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Patto Repubblicano per Azione e Più Europa

Patto Repubblicano per Azione e Più Europa
?, Enrico Costa (2sx), Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova, Carlo Calenda, Emma Bonino e Matteo Richetti

“Un Patto Repubblicano che riassuma i modi in cui si deve governare questo Paese”, con proposte di merito e criteri di gestione della cosa pubblica.

Ѐ il progetto presentato oggi da Azione e +Europa nella sede romana dell’Associazione Stampa Estera. Quattordici punti raccontati dagli esponenti di spicco dell’alleanza: Emma BoninoCarlo CalendaBenedetto Della Vedova.

Si parte dalla politica estera e dai suoi “cardini”, europeismo e atlantismo, da declinare con il sostegno alla difesa comune europea, alla Nato e con il superamento dell’unanimità al Consiglio Europeo. Secondo tema in agenda il bilancio: ridurre il debito e niente sussidi a pioggia; da rivedere il reddito di cittadinanza e il bonus 110%, da sostituire con azioni di efficientamento energetico mirato.

Una razionalizzazione buona per destinare “ogni euro aggiuntivo di spesa pubblica a sanità istruzione“, tema, quest’ultimo, al centro del punto 9 (contrasto alla dispersione scolastica – soprattutto al sud – e all’analfabetismo funzionale i punti dai quali partire). Capitolo infrastruttureenergia ambiente: in cima alla lista delle cose da fare, a costo di “militarizzare i cantieri” ci sono i 2 rigassificatori, sui quali già si consumano le prime diatribe col Pd. Vanno sbloccati i progetti per le energie alternative, ma senza essere guidati “da furore ideologico”. E poi un piano per la rete idrica, migliorando il sistema dell’acqua pubblica. Punto 4, il fisco. Meno tasse sul lavoro e di più sulle transazioni digitali, per aiutare il lavoro povero e i giovani. La lotta ai salari bassi è al centro del quinto punto, il lavoro. Occorre “una legge sulla rappresentanza per cancellare i contratti pirata, stabilendo un salario minimo” ma è vietato un “irrigidimento dei contratti” e si pensa a una “commissione per la riconversione degli spazi urbani” coinvolti dai cambiamenti dello smart working. Si passa poi ai diritti civili, con in testa la parità di genere, il superamento delle discriminazioni legate all’orientamento sessuale. Sull’immigrazione si prevedono “quote di ingresso, l’istituzione di un’agenzia per l’integrazione di immigrati e rifugiati, canali regolari di ingresso”, il sì allo Ius Scholae e il superamento del Regolamento di Dublino.

Il punto 7 riguarda la politica industriale e la concorrenza: si punta sulle liberalizzazioni, partendo dalla direttiva Bolkestein fino al settore dei taxi. L’intervento pubblico è da limitare tramite “strutture indipendenti, gestite con governance privatistica e per il minor tempo possibile”. Il sostegno alla Riforma Cartabia è al centro del tema giustizia, assieme a un sistema penitenziario che punti sulla finalità rieducativa della pena, mentre per la Sanità, al punto 10, si pensa a un nuovo piano di assunzione per medici e infermieri. Defiscalizzazione e miglioramento delle infrastrutture i metodi per rilanciare il Mezzogiorno (punto 11), anche tramite l’attuazione del Pnrr (punto 12), di cui vanno sostenute le spese di progettazione.

Infine gli assetti istituzionali: la revisione del bicameralismo perfetto e delle competenze Stato-Regioni è al punto 13, mentre al 14 c’è l’impegno a candidare solo persone con rilevanti esperienze gestionali maturate nel settore pubblico o in quello privato. 

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