Parlamento

Mattarella convoca Draghi

Sergio Mattarella e Mario Draghi

“Ringrazio il presidente della Camera dei deputati per l’espletamento -impegnato, serio e imparziale- del mandato esplorativo che gli avevo affidato. Dalle consultazioni al Quirinale era emersa, come unica possibilità di governo a base politica, quella della maggioranza che sosteneva il governo precedente. La verifica della sua concreta realizzazione ha dato esito negativo”.

“Vi sono adesso due strade, fra loro alternative. Dare, immediatamente, vita a un nuovo governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate”.

“Questa seconda strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia. Di fronte a questa ipotesi, ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione. Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale -e la conseguente riduzione dell’attività di governo- coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia”.

“Sotto il profilo sanitario, i prossimi mesi saranno quelli in cui si può sconfiggere il virus oppure rischiare di esserne travolti. Questo richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni per adottare i provvedimenti via via necessari e non un governo con attività ridotta al minimo, come è inevitabile in campagna elettorale”.

“Lo stesso vale per lo sviluppo decisivo della campagna di vaccinazione, da condurre in stretto coordinamento tra lo Stato e le Regioni. Sul versante sociale -tra l’altro- a fine marzo verrà meno il blocco dei licenziamenti e questa scadenza richiede decisioni e provvedimenti di tutela sociale adeguati e tempestivi, molto difficili da assumere da parte di un governo senza pienezza di funzioni, in piena campagna elettorale”.

“Entro il mese di aprile va presentato alla Commissione europea il piano per l’utilizzo dei grandi fondi europei; ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza, perché quegli indispensabili finanziamenti vengano impegnati presto. E prima si presenta il piano, più tempo si ha per il confronto con la Commissione. Questa ha due mesi di tempo per discutere il piano con il nostro governo; con un mese ulteriore per il Consiglio europeo per approvarlo. Occorrerà, quindi, successivamente, provvedere tempestivamente al loro utilizzo per non rischiare di perderli. Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo. Per qualche aspetto neppure potrebbe. E non possiamo permetterci di mancare questa occasione fondamentale per il nostro futuro”.

“Va ricordato che dal giorno in cui si sciolgono le Camere a quello delle elezioni sono necessari almeno sessanta giorni. Successivamente ne occorrono poco meno di venti per proclamare gli eletti e riunire le nuove Camere. Queste devono, nei giorni successivi, nominare i propri organi di presidenza. Occorre quindi formare il governo e questo, per operare a pieno ritmo, deve ottenere la fiducia di entrambe le Camere.
Deve inoltre organizzare i propri uffici di collaborazione nei vari ministeri. Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi quattro mesi. Nel 2018 sono trascorsi cinque mesi”.

“Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza di funzioni per mesi cruciali, decisivi, per la lotta alla pandemia, per utilizzare i finanziamenti europei e per far fronte ai gravi problemi sociali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte concrete e rapide ai loro problemi quotidiani”.

Credo che sia giusto aggiungere un’ulteriore considerazione: ci troviamo nel pieno della pandemia. Il contagio del virus è diffuso e allarmante; e se ne temono nuove ondate nelle sue varianti. Va ricordato che le elezioni non consistono soltanto nel giorno in cui ci si reca a votare ma includono molte e complesse attività precedenti per formare e presentare le candidature. Inoltre la successiva campagna elettorale richiede -inevitabilmente- tanti incontri affollati, assemblee, comizi: nel ritmo frenetico elettorale è pressoché impossibile che si svolgano con i necessari distanziamenti”.

“In altri Paesi in cui si è votato -obbligatoriamente, perché erano scadute le legislature dei Parlamenti o i mandati dei Presidenti- si è verificato un grave aumento dei contagi. Questo fa riflettere, pensando alle tante vittime che purtroppo continuiamo ogni giorno -anche oggi- a registrare”.

“Avverto, pertanto, il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo, che non debba identificarsi con alcuna formula politica. Conto, quindi, di conferire al più presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili che ho ricordato”.

Messaggi anche dai presidenti delle due Camera. La presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, dice che quello di Mattarella “è un monito sul piano sanitario, anche con la scelta di vaccinarsi. E dal punto di vista economico un impegno forte a superare interventi a pioggia di una finanza di emergenza con riforme strutturali, per non perdere il treno dell’Europa e garantire un futuro all’Italia”. Per il presidente della Camera, Roberto Fico, le parole di Mattarella ” indicano la rotta, un senso di comunità che deve ispirare il nostro agire come cittadini e istituzioni”.

Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sceglie di telefonare direttamente al presidente Mattarella per ringraziarlo. E sui social scrive: “Dal Presidente un grande messaggio che chiama tutti alla responsabilità, al senso di comunità e all’impegno per la rinascita italiana insieme a un’Europa che sta cambiando. È tempo di ricostruire”.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte – che nel pomeriggio ha rivolto un messaggio agli italiani sui social –  loda così le parole del capo dello Stato: “È stata la solidarietà, nazionale e internazionale a portarci fin qui, alle porte della rinascita. Ora arriva il compito più difficile, quello di continuare a restare coesi e di utilizzare rapidamente e al meglio le risorse utili a sostenere le persone più colpite da questa crisi, nella consapevolezza – come ha detto Mattarella – che ‘ora è il tempo dei costruttori’. Sono certo che ce la faremo”.

Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, “le parole del Presidente Mattarella, come sempre, indicano la via da percorrere. La scienza ci offre l’arma più forte in questo momento: il vaccino. Restiamo uniti”. E il ministro della Salute, Roberto Speranza, loda le parole del capo dello Stato perché indicano “la solidarietà e la coesione come chiave per uscire definitivamente da questa stagione così difficile”.

Ma consensi arrivano anche dal fronte di centrodestra. Giorgia Meloni, che ha da poco annunciato una mozione di sfiducia nei confronti del governo, dice: “Ha ragione il Presidente Mattarella, quello che ci aspetta è tempo di costruttori. Per questo facciamo nostro il suo appello ad affrontare il piano europeo per la ripresa in modo concreto ed efficace, senza disperdere risorse come invece purtroppo è stato fatto negli ultimi mesi. Noi siamo pronti a fare la nostra parte e ci auguriamo che anche il governo faccia la sua: definisca subito il piano e lo sottoponga al Parlamento, alle Regioni e alle forze sociali. Se non è in grado tolga il disturbo e lasci che il 2021 sia anche l’anno in cui gli italiani possano tornare a scegliersi un governo all’altezza delle sfide che ci attendono”.

Il leader leghista Matteo Salvini definisce “parole sante” quelle di Mattarella sul tempo dei costruttori: “Parole sante, l’anno non può cominciare con una politica che perde tempo a parlare di rimpasti, litigi, poltrone. Come fondamentale e non scontata è la richiesta di più attenzione e più aiuti concreti per i disabili, un popolo di 6 milioni di italiani che più di altri ha sofferto per il Covid”.

E il numero di Forza Italia, Silvio Berlusconi, dice: “Mattarella ha saputo esprimere nel modo più alto il comune sentire degli italiani al termine di un anno difficile. Siamo in perfetta sintonia con ogni parola del Capo dello Stato, che ha saputo cogliere la sofferenza di tanti italiani, le difficoltà delle imprese, le angosce delle categorie meno tutelate. Credo in particolare sia molto importante che il Presidente della Repubblica abbia ribadito, in questa occasione solenne, l’appello ad un’unità sostanziale della nazione e della sua classe dirigente, unità che non cancella le distinzioni di parte ma che le supera in nome della comune responsabilità verso il futuro del Paese e verso le nuove generazioni. È lo spirito con il quale abbiamo lavorato in questi mesi difficili e nel quale continueremo ad operare nel 2021, che dovrà essere per l’Italia l’anno della ripartenza”.

