Il gruppo dirigente del Pd è affetto da una crisi di amnesia. Come potrebbero aver dimenticato, altrimenti, che nella XVII Legislatura ben tre presidenti del Consiglio dem (tra cui lo stesso Letta) governarono con il Ncd di Angelino Alfano che aveva fatto parte del governo Berlusconi (insieme a Letizia Moratti) dopo aver lasciato Forza Italia?
Lo stato di confusione del Pd è onestamente impressionante. Prima decide di perdere in anticipo le elezioni non formando una coalizione con i partiti con i quali le elezioni le avrebbe potute non perdere. Poi, mentre dice che l’Italia è in grande pericolo perché ostaggio di una destra liberticida, sceglie di dare seguito al proprio messaggio emergenziale non considerando prioritario avere un leader saldo alla guida del partito. Infine, mentre la destra entra in sofferenza nella sua regione più importante, la Lombardia, sceglie di rinunciare a vincere una battaglia strategica, come la partita delle regionali, respingendo l’opzione Letizia Moratti, negli stessi istanti in cui, con lungimiranza, riflette se consegnarsi al M5s via Pierfrancesco Majorino o via Elly Schlein. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
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