Economia

Dl Aiuti approvato alla Camera, M5S non vota

Bankitalia, Draghi nuovo governatore
Mario Draghi

“Era una decisione già chiara, c’è una questione di merito per noi importante, che avevamo anticipato. C’è una questione di coerenza e di linearità, quindi nulla di nuovo”. E’ quanto ha affermato il presidente dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte, intercettato presso la sede del Movimento in  via campo Marzio, in merito alla scelta del gruppo di non partecipare al voto nell’Aula della Camera sul dl Aiuti. Conte non ha risposto invece a chi chiedeva quale sarà l’atteggiamento in occasione del voto in Senato e non ha commentato la richiesta di una verifica di governo da parte di Fi e Lega.

L’Aula della Camera ha approvato Dl aiuti con 266 voti favorevoli e 47 contrari. M5S non ha partecipato al voto contestando alcune scelte del provvedimento in campo energetico e quella relativa, in particolare, al termovalorizzatore di Roma, considerata una ‘forzatura’. Il testo con le ulteriori misure dettate dalla crisi ucraina, e stimate complessivamente in circa 26 miliardi, passa ora all’esame del Senato dove deve essere convertito in legge entro sabato prossimo, 16 luglio). Il decreto legge prevede interventi in materia di energia (nel testo e’ confluito anche l’ultimo ‘decreto bollette’), produttivita’ delle imprese, attrazione degli investimenti e sostegni sociali.

Tra le novita’ introdotte dalle commissioni Finanze e Bilancio figurano margini piu’ alti per poter accedere alla rateizzazione delle cartelle fiscali e un nuovo ‘allentamento’ nel meccanismo di cessione dei crediti d’imposta derivanti da superbonus e bonus edilizi. Un passaggio della norma considerato, tuttavia, di portata insufficiente da M5S e che pertanto potrebbe far registrare successivi interventi correttivi in sede di conversione del Dl semplificazioni, ora in discussione nelle stesse Commissioni di Montecitorio. Non sono peraltro mancate tensioni all’interno della maggioranza, tuttora in atto, soprattutto a causa della contrarieta’ del Movimento alla ‘stretta’ sul reddito di cittadinanza introdotta da emendamenti Lega e Fi, e alla conferma delle norme che attraverso i poteri speciali conferiti al sindaco, favoriscono la realizzazione del termovalorizzatore a Roma.

Nel corso della discussione nelle Commissioni sono state approvate numerose modifiche e integrazioni al testo. Con riferimento all’energia, il provvedimento interviene in primo luogo sul contenimento dei prezzi per i consumatori finali, chiarendo che l’elevazione da 8.265 a 12.000 euro del valore soglia dell’Isee entro il quale e’ ammesso l’accesso ai bonus opera fino a fine anno. Mentre e’ stata annunciato, a livello ministeriale, un intervento correttivo sul riferimento al ‘de minimis’ riguardante la concessione dei crediti d’imposta del 25% a imprese ‘gasivore’ e del 15% alle altre. Attraverso la confluenza nel testo dell’ultimo ‘Dl bollette’ si riducono, inoltre, gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, per il terzo trimestre 2022. A tal fine sono, tra l’altro, annullate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, oltre che per le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW (tra queste le ricariche pubbliche di veicoli elettrici). Risultano quindi assoggettate all’Iva al 5% le somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali e sono mantenute al livello del secondo trimestre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il gas naturale. Viene quindi concesso a Gse un prestito di 4 miliardi per accelerare ulteriormente le operazioni di stoccaggio di gas naturale (mentre le garanzie Sace sulla liquidita’, rafforzate proprio da questo Dl, vengono estese anche alle imprese impegnate nella stessa attivita’ di stoccaggio di gas).  E, ancora, per incrementare la sicurezza degli approvvigionamenti del Paese, i rigassificatori sono definiti “interventi di pubblica utilita’ indifferibili e urgenti” mentre aumenta la spinta verso la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle aree idonee, intervenendo anche sui procedimenti in corso alla data di entrata in vigore del decreto legge. Sempre nel capitolo energia, ma in campo fiscale, il Dl fa registrare l’ aumento dal 10 al 25% dell’imposta sugli extraprofitti, insieme all’estensione il periodo di applicazione di un mese, fino al 30 aprile 2021 (con acconto del 40% entro il giugno scorso e il saldo entro novembre).

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