Governo

Draghi ottiene la fiducia, ma si dimette. Lega, Forza Italia e M5S non votano.

Draghi al vertice della Bce
Mario Draghi

Il Presidente del Consiglio rende le sue comunicazioni al Senato; nel corso della successiva votazione, la mozione su cui il governo aveva posto la questione di fiducia viene approvata (su 194 presenti, 133 votanti: 95 favorevoli e 38 contrari, mentre i 61 M5S sono presenti senza esprimere un voto), ottenendo la maggioranza relativa ma non la maggioranza assoluta (di 161 voti). I senatori della Lega (61) e di FI (49) si assentano dall’aula per non partecipare alla votazione, in quanto il governo non aveva sottoscritto la loro mozione in cui si chiedeva la formazione di un nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi ma che non comprendesse più i Cinque Stelle.

Appello di Draghi ai partiti: “Superare principio unanimità in Ue e riforma bilancio. Su questo l’Italia ha molto da dire. Ma tutto questo ha bisogno di un governo forte e coeso. All’Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero. Partiti siete pronti a ricostruire questo patto? Siamo qui in quest’Aula solo perchè gli italiani lo hanno chiesto. È una risposta che dovete dare a tutti gli italiani”. Le comunicazioni si chiudono qui ma nessun senatore M5S, e quasi nessuno della Legaha applaudito. Matteo Salvini è rimasto immobile. Gli applausi più calorosi per Draghi dal banco del governo sono arrivati da Luigi Di Maio

“Il Senato accorda il sostegno all’azione di un governo profondamente rinnovato sia per le scelte politiche sia nella composizione”. È quanto chiede la Lega in una proposta di risoluzione firmata dai senatori Roberto Calderoli e dal capogruppo leghista al Senato Massimiliano Romeo, dopo le comunicazioni del premier Draghi in Aula. 

Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del Movimento 5 stelle ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale, che pure ha affrontato – con successo e ha avviato con il nostro leale contributo – gravi emergenze e avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il cdestra di governo è disponibile a un ‘nuovo patto di governo e continuerà dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo, guidato ancora da Mario Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato”. Così in una nota del centrodestra di governo. 

Risoluzione di Pier Ferdinando Casini affinché il governo Draghi prosegua e porti a termine il suo operato. Nella risoluzione Casini è solo scritto che “udite le comunicazioni” del premier “si approva”.

“Non possiamo non chiederle un cambio di passo, non possiamo non chiederle come davanti a questa emergenza occorrano azioni concrete”. Lo dice il senatore del M5s Ettore Licheri parlando a nome del gruppo in Senato e rivolgendosi al premier Mario Draghi. “Come possiamo mettere insieme un governo di unità nazionale quando si dice che il reddito di cittadinanza è diventato la causa di tutti i mali del mercato del lavoro”. 

I senatori del centrodestra di governo voteranno soltanto la propria risoluzione, che chiede un “patto” per un nuovo governo, profondamente rinnovato, guidato ancora da Mario Draghi e senza il Movimento 5 Stelle”. Lo riferisce una nota delle forze di centrodestra che sostiene la maggioranza.

 “Guardando al futuro voteremo la fiducia al presidente Draghi, consapevoli che oggi è l’ultima puntata del reality show. Grazie presidente Draghi per questi 18 mesi. Oggi o si va vanti con Draghi o si va a casa”. Così Matteo Renzi nelle dichiarazioni di voto al Senato. 

La Lega non parteciperà al voto di fiducia sulla risoluzione Casini. Lo ha annunciato il senatore Stefano Candiani, considerando come “imposto” il voto sul solo documento firmato da Pierferdinando Casini e non anche su quello del centrodestra. “Il problema non è lei ma di quella parte di maggioranza, a partire dai Cinque stelle e dal Pd, che ha creato solo fibrillazioni”.   “Con amarezza ma con la tranquillità di chi ha tentato fino alla fine” di trovare una soluzione “il gruppo di Fi non parteciperà al voto di fiducia solo sulla” risoluzione a firma Casini. Lo ha detto la presidente dei senatori di Fi Anna Maria Bernini

“Noi oggi non partecipiamo a questa risoluzione”. Mariolina Castellone, capogruppo M5s al Senato, lo dice in sede di dichiarazioni di voto sulla fiducia posta sulla risoluzione Casini, concludendo il suo intervento. “Abbiamo capito che il problema siamo noi e non sussistono condizioni minime di leale collaborazione”, dice Castellone, quindi “togliamo il disturbo”.

Il governo Draghi ottiene la fiducia in Senato con 95 sì, 38 no e nessun astenuto. Il numero legale è stato garantito dai senatori 5 stelle attraverso la formula ‘presente non votante’. Forza Italia e Lega non hanno partecipato al voto

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