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Ddl Scuola approvato al Senato

Ddl Scuola approvato al Senato

Ddl Scuola approvato al Senato

La riforma della Buona Scuola ha passato lo scoglio di Palazzo Madama. L’aula del Senato ha dato il via libera alla fiducia sul maxiemendamento presentato due giorni fa dai relatori, Francesca Puglisi del Pd e Franco Conte di Ap, in commissione Istruzione al Senato. Ora il provvedimento ritornerà alla Camera dove arriverà il 7 luglio. I voti a favore sono stati 159, quelli contro 112. Al momento del pronunciamento dell’esito del voto da parte del presidente del Senato Pietro Grasso del voto fischi e proteste da parte delle opposizioni. “Il Senato ha detto sì a un provvedimento importante per governo e Paese. La buona scuola punto di partenza per costruire rilancio istruzione”, ha scritto su Twitter il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, soddisfatta per l’esito del voto.

Nonostante le defezioni all’interno del Pd (i dissidenti Corradino Mineo, Walter Tocci e Roberto Ruta non hanno partecipato al voto in aperto dissenso con il provvedimento), l’esecutivo ha retto la prova. Maggioranza e governo incassano la fiducia con solo due voti in meno rispetto alla maggioranza assoluta, che al Senato è di 161 voti. Quindi, viene fatto notare da fonti di maggioranza, il Pd ha retto bene di fronte ai malumori della minoranza interna. Per Ncd mancavano e non hanno votato 3 senatori: Esposito, Bonaiuti (entrambi assenti per motivi di salute) e Giovanardi. Per le opposizioni, Forza Italia e Lega in testa, il mancato raggiungimento di quota 161 evidenzia che il governo non ha più la maggioranza assoluta al Senato.

La soddisfazione del ministro Giannini. “Una giornata molto importante per il nostro governo ma anche per me personalmente perchè anche se non è il passaggio definitivo è un passaggio fondamentale approvato dai senatori con ampi numeri”. E’ raggiante il dell’Istruzione Stefania Giannini, dopo il voto sulla riforma della scuola. “E’ la prima volta che si riesce a sfondare un muro che molti ministri non erano riusciti a valicare: il muro dell’autonomia completa. Della valutazione che non era mai riuscita a entrare nella scuola, un elemento qualificante”, aggiunge. Poi ha voluto replicare a chi l’ha attaccata per non aver parlato in aula: “Non mi sento assolutamente commissariata, si deve parlare quando è il momento giusto e oggi il regolamento ha suggerito che si procedesse in questo modo”. Il sottosegretario Davide Faraone: “ll governo è consapevole che i docenti da assumere sono 160mila, ma che la riforma non li può accogliere tutti. È vero che si scontenta qualcuno, ma ‘siamo lì non soltanto per lisciare il pelo agli elettori”.

Giornata di tensione al Senato, proteste M5S, Sel e Lega. E’ stata una giornata di tensione a Palazzo Madama, con le opposizioni sul piede di guerra sia per la scelta di porre la questione di fiducia sia per contestare il merito del provvedimento. M5S, Sel e Lega hanno dato battaglia in aula anche con proteste eclatanti. Contro la riforma in prima fila i parlamentari del partito di Nichi Vendola, alcuni con indosso una maglietta con su scritto ‘libertà di insegnamento’ e ‘diritto allo studio’: “Chiediamo che la ministra (Giannini, ndr) ci degni di farci sentire la sua opinione se davvero ha lavorato su questo schifo di legge – ha detto la capogruppo del Gruppo Misto Loredana De Petris mentre i suoi colleghi davano vita alla protesta con fischietti e campanelli -, tanto più che il Senato è stato cancellato, questa è la situazione a cui ci avete ridotto”. I senatori del M5S, subito dopo l’annuncio della fiducia dato dal ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, hanno inscenato in aula una sorta di “funerale”, accendendo dei lumini votivi in memoria della scuola, “definitivamente seppellita” – a parer loro – dal disegno di legge del governo. I lumini rossi sono diventati una sorta di simbolo della protesta contro il ddl Buona Scuola, perché sono stati utilizzati dai docenti e dal personale scolastico nelle proteste che hanno accompagnato le contestazioni al provvedimento del governo. Durante le votazioni contestazione, da parte dei senatori Cinque Stelle, per il senatore a vita Giorgio Napolitano che ha votato la fiducia al governo: quando l’ex presidente della Repubblica è passato davanti al banco della presidenza pronunciando il “sì”, sono volate urla nei suoi confronti. Colorita protesta anche da parte dei senatori leghisti che hanno esposto cartelli con su scritto ‘Fuori i bulli dalla scuolà e un fotomontaggio tra il premier, Matteo Renzi, e il protagonista di ‘Happy days’, Fonzie. Poi nuova protesta della Lega, con toni ancora più forti: senatori leghisti hanno sollevato uno striscione con su scritto ‘Difendiamo i nostri bambini dalla scuola di Satana’, mentre altri hanno mostrato dei fogli con il messaggio ‘La scuola non è di Renzi e la preside non si chiama Agnese’.

Molto soddisfatta, invece, è la responsabile scuola del Pd e capogruppo in Commissione Istruzione Francesca Puglisi: “Dopo 9 mesi di confronto, e oltre 2000 incontri aperti in tutto il Paese, siamo riusciti ad approvare una riforma che è tra tutte la più difficile e la più importante. Le polemiche forti e lo scontro aspro che hanno accompagnato l’iter di questo ddl non possono rischiare di far perdere di vista il vero motivo per cui il governo Renzi, dopo molti anni di tagli, ha deciso di investire 3 miliardi all?anno nella scuola, realizzando un Piano Straordinario di assunzioni di oltre 100 mila insegnanti, 50.000 in più rispetto a quanti stanno lavorando oggi. Altri 60.000 abilitati saranno assunti tramite concorso che verrà bandito entro questo anno”.

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