Si dichiara pronto a sostenere un governo di alto profilo Giovanni Toti con la sua Cambiamo!. “Le emergenze elencate dal Capo dello Stato impongono un’assunzione di responsabilità da parte di tutte le forze politiche. Offensivo verso il Paese e verso lo stesso Presidente Mattarella è stato il teatrino di questi giorni che ha fatto solo perdere tempo prezioso. Avevamo chiesto in tempi non sospetti la formazione di un governo di unità e salvezza nazionale che fosse in grado di dare le risposte che i cittadini italiani si aspettano. Da parte nostra siamo pronti ad accogliere l’appello del Presidente Mattarella sostenendo un governo di alto profilo che possa fronteggiare le sfide più urgenti per il Paese”, ha fatto sapere.

3 risposte »

  1. Il vincitore di questa battaglia è Matteo Renzi. In un giorno solo incassa due obiettivi. Non ci sarà un governo Conte ter e il Capo dello Stato Sergio Mattarella convoca Mario Draghi al Colle per domani mattina. Il governo istituzionale non era la prima opzione per il leader di Italia Viva, che avrebbe preferito un Governo politico, ma in fondo ai suoi lo ha sempre detto: l’ex presidente della Bce è la soluzione migliore per il Paese.

    Non a caso durante la trattativa con la vecchia maggioranza ha condotto un gioco al rialzo continuo, fino a far saltare il tavolo. Dopo aver di fatto imposto la riunione a oltranza di quarantotto ore, decide di far alzare i suoi con un nulla di fatto. “Inaccettabili”, a suo dire, i “niet” arrivati “dai colleghi della ex maggioranza”. A risultato raggiunto, appena il nome di Mario Draghi viene pronunciato, Renzi scrive: “Abbiamo ascoltato le sagge parole del Presidente della Repubblica. Ancora una volta ci riconosciamo nella Sua guida. E agiremo di conseguenza”. Un post sobrio dietro al quale però si nasconde tutta l’esultanza del suo partito. “Ha vinto lui, ha fatto fuori tutti”, commentano i suoi. “Il governo, lo diciamo da mesi, deve essere all’altezza. In questo momento così delicato – assicura Teresa Bellanova – non faremo mancare il nostro contributo ed il nostro apporto”.

    Anche perché l’altro obiettivo di Renzi, e questo sarà verificato nei prossimi giorni, è spaccare il Movimento 5 Stelle e il Pd. Tra i dem i primi a rispondere all’appello del capo dello Stato per una maggioranza larga e un governo di alto profilo, sono gli ex renziani di Base riformista. Con Andrea Marcucci, che è anche capogruppo al Senato, che augura buon lavoro a Draghi. A tarda sera arriva il post di Nicola Zingaretti. Prima una nota amara: “Abbiamo fatto davvero di tutto per ricostruire una maggioranza, in un momento difficile”. E poi dà la benedizione al nuovo percorso: “Da domani saremo pronti al confronto per garantire l’affermazione del bene comune del Paese”.

    Per il Nazareno parla anche il vice Andrea Orlando su Rai3 che qualche dubbio lo avanza: “Il percorso indicato dal capo dello Stato merita attenzione e disponibilità ma se era difficile mettere insieme quattro forze politiche che avevano fatto un percorso insieme non sarà semplice con forze politiche che non hanno fatto niente insieme e che non faranno strategicamente niente”. Secondo alcune fonti però al dunque il Pd tutto – anche coloro che spingevano per le elezioni con Conte leader – non potrà tradire la sua vocazione alla responsabilità, soprattutto di fronte alle emergenze richiamate da Mattarella, dal Covid alla necessità di varare il Recovery plan.

    Il prezzo da pagare però potrebbe essere alto. Renzi, che ora viene quotato al 2%, osservano fonti parlamentari Dem, ha meno di tutti da perdere di fronte a un governo che ‘commissari’ la politica. Tutt’altra storia per il Pd, ma anche per i Cinque stelle che dovranno ora decidere come trovare ora un altro equilibrio.

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