Firmato oggi in via definitiva il nuovo contratto delle Funzioni Centrali, triennio 19/21. Dopo il via libera definitivo da parte della Corte dei Conti, Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacali hanno posto sul testo la firma definitiva. Gli aumenti tabellari per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici sono compresi tra 63 euro lordi mensili (per un dipendente di prima Area fascia F1) e 117 euro (per un ispettore generale). Altri esempi. Al Cnel gli incrementi si fermano a quota 106 euro (per un dipendente area C livello 5). All’Enac, l’Ente nazionale di aviazione civile, arrivano fino a 151,80 euro lordi mensili (per un professional PII 4 super). All’Agid, l’Agenzia per il digitale, l’asticella può salire fino a 194,46 euro (per un professional F9). Gli arretrati netti per il 2019-2021 valgono nei ministeri fino a 1.814 euro (per gli ispettori generali). Un funzionario di prima area in prima fascia prenderà 971 euro. La retribuzione della quarta area, che parte vuota, sarà di 35 mila euro lordi annui, ai quali si aggiungerà una indennità di posizione che potrà oscillare tra 11 mila e 29 mila euro lordi annui. Attenzione anche ai differenziali stipendiali da assegnare all’interno delle singole aree, allo scopo di remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti. Per i funzionari valgono 2.250 euro lordi annui.
Al di là degli aumenti economici, il contratto delle Funzioni centrali per il triennio 2019-2021, è innovativo sotto moltissimi punti di vista: dalle progressioni di carriera, agli “scatti” legati al merito e all’anzianità, fino alla nascita della quarta area e alla regolamentazione dello smart working.
‘La firma definitiva all’Aran del nuovo contratto per il comparto funzioni centrali, apripista per tutti gli altri, è il giusto coronamento di un percorso virtuoso avviato il 10 marzo 2021, con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato con i sindacati a Palazzo Chigi”, dice in una nota il ministro Renato Brunetta, commentando la firma finale all’Aran del nuovo contratto per il comparto funzioni centrali, riferito al triennio 2019-2021. “Un traguardo importante che mi rende orgoglioso, innanzitutto per il suo alto valore simbolico: riconosce al capitale umano pubblico la centralita’ che gli spetta e che ha largamente dimostrato durante i mesi piu’ drammatici della pandemia, garantendo la tenuta dei servizi e della comunita’. Gli aumenti e gli arretrati in arrivo rappresentano una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi. E le novita’ normative sono puntelli cruciali alla riforma del pubblico impiego prevista dal Pnrr: il nuovo ordinamento professionale con la quarta area per le elevate professionalita’, la valorizzazione della formazione e del merito, la regolazione dello smart working. La rivoluzione del lavoro pubblico e’ in corso. Adesso avanti, con la stessa determinazione, per chiudere i contratti della sanita’ e degli enti locali’.
“Un percorso iniziato l’estate 2021, tante riunioni, contrasti, richieste alle volte impossibili, conflitti, mediazioni e compromessi, ma tutti, Aran e sindacati, impegnati a raggiungere l’obiettivo finale: la firma del contratto” ha dichiarato il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo. “Per l’Aran devo ringraziare la dott.ssa Marongiu e il dott. Mastrogiuseppe, senza di loro sarebbe stato impossibile raggiungere il risultato finale. Ovviamente un grazie ai loro staff, dirigenti e funzionari bravissimi. Poi ai tecnici dell’informatica che hanno consentito collegamenti perfetti in videoconferenza. Un bel lavoro di squadra. E poi ai miei amici sindacalisti. E li ringrazio uno ad uno, senza di loro, senza la loro competenza, senza la loro rappresentanza dei lavoratori, non ci sarebbe un contratto di lavoro. Infine, un pizzico di orgoglio personale, la firma di tutti i sindacati presenti al tavolo rappresenta per me motivo di grande soddisfazione”.
«E’ stata una trattativa difficile», dice Massimo Battaglia, segretario generale di Unsa-Confsal, «ma il risultato è positivo. L’aumento, superiore al 4%, arriva in un momento delicato per l’economia, con la fiammata inflazionistica. Darà un sostegno ai redditi dei dipendenti delle Funzioni centrali. Ora ci sarà da lavorare molto sulla contrattazione di secondo livello».
Un contratto “innovativo che riconosce diritti e un adeguato riconoscimento economico alle lavoratrici e ai lavoratori delle Funzioni Centrali ma che, soprattutto, affronta il tema della revisione degli ordinamenti e della valorizzazione delle professionalità, insieme alla contrattualizzazione del lavoro agile”, hanno commentato lo hanno definito il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, e la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti.