Sanità

La Consulta cambia la legge 40: si all’eterologa

La Consulta cambia la legge 40: si all'eterologa

La Consulta cambia la legge 40: si all’eterologa

Il divieto di fecondazione eterologa è incostituzionale. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40, che è entrata in vigore dieci anni fa e che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta.

La legge era stata fatta per colmare un vuoto legislativo; solo che lo ha riempito nel modo peggiore; obbligardo cioè centinaia di migliaia di famiglie a recarsi all’estero per avere un figlio. Si vede che sta finendo l’era berlusconiana. Una ad una cadono tutte le leggi ad personam.

Il ministro Beatrice Lorenzin ha dichiarato che prende atto del pronunciamento della Consulta; che che vuole che ci sia un pronunciamento del Parlamento, che riscriva la legge in modo che risulti costituzionale in modo da poter attuare la sentenza.

Dopo aver affrontato la questione della conservazione degli embrioni, della diagnosi preimpianto e del numero di embrioni da impiantare nell’utero materno, per la seconda volta la Corte era stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di quella che è stata definita dagli avvocati difensori delle coppie la norma ‘simbolo’ della legge 40, cioè il divieto di fecondazione eterologa. Nel maggio 2012 la Corte Costituzionale decise di restituire gli atti ai tribunali rimettenti, per valutare la questione alla luce della sopravvenuta sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo sulla stessa tematica.

Le conseguenze della sentenza sono, inanzitutto, il decadimento del divieto di fecondazione assistita eterologa. Incostituzionale, anche l’art. 12 comma 1 sulle sanzioni: “Chiunque a qualsiasi titolo utilizza a fini procreativi gameti di soggetti estranei alla coppia richiedente, in violazione di quanto previsto dall’articolo 4, comma 3, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 300.000 a 600.000 euro”.

Ovviamente sconcertato tutto il mondo cattolico a partire dalla Pontificia Accademia della vita che teme una legge che sia più liberale. Sul fronte opposto si rallegrano dalla Fondazione Luca Coscioni che da anni si batte per questo pronunciamento. Detto questo non credo che questa sentenza sia subito attuabile e che le coppie a cui serve la fecondazione facciano la fila negli ospedali italiani. Faranno la fila ancora per un pò negli ospedali stranieri; sopratutto pensando l’alto tasso di medici obiettori che ci sono in Italia (si pensi anche solo all’aborto).

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