Il mio editoriale

Sanremo 2023

 

Ennesimo successo per Amadeus. Il quarto di fila. Ascolti ottimi, più del 60% anche quest’anno. Ma soprattutto è stata ottima l’organizzazione. Amadeus, nonostante le critiche a prescindere e i fatti che inevitabilmente succedono durante un Festival ha saputo far scorrere tutto il Festival in porto senza problemi.  Scevro dalla anche minima possibilità di avere Fiorello nel cast principale; Amadeus ha da subito scelto il partner in Gianni Morandi ed è stata una scelta azzeccatissima. Gianni Morandi è stato un conduttore a tutti gli effetti e ha gestito alla pari di Amadeus il palco (quest’ultimo è stato comunque anche l’organizzatore). E’ a Gianni Morandi che si deve l’aver messo una pezza al Blanco-gate; non tanto durante, ma almeno dopo quel che è successo. 
Blanco infatti presentatosi in prima serata per far ascoltare il suo nuovo pezzo, per problemi di audio ha deciso di sfasciare tutta la coreografia a base di rose che gli era stata costruita attorno invece di rotolarcisi come era stato concordato. Due giorni dopo Gianluca Grignani ha avuto un problema simile e si è fermato; ha segnalato il problema e ha ripetuto l’esecuzione della canzone facendo notare al collega più giovane (senza citarlo) che è così si fa in caso di problemi tecnici.  Quel giorno stesso, come dicevo, Morandi ci ha comunque messo una pezza; visivamente con uno scopettone per aiutare a pulire il palco e visivamente dicendo che il comportamento poteva essere diverso. Amadeus invece è sempre troppo accondiscendente.

Quest’anno promosse a pieni voti tutte e quattro le co-conduttrici che si sono date il cambio nel corso delle serate. Hanno tutto proposto un’ottima prova di professionalità. Sorpreso innanzitutto da Chiara Ferragni, presente alla prima e alla quinta serata, che ha dimostrato di essere simpatica, ironica e di riuscire a tenere un palco senza la tracotanza che sospettavo che avesse. Bravissima anche Chiara Francini, presente alla quarta serata, che ha giocato la carta della persona sciocca; ma che si vedeva da come si muoveva sul palco che era tutt’altro. Poi la “belva” Francesca Fagnani (presente alla seconda serata), che è stata la più “giornalista” e forse anche la più posata. Per Paola Egonu (presente alla terza serata) devo dire che non mi è piaciuto il suo dover sempre giustificare il sentirsi italiana e il suo attaccamento per la sua patria. Questo deve essere un problema dei suoi detrattori, non il suo.

E poi si deve parlare anche di Fiorello, che se come detto prima ufficialmente non era presente al Festival; in realtà col suo programma “Viva Raidue, Viva SanRemo”; fatto al termine di ogni serata del Festival (orari davvero assurdi): invece che alle 07:15 di mattina; ha avuto una presenza fissa nella cronaca di questi giorni e anche un collegamento fisso in ogni serata dello stesso Festival.

Ospiti. Oltre al già citato Blanco e a Mahmood che lo ha accompagnato nella prima apparizione la prima serata; è stato il Festival dei riconoscimenti ai grandi del passato. L’unico premiato (col premio alla carriera) è stato Peppino Di Capri (visibilmente invecchiato). Poi c’è stata l’idea di far cantare insieme un trio di cantanti che negli anni sessanta (due dei tre sopratutto) si sfidavano nella vincita dei concorsi dell’epoca. Cioè a Gianni Morandi  sono stati affiancati Albano e Massimo Ranieri.  Infine, c’è da ricordare due altri grandi personaggi (che sono saliti separati sul palco; ma che spesso hanno lavorato insieme: Ornella Vanoni e Gino Paoli. Entrambi avanti con l’età; ma una ancora vispa e battagliera; l’altro un pò invecchiato e soprattutto rincretinito. (Non c’era bisogno di raccontare di quando Little Tony tradiva la moglie).

Per quanto riguarda la classifica dei cantanti in gara; ci sono stati fin da subito pochi scossoni, con Marco Mengoni che ha preso il comando della stessa dalla prima serata e non l’ha lasciato più.  Peccato che la sua canzone sia bruttarella e non credo che venga ricordata nemmeno l’anno prossimo, figuriamoci se entrerà nella lista delle canzoni più ricordate della storia del Festival. Alla vigilia i suoi rivali parevano essere solo Giorgia e Ultimo. Giorgia era emozionatissima la prima serata e non ha reso al meglio; ripresasi nella serata delle cover ha conquistato grazie ad Elisa il quinto posto per poi riscendere al sesto nella serata finale. Ultimo, invece, grazie al televoto delle sue fan (donne e giovani) è da quasi subito atterrato al secondo posto; ma che arrivato in top5, essendosi azzerato tutto, non ha trovato più lo stesso sostegno perchè molte delle sue fan a ora tardi provabilmente stavano dormendo. A superare Ultimo sono stati due ottime scoperte per il grande pubblico (ma che in realtà avevano già dei loro successi) Lazza e Mr Rain. Infine, a completare la top5 c’è Tananai che si prende la soddisfazione di ricantare sul palco e di migliorare di molto l’ultima posizione di un anno fa.

Della top5 le uniche canzoni che mi sono piaciute sono quelle di Lazza e Mr Rain. Tra le altre, svettano sicuramente i Coma_Cose che hanno cantato una canzone su un loro momento difficile di coppia in cui il morale del pezzo è che “l’addio non è mai una possibilità”.  Mi sono piaciute anche Giorgia (con molti ascolti), Paola & Chiara e Gianluca Grignani. Poi cxi sono due canzoni che appena le ho ascoltate non mi sono piaciute; ma che nel corso delle puntate sono diventate quasi un tormentone per me. Sono quelle di Gianmaria e di Madame. Infine, citazione particolare per Rosa Chemical che oltre ad aver fatto una bella canzone ha fatto apparire Achille Lauro un borghesuccio.