
Settantacinquesimo anniversario della fondazione della Repubblica: ultimo 2 giugno del settennato per il presidente Sergio Mattarella. Che con il suo messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli, ha aperto le celebrazioni anche se in forma più ristretta, per il secondo anno consecutivo a causa del Covid. “Il voto per la Repubblica consentì all’Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo. Un patto di cittadinanza sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e le italiane, insieme, per una nuova Italia. Da allora il processo di crescita e consolidamento della democrazia non si è mai interrotto e ha superato altre terribili prove, come la sfida del terrorismo – è il messaggio di Mattarella al capo di Stato Maggiore della Difesa – La Repubblica, in questi anni, ha rafforzato costantemente il proprio prestigio con una autorevole partecipazione alle Organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite, all’Alleanza Atlantica, alla Unione europea, di cui è stata fondatrice ed è convinta e attiva sostenitrice”, continua
Il capo dello Stato questa mattina, puntuale alle 10, è arrivato all’Altare della Patria dove ha deposto una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto. Anche quest’anno i festeggiamenti sono più contenuti: i giardini del Quirinale sono rimasti chiusi al pubblico ed è saltata anche la parata tradizionale lungo i Fori Imperiali. Ma c’è tanta voglia di ritorno alla normalità tra gli spettatori, i cittadini dietro le transenne nel percorso tra il Quirinale e piazza Venezia, con i loro saluti rivolti al corteo di auto del presidente della Repubblica. Alla cerimonia all’Altare della Patria, con il passaggio delle Frecce tricolori, hanno partecipato anche le alte cariche dello Stato e le autorità, a cominciare dai presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico. Presente anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il presidente della Corte Costituzionale Giancarlo Coraggio, il capo della Polizia, il prefetto Lamberto Giannini e il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Che nel suo discorso ha osservato: “Oggi come allora, le donne e gli uomini della Difesa si confermano una risorsa imprescindibile sulla quale ogni italiano sa di poter contare, come accaduto nel corso dell’ultimo anno nella complessa gestione della pandemia. Proprio in quest’ultima, inedita circostanza, le Forze Armate hanno dimostrato il valore aggiunto che la Difesa è in grado di esprimere, operando con rapidità, efficacia e generosità, dalle prime fasi dell’emergenza sanitaria fino alla più recente campagna di vaccinazione”.
Mattarella ha rinnovato “con particolare commozione, la gratitudine del popolo italiano a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per l’Italia e alle loro famiglie costrette a convivere con un dolore incolmabile”, è uno dei passaggi del messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Enzo Vecciarelli.
“La Repubblica, in questi anni, ha rafforzato costantemente il proprio prestigio con una autorevole partecipazione alle Organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite, all’Alleanza Atlantica, alla Unione europea, di cui è stata fondatrice ed è convinta e attiva sostenitrice. A questo sforzo hanno contribuito in maniera significativa le Forze Armate, legate alle Istituzioni della Repubblica e alla sua Costituzione dallo speciale giuramento di fedeltà. Ad esse va la riconoscenza del Paese per la dedizione al servizio e il valore dimostrati anche nella complessa e delicata situazione emergenziale che minaccia la nostra salute, il nostro benessere e il libero esplicarsi delle nostre esistenze”, continua il messaggio del presidente della Repubblica.
Con un riferimento al Covid che ha limitato i festeggiamenti nel centro di Roma. “La congiuntura sanitaria non consentirà, per il secondo anno di seguito, di tenere la tradizionale manifestazione nella quale si celebra anche l’abbraccio dei cittadini alle Forze Armate. Mi è grato, in loro nome, in questo giorno della Festa della Repubblica, esprimere ai militari di ogni ordine e grado e al personale civile, l’apprezzamento per l’insostituibile apporto offerto al bene comune. Viva le Forze armate, viva la Repubblica”.
“Il 2 giugno di 75 anni fa 12 milioni di italiani scelsero la Repubblica. Le donne e gli uomini del nostro Paese in quella giornata elessero anche l’Assemblea Costituente, che elaborò la nostra Carta fondamentale, punto di riferimento imprescindibile per tutti. Quel voto rappresentò la vittoria di chi aveva contrastato la dittatura fascista e combattuto il nazifascismo durante la Resistenza – ha ricordato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico – Dobbiamo oggi rinnovare l’impegno a far comprendere, soprattutto alle nuove generazioni, l’alto prezzo pagato per affermare i valori repubblicani. Perché libertà, dignità, solidarietà, eguaglianza e legalità sono conquiste che vanno coltivate, condivise e protette quotidianamente”.
“Ci siamo regalati la Costituzione più bella al mondo. Abbiamo scommesso sul boom economico, sulle nostre eccellenze produttive, sulle straordinarie bellezze della nostra penisola – le parole della presidente del Senato, Elisabetta Casellati – Riscoprire l’orgoglio di essere italiani è l’augurio che oggi voglio condividere con voi. Perché in quell’orgoglio c’è tutto il cuore di un popolo che, dopo un anno di paure e fragilità per il covid, vuole tornare a sorridere, ad abbracciarsi, ad investire nel futuro con fiducia e speranza. Ad essere realmente e semplicemente quella sorprendente realtà che chiamiamo Italia”.
La giornata del 2 giugno prosegue con un’altra cerimonia nel cortile d’onore alle 19. Il presidente tiene un discorso di fronte alle cariche dello Stato, tra cui il premier Mario Draghi e il governo al completo, e a un nutrito gruppo di studenti delle scuole. Partecipano Frida Bollani e Cesare Bocci. Poi la proiezione di un filmato di circa 12 minuti realizzato da Rai cultura. Quindi Mattarella parlerà alla nazione per venti minuti, intorno alle 19,30. Un discorso storico politico che guarderà al futuro.
E al futuro guardano anche i politici che sui social hanno lasciato messaggi di speranza dopo un anno e mezzo di sacrifici legati alla pandemia. “Viva la Repubblica. Viva l’Italia che riparte unita. Prendiamo esempio da allora”, ha postato su Twitter, il segretario del Pd Enrico Letta.
“Buona festa della Repubblica a tutti gli italiani e alle italiane”, ha scritto su Facebook il leader del Forza Italia, Silvio Berlusconi. ”La storia e i valori della Repubblica sono la nostra forza anche in questa ripartenza. Viva l’Italia”, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E l’ex premier e ora capo in pectore del M5S, giuseppe Conte, in un post ha ricordato le parole di di Romilda Mirri e il suo voto il 2 giugno 1946 e ha aggiunto: “Questa è una data che deve insegnarci, oggi come allora, che è sempre tempo di ripartire”.
“Buona Festa della Repubblica a tutti coloro che credono in una patria libera, democratica e sovrana – ha commentato Giorgia Meloni. “Che questo 2 giugno torni ad essere simbolo di una nazione che non si arrende di fronte alle difficoltà”. “Al nostro Paese, che si è rialzato anche questa volta con coraggio e spirito di sacrificio. Alla nostra Repubblica, da difendere sempre. Buon 2 giugno a tutte e tutti, viva l’Italia!” è invece il tweet di Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia Viva. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha commentato: “Buon 2 giugno! Viva l’Italia bella e libera, che non si arrende, che ama, lotta e torna alla vita”.
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