E’ indubbio che questa edizione è stata pesantemente condizionata dal Covid. Si pensa soltanto al pubblico inesistente in sala o alla zona rossa a SanRemo che non ha permesso di fare tutti gli eventi di cui di solito era piena SanRemo nei giorni del Festival. Ma si può pensare più prosaicamente a quello che hanno dovuto subire personaggi come Irama o Simona Ventura. Irama nonostante fosse negativo al Covid è dovuto stare in quarantena nella sua stanza d’albergo per tutto il festival perchè un suo collaboratore invece era positivo. Per fortuna è intervenuto Amadeus, cambiando il regolamento e permettendogli di gareggiare comunque al Festival con la registrazione generale delle prove generali. Simona Ventura, invece era prevista come co-conduttrice dell’ultima serata; ma prima di partire di casa è risultata positiva, anche se asintomatica al Covid e quindi è dovuta restare a casa. In realtà anche i giovani Dellai prima del festival erano risultati positivi; ma hanno avuto il tempo di negativizzarsi prima dell’inizio del Festival.
Gli ascolti sono stati soddisfacenti, anche se minori rispetto allo scorso anno. Ma l’edizione da battere non era quella straordinaria dello scorso anno, ma il Covid. Amadeus è stata ancora un ottimo padrone di casa e ha organizzato il Festival portando alla ribalta e facendo conoscere al grande pubblico molti cantanti che circolavano nelle classifiche stabilmente da anni, ma che non erano conosciuti. Quando c’è una svolta generazionale così imponente, c’è da prenderne atto e farla propria. E’ vero che Anmadeus ha avuto, in questo senso, la strada spianata da Fabio Fazio, Carlo Conti e soprattutto Claudio Baglioni; ma quello che nelle altre edizioni era una quota anche consistente, qui è stata la quasi totalità.
Fiorello più che un secondo conduttore, in questo festival è stato davvero una spalla. Molto bravo, molto divertente e anche divulgativo. E devo dire che io lo preferisco ad Amadeus. Ma, non ha determinato il corso delle serate, come lo scorso anno e per molti tratti di ogni serata scompariva dal palco. Appariva, insomma, solo quando veniva chiamato in causa da Amadeus. A differenza dello scorso anno, quindi. Ha ricevuto il Premio alla carriera Città di SanRemo, che di solito si da a ospiti con sorpresa di tutti, anche sua.
Nel cast fisso del Festival ci sono stati anche Zatlan Ibrahimovic e Achille Lauro. E sui due ho pareri parecchio contrapposti. Zatlan Ibrahimovic ha avuto uno humor tutto suo in tutte le serate del Festival, tanto da risultare odioso. Dall’auto-proclamarsi il direttore del Festival, al dire a chiunque cosa doveva fare. Bocciatissimo. Achille Lauro, invece, ha confezionato per ogni serata un quadro fatto di canzoni a tema. Nelle varie esibizioni ha avuto ospiti come Francesca Barra, Claudio Santamaria, Emma, Boss Doms e lo stesso Fiorello.
Tanti ospiti ci sono stati, ma solo una è degna di nota: Loredana Bertè. E’ intervenuta alla prima serata e ha lasciato il segno, tanto da far pensare che se fosse stata in gara avrebbe vinto senza alcun problema. Da considerare, comunque che lei stessa nel 2018, aveva detto che non avrebbe partecipato più. E’ lei è sempre coerente con le sue decisioni. La Bertè proveniva, appunto, dalla totale standing ovation dell’ultimo Festival fatto e dopo aver fatto un medley dei suoi successi a fatto ascoltare in anteprima il suo nuovo pezzo “Figlia di”. Pezzo talmente convincente da aver scalato la classifica di ITunes e da essere rimasto impresso di più di ogni altra canzone di SanRemo di questa edizione.
Veniamo alla competizione. Non sono stato per nulla contento della vittoria dei Maneskin, ma non perchè fosse hard-rock; ma semplicemente perchè era di rara bruttezza. Eh si, dovrò subirmela anche all’Eurofestival. Ma ancora più sono sconcertato dal secondo posto di Francesca Michielin e di Fedez; che nonostante portassero una canzone brutta (e mi dispiace per la Michielin) e nonostante fossero stati bisfrattati da ogni giuria fino alla quarta serata (Demoscopica, Orchestra e Giornalisti); nell’ultima serata grazie al Televoto e a un appello della moglie di Fedez sono riusciti ad arrivare sul podio. Non starò qui, però a dire che il regolamento era sbagliato; perchè il regolamento era lo stesso degli ultimi anni. Quello che è cambiato che invece di limitarsi a dire le prime posizioni per ogni classifica parziale o a dividere le classifiche per fasce, si è deciso di darle complete; facendo in modo così, a chi votava al televoto di organizzarsi sapendo bene chi doveva penalizzare per far vincere chi voleva. Al terzo posto è arrivato Ermal Meta, che è stato, televoto escluso, il più votato da tutte le giurie. Non mi è piaciuta molto, nemmeno la sua canzone, ma sarebbe stata una vittoria accettabile.
Molte canzoni mi sono piaciute. Arisa, Annalisa e Noemi hanno mantenuto le premesse; ma la vera sopresa per me è Willie Peyote, che ha portato una canzone di denuncia e allo stesso tempo molto bella. Sorprendentemente mi è piaciuta anche la canzone della Rappresentante di Lista; che però ha avuto bisogno di parecchi ascolti. Tra le delusioni due nomi su tutti: Max Gazzè, che ha portato una canzone bruttarella e che, non si capisce per quale motivo ha voluto imitare le esibizioni di Elio e sopratutto Ghemon, la cui canzoni era solo un pallido ricordo della sua Rose viola di due anni fa.