Il Ministro della Salute Roberto Speranza, in accordo con il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ordina la sospensione dei voli in arrivo dal Bangladesh a seguito del numero significativo di casi positivi al Covid-19 riscontrati sull’ultimo volo arrivato a Roma da Dacca.
I contagi Covid-19 in risalita, e il timore che possano crescere i casi importati hanno spinto l’Italia per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria a bloccare alla frontiera per “motivi di sanità pubblica” i cittadini di un paese extra Ue: 165 viaggiatori bangladesi sono stati respinti alla frontiera degli aeroporti di Fiumicino e Malpensa. Un’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i ministri degli Affari esteri, dell’Interno e dei Trasporti prevede che il divieto di ingresso in Italia per chi arriva da 13 Paesi a rischio. Gli altri sono Armenia, Bahrein, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana).
Intanto l’Unità di crisi del Lazio sul Covid ha comunicato che sono 14 i casi positivi nella comunità bangladese di cui otto riconducibili allo stesso nucleo familiare e legati ai rientri. Tutti sono stati posti in isolamento. «Questo dato – si legge in una nota dell’Unità di crisi – conferma l’importanza dell’azione messa in campo per rintracciare tutti i contatti di coloro che sono rientrati dal Bangladesh. È importante la collaborazione che sta mostrando la Comunità bengalese di Roma e ’’Ambasciata in Italia che sta dando la massima collaborazione. Verrà intensificata nelle prossime ore l’attività dei drive-in: oltre a quello del Santa Caterina delle Rose sono già operativi anche quello in via degli Eucalipti e quello in piazza della Marranella».
Il problema del rientro in Italia dei cittadini dal Bangladesh, che ha già fatto risalire i contagi nel Lazio, è esploso ormai da giorni ma la presenza su un charter da Dacca tre giorni fa di 36 positivi su 274 passeggeri, ha spinto Speranza a sospendere per una settimana i voli diretti con quel paese. Una mossa che però non ha alcun effetto sui voli “indiretti”, quelli che transitano da altri scali prima di arrivare in Italia. Di qui la richiesta all’Europa di un’azione comune.
Dal cruscotto statistico giornaliero del ministero dell’Interno emerge che ad oggi quella del Bangladesh è al secondo posto della classifica delle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco, quindi con riferimento ai flussi via mare, dietro alla Tunisia e davanti alla Costa d’Avorio. Parliamo di 1.292 persone nel 2020, su un totale di 7.571 immigrati giunti quest’anno in Italia, ovvero il 17% del totale.
Le quasi 1,300 persone rilevate dal Viminale sono quelle originarie del Bangladesh e giunte via mare quest’anno. Ma la comunità di bengalesi in Italia è più consistente. Secondo l’ultimo rapporto del ministero del Lavoro sulla comunità bangladese in Italia, i bangladesi regolarmente soggiornanti, al 1° gennaio 2019 sono 145.707 e rappresentano il 3,9% dei non comunitari in Italia.
Rispetto al 1° gennaio 2018, il report registra un sostanzioso incremento delle presenze bangladesi (+4,5%), legato all’aumento significativo del numero degli ingressi, che fa balzare la comunità in esame dall’ottava alla settima posizione nella graduatoria delle presenze straniere in Italia. Sono per il 72,3% uomini; 30.395 i minori di 18 anni.
Il 29,2% risiede nel Lazio, contro il 15,4% della Lombardia e il 13,8% del Veneto. Il 55,9% sono soggiornanti di lungo periodo, il 44,1% hanno permessi a scadenza. Il tasso di occupazione è del 61% (84,2% maschile e appena 9,1% quello femminile). Il 26,2% è occupato nel commercio; il 36% sono lavoratori addetti alle vendite. Alessio Menonna, ricercatore della Fondazione Ismu, ricorda che Roma è la prima provincia per presenza di queste persone (34.745 al 1 gennaio 2019), con la capitale a “fare la parte del leone” con 31.734 persone. Al secondo posto la provincia di Milano con 11.180 persone; al terzo quella di Napoli (9.377).
Per quanto riguarda la distribuzione regionale delle imprese guidate da cittadini nati in Bangladesh, la prima regione di insediamento risulta il Lazio, dove hanno sede 13.759 imprese guidate da cittadini bangladesi (il 44% del totale), segue la Campania che accoglie 3.739 imprese afferenti alla comunità (il 12% del totale) e la Campania con l’11,8% delle imprese a titolarità bangladese. Rilevante anche la quota di imprenditori bangladesi presenti in Sicilia (12%). Per il complesso degli imprenditori non comunitari le principali regioni di insediamento risultano la Lombardia (19%), seguita da due regioni del centro Italia: Lazio (11,7%) e Toscana (9,8%).
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