Sovranisti

Nasce Indipendenza

Indipendenza

Sarà un partito che guarda al futuro, ma con le radici ben piantate nel passato quello di Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, e portavoce del nascente “Movimento dell’Indipendenza Italiana”. Gli ingredienti – sviscerati oggi all’hotel Midas di via Aurelia, a pochi chilometri da San Pietro -, sono quelli di un partito nazional popolare. Sicuramente cattolico, ma che nulla c’entra con la vecchia Democrazia Cristiana. Guarderà però con grande interesse anche al mondo dei credenti e avrà, tra i fari, la Dottrina sociale della Chiesa. Unirà alcune battaglie identitarie a difesa della famiglia tradizionale, della vita e contro l’aborto alla lotta per il diritto delle classi più svantaggiate e di una borghesia ormai schiacciata dalla grande finanza industriale e dalle multinazionali. Valori di destra dunque, ma idee di sinistra (citazione by Diego Fusaro, controverso filosofo torinese).

La nuova creatura politica di Alemanno è pronta ad esordire (non si sa ancora se già alle elezioni europee del giugno 2024) e a stupire (l’obiettivo non dichiarato è superare l’asticella del 4%). Faranno parte dell’avventura dell’ex ministro dell’Agricoltura, tra gli altri, l’ex CasaPound Simone Di Stefano; Massimo Arlechino, già ideatore del simbolo di Alleanza Nazionale, gli ex An Fabio Granata e Marcello Taglialatela e Nicola Colosimo, portavoce dei giovani di ‘Magnitudo’. Sarà un progetto politico «fondato sull’identità, le tradizioni e il senso di appartenenza comunitaria del nostro popolo, attuando i principi fondamenti della nostra Costituzione, i valori della Dottrina sociale cattolica e dell’Umanesimo del Lavoro, che tutti insieme sono i pilastri della nostra cultura nazionale», si legge nel documento assembleare di 44 pagine.

Il percorso è iniziato mesi fa: si è partiti dal comitato “Fermare la Guerra” – che, ispirato dalla parole di Papa Francesco, chiedeva la risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina -, per arrivare al “Forum dell’Indipendenza Italiana”. Alemanno è stato portavoce di entrambi e oggi si propone come ariete del nascente movimento che però sarà incentrato soprattutto sul “Noi”. Un partito che andrà oltre destra e sinistra e che cercherà di parlare anche con il mondo del dissenso attirato da alcuni temi. Tra questi spiccano sicuramente il rifiuto dell’europeismo sfrenato e, soprattutto, dell’atlantismo e all’iper atlantismo.

«Uno dei 5 pilastri su cui si fondano i principi del nostro nostro movimento è la Dottrina sociale Cattolica», ricorda Alemanno che non nasconde di essere stato ispirato più volte dalle parole di Papa Francesco sul mondo multipolare. «Il cattolicesimo è un elemento costitutivo della nostra identità nazionale, che contribuisce a rendere il nostro popolo più resistente di altri agli attacchi del transumanesimo e al darwinismo sociale del neo-liberismo. Perché la spiritualità – nel pieno rispetto della laicità dello Stato, di ogni libertà religiosa e del valore del dialogo interreligioso – sostiene la personalità umana e rafforza l’appartenenza comunitaria», si legge nel documento assembleare». La dottrina sociale cattolica, «ci indica i fondamenti spirituali dell’essere comunità sociale, la solidarietà, la libertà e la dignità della persona umana, il valore della vita e della famiglia, il principio di sussidiarietà e quello della partecipazione, la funzione sociale che deve avere qualsiasi forma di possesso privato».

Gli altri 4 pilastri sono: la cultura identitaria e l’appartenenza comunitaria al popolo italiano; l’Umanesimo del lavoro; l’Autodeterminazione e i diritti dei popoli; i principi fondamentali della Costituzione Italiana.

Tra i tanti aspetti toccati nel documento fondativo c’è anche quello del ‘Mondo Multipolare’ dove l’Italia potrebbe tornare a essere protagonista. «L’Italia, per posizionarsi in un mondo multipolare, deve rilanciare il proprio rapporto con i paesi Brics Plus, sviluppando progetti di cooperazione economica, finanziaria e culturale, nel quadro di un positivo e rispettoso rapporto tra Occidente e Oriente, e cercando di coinvolgere le altre Nazioni europee in questi progetti con il “Sud globale” che è uno spazio abitato da 6.4 miliardi di persone e che rappresenta un grande mercato potenziale per il nostro paese», si legge ancora nel documento. E, per fare questo, «bisogna mettere da parte ogni retorica sulla “superiorità della civiltà occidentale” e sul “pericolo delle autocrazie”».

«Oggi nasce un partito che non vuole essere una meteora, ma che rimarrà nello scenario politico per molto tempo. Abbiamo una posizione molto netta sul sociale e su altri temi che sono stati totalmente abbandonati dagli altri partiti di tutto il centrodestra. Molti elettori di Lega e Fratelli d’Italia sono scontenti e non si ritrovano nella politica attuata dal Governo», racconta Di Stefano presente all’hotel Midas dove è in corso la presentazione del partito.

«Oggi nasce un nuovo movimento che ne mette insieme tanti. Così come sono tantissimi i temi e le proposte che faremo: dalla risposta alle emergenze del sociale, a quelle sanitarie e ai vaccini», conclude Di Stefano. E proprio ai vaccini e soprattutto a Big Pharma è dedicata la quinta e ultima parte del programma.

«Le multinazionali del farmaco, Big Pharma, stanno costruendo la dittatura sanitaria – si legge -, cominciata con le campagne vaccinali per il Covid e oggi proiettata a conferire ad una Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) privatizzata il controllo della sanità mondiale e della salute di ognuno di noi e delle nostre famiglie».

Centrali nel programma sono in effetti anche il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale; il tema della natalità e lo stop alle guerre in Medio Oriente e in Ucraina.

Alemanno, nel corso del suo intervento, ha ricordato le parole di Almirante: «Il Msi per i valori è più a destra di tutti, se si considera per i diritti sociali è più a sinistra di tutti». «Il tema dell’indipendenza è un veicolo per superare i vecchi schemi di destra e sinistra», ha detto ancora l’ex sindaco che ha poi infiammato l’assemblea.

«Vergogna! Vergogna! Vergogna! per un paese che si astiene all’Onu sulla risoluzione su Gaza», ha alzato la voce Alemanno, scaldandosi sulle posizioni italiane, del governo Meloni, sul tema del conflitto in Medio Oriente. E’ stato questo il passaggio più applaudito dalla sala, che non fa mancare applausi e incoraggiamenti all’ex sindaco, che sottolinea più volte le posizioni pro-palestinesi del nuovo movimento ‘Indipendenza’.

Arlechino, nel suo intervento, ha invece commosso la platea quando, dopo aver proiettato il tricolore sul monitor e aver intonato l’inno nazionale ha affermato: questo è «dedicato a Giulia Cecchettin e alla sua famiglia. A un padre che ha dovuto sopportare un dolore immenso e anche all’altro padre che ha dovuto affrontare un macigno, due uomini che sono l’esempio migliore della famiglia italiana». Perché entrambe le famiglie sono vittime di questa enorme tragedia.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.