votazione; i voti sono stati minori dei grandi elettori del partito. Il dito è stato subito puntato contro Raffaele Fitto, che però ha smentito. Angelino Alfano e Silvio Berlusconi si trovano così tra gli sconfitti (con il solo primo che è riuscito per lo meno a salvare la faccia) e con gravi problemi di tenuta dei rispettivi partiti. Grande festeggiamento nel Partito Democratico, dove la tattica di Matteo Renzi ha vintyo su tutta la linea. Il segretario Pd è stato bravo anche a compattare il suo partito e a scegliere un candidato che andasse bene a tutti; questo anche ascoltando i consigli delle varie componenti. Molto utile a questo scopo è stato l’ex segretario Pierluigi Bersani che ha consigliato Renzi di non candidare nessun ex segretario (lui compreso) perchè sarebbe stato divisivo e non votato da tutto il partito. Allo stesso tempo, però Bersani ha ammesso che se Renzi non lo avesse ascoltato e avesse candidato un suo “uomo” il partito non lo avrebbe seguito e si sarebbe andati sicuramente ad elezioni anticipate con tutte le conseguenze negative del caso. Tra i perdenti sicuramente i franchi tiratori, che caso più unico che raro a questo giro sono stati davvero scarsi. Infatti, non solo Mattarella ha raccolto tutti i voti pronosticategli, ma anche i andidati di bandiera hanno fatto il pieno.

La quarta votazione ha avuto i seguenti risultati: Maggioranza richiesta 505. Schede bianche 105. Schede nulle 13. Voti dispersi 14. Voti: Sergio Mattarella 665, Ferdinando Imposimato 127, Vittorio Feltri 46, Stefano Rodotà 17, Emma Bonino 2, Romano Prodi 2, Giorgio Napolitano 2 e Antonio Martino 2.

Il Movimento 5 Stelle hanno continuato a votare Ferdinando Imposimato restando coerente alla propria idea; ma anche questa volta ha perso l’occasione di fare politica ed è restato ancora ai margini. Beppe Grillo sul suo blog ha comunque dichiarato di considerare Mattarella “una persona grigia, ma comunque onesta e rispettabile“. Lega Nord e Fratelli d’Italia hanno votato anche alla quarta votazione Vittorio Feltri. Matteo Salvini, in particolare ha dichiarato “Sergio Mattarella non è il mio presidente”. Poi Salvini se l’è presa anche con la fallimentare tattica di Alfano e Berlusconi dichiarando che il centrodestra è morto. Giorgia Meloni dichiara che “Il centrodestra è morto. In queste ore se ne celebra il funerale. Noi impegnati a ricostruire un’alternativa credibile all’onnivoro Renzi”. Non sentendosi rilevanti Alternativa libera e alrtri ex del M5s invece di votare Mattarella hanno continuato a convergere su Stefano Rodotà; ma politicamente si sentono vicini9 alle posizioni di Sel e della sinistra Pd e comunque in futuro vorranno dialogare con la maggioranza e con il governo. Voti tributo a Giorgio Napolitano, Emma Bonino, Romano Prodi e Antonio Martino.

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