Centrodestra

Squadrismo leghista

Squadrismo leghista

Roberto Cota e Matteo Salvini

La Lega di Matteo Salvini sta cambiando rispetto alla Lega dei tempi di Bossi e a quella di Maroni. Il populismo di Salvini verte a far presa sulla sofferenza della gente potenziando al massimo il razzismo e la rivalsa di alcuni che subiscono disagi contro altri, che di certo non stanno meglio. I più presi di mira sono senz’altro gli immigrati, ma anche i rom italiani. Un’altra differenza è il cercare di farsi portavoce dei disagiati di tutta Italia e non solo nel Nord. Se a questa tornata di elezioni regionali la Lega si è presenta solo in Emilia Romagna, dove era già radicata (evitando di fare campagna elettorale in Calabria); la prossima primavera dove andranno al voto ben sette regioni, sarà presente sia in Puglia, che in Campania.

E’ inevitabile che prima o poi questa tattica abbia presa anche al sud e che lui venga visto come l’unica alternativa a Renzi. Grillo si è “seduto” e comunque è il leader di chi la butta in caciara a prescindere; Berlusconi è troppo occupato a risolvere i suoi problemi aziendali e a voler passare come “padre della patria” partecipando alle riforme istituzionali. Salvini, così riesce a raccogliere intorno a se, non solo il tradizionale consenso leghista, ma anche quello di chi a vario titolo è stato danneggiato da questa crisi e non ha fiducia nel futuro. Di quelli che si aspettano che lo Stato faccia e che tutto gli sia dovuto.

Un altro punto inquietante è il progressivo avvicinamento al mondo leghista di Casa Pound e di gruppi simili (come se già non fosse stato abbastanza l’alleanza con la Le Pen). I due mondi si stanno sempre più unendo e si stanno moltiplicando le iniziative comuni. Possiamo dire che Salvini sta facendo con casa Pound quello che Berlusconi fece con Fini e i missini che con lui fondarono An. Quegli stessi missini che oggi si raccolgono o nella stessa Forza Italia o nel partito della Meloni. Salvini tratta con tutti quelli che quel pezzo di strada non l’hanno voluto fare; con quelli che inneggiano ancora in Mussolini. Un esempio di questa situazione è certamente quello che sta succedendo attorno all’ex ministro Elsa Fornero. Partendo dal presupposto che la riforma Fornero è la fonte di tutti i mali degli italiani in ambito occupazionale, la Lega Nord sta raccogliendo delle firme per istituire un referendum abrogativo. Mesi fa c’è stata anche una manifestazione sotto la casa dei genitori della Fornero e da quel momento tutte le persone che si chiamano con quel cognome e che abitano a San Carlo Canavese (To), ricevono una quantità alta di lettere intimidatorie contenenti minacce di morte al ministro e a loro stessi (pur non essendo per forza suoi familiari) il tutto corredate da svastiche e inneggi al fascismo a vario titolo. Ora è chiaro che Salvini non è il mandante; ma ne è di certo l’ispiratore, però! Una forza di questo tipo che si avvia ad essere la seconda del paese non tranquillizza sul futuro dell’Italia.

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