Economia

Lo Sblocca Italia sbloccherà l’Italia?

Lo Sblocca Italia sbloccherà l'Italia

Matteo Renzi

Era un importante cdm quello del 29 scorso. Era stato annunciato come quello che doveva lanciare definitivamente la riforma della giustizia civile, lo Sblocca Italia (velocizzare infrastrutture e permessi con 40 mld già stanziati) e provvedimenti sulla scuola (linee guida da aprire poi alla consultazione pubblica). Non è stato così, ad esempio tutta la parte riguardante la scuola è rimasta fuori dal cdm. Matteo Renzi dice che non è per questione di fondi, ma non è riuscito a spiegare il perchè. Poi si scopre che i mld di investimento sono diventati solo dieci.

  • Opere infrastrutturali. Il decreto Sblocca Italia mette a disposizione 4,6 miliardi per 5 investimenti aeroportuali (su Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino, Salerno) e per gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l’autostrada Orte-Mestre (10 miliardi 400 milioni). Le nuove norme sbloccano opere già finanziate per far aprire prima i cantieri: l’alta velocità Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018, il collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (5,2 miliardi, apertura cantieri dicembre 2015).
  • Vengono rifinanziati con 728 milioni gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014. Un rifinanziamento che porta la dotazione complessiva di risorse a più di 1 miliardo e 720 milioni di Euro: 320 in più rispetto all’ammontare previsto nella legge di stabilità 2014. La copertura è assicurata liberando risorse da interventi non decollati, e facendo ricorso alle risorse ministeriali per la formazione continua e solo in misura limitata alle risorse da destinare ai fondi interprofessionali.
  • Molte le misure per l’agroalimentare inserite nel decreto: si prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015, e un potenziamento degli strumenti di contrasto all’Italian sounding nel mondo. Sul piano della competitività si punta alla creazione di piattaforme logistico-distributive all’estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti.

E poi Gasdotto Tap e idrocarburi;  San Raffaele di Olbia (deroghe ai posti letto), misure per l’edilizia e l’agroalimentare; per le imprese e i trasporti; Cassa depositi prestiti «europea»; Autorità unica per i porti in Sardegna  ecc.

In particolare il decreto non perde solo la scuola, ma anche gran parte del pacchetto casa del ministro Maurizio Lupi. Ad esempio la possibilità di accedere ad una deduzione fiscale fino al 20% (su un tetto di 300 mila euro) per gli acquisti di immobili destinati all’affitto a canone concordato. Provvedimenti rimandati nella legge di stabilità di fine anno.

Quello che lascia più sbigottiti è che non si è fatto niente contro la burocrazia; lotta annunciata come prioritaria da questo governo. Si era detto negli scorsi giorni che se si voleva raggiungere questo obiettivo si dovevaintervenire sulle municipalizzare. L’obiettivo del governo era di cominciare a mettere mano a una giungla già finita sotto la affinatissima lente di ingrandimento del commissario per la revisione della Spesa Carlo Cottarelli. Partendo da una serie di incentivi per la vendita o le aggregazioni delle proprie società pubbliche. Se ne riparlerà, anche in questo caso, nella legge di stabilità. Speriamo in tempi migliori …

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