Lavoro

Reddito di cittadinanza: pro e contro

Reddito di cittadinanza: pro e contro

Reddito di cittadinanza: pro e contro

Il reddito di cittadinanza è una erogazione monetaria, a intervallo di tempo regolare, distribuita a tutti coloro dotati di cittadinanza e di residenza in grado di consentire una vita minima dignitosa, cumulabile con altri redditi (da lavoro, da impresa, da rendita), indipendentemente dall’attività lavorativa effettuata, dalla nazionalità, dal sesso, dal credo religioso e dalla posizione sociale ed erogato durante tutta la vita del soggetto.

Il M5s, per esempio, ha proposto di istituire per tutti gli italiani un reddito di cittadinanza di 780€ e di reperire le risorse dai fondi che vengono stanziati per la cassa integrazione, per le casse in deroga e i sussidi di disoccupazione. Questi fondi andrebbero eliminati perchè discriminatori in quanto stanziati a beneficio solo di alcuni italiani (peccato che si stia parlando di chi perde lavoro e che chi ancora lo ha non ha bisogno di quei fondi). Si vuole, comunque sostituire una risorsa momentanea e per pochi (cassa e sussidi sono comulabili, ma non durano più di 10/12 mesi l’uno e non sono infinite); con una somma stabile e per tutti (anche per chi non ne ha bisogno). 780€ per chi ha un reddito di 20.000 annui o meno hanno un certo valore; ma per chi ne guadagna oltre cento mila annui hanno il valore di decimali.

Nei progetti futuri del governo Renzi invece c’è il reddito minimo garantito: cioè lo stanziamento di fondi a chi non ha un lavoro (e non a tutti i cittadini indiscriminatamente). La copertura finanziaria per il contributo esiste, stando a ciò che ha dichiarato Renzi, costa 20 miliardi e prevede un contributo di massimo 600€ per chi ha perso il lavoro o si trova disoccupato. Anche questo non mi vede d’accordo poichè non invoglia a ritornare sul mercato del lavoro.

Questo è in sostanza il provvedimento che in molti vorrebbero e che consentirebbe agli italiani in difficoltà di superare questa crisi. A mio parere non si considera il fatto che aumentando il reddito medio di tutti, aumenterebbero anche i prezzi e quello che si dovrebbe ottenere è il potere d’acquisto e non il reddito in sè. Sopratutto, però, la mia preoccupazione è che un quasi stipendio per ognuno, con la sola condizione di essere cittadino italiano non favorisca il “darsi da fare”. Già adesso l’Istat ci dice che tra le persone che non hanno un lavoro ci sono migliaia di persone che non si migliorano, ne studiano e ne cercano un altro lavoro. Il reddito di cittadinanza non credo quindi sia uno stumento che farà da stimolo a questi italiani per darsi da fare, migliorare la loro vita e produrre per la società. Anzi, credo l’esatto contrario!

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