Governo

Governo Draghi: primo mese (pagelle)

Via libera al Def, il Pil 2021 previsto a +4,5%. Ok a scostamento di bilancio da 40 miliardi

Mario Draghi

Elena Bonetti (7), ministro della Famiglia e Pari Opportunità

  • “Lo smart working penalizza le donne se non è smart, cioè non è davvero lavoro intelligente. Intanto lo smart working non è e non deve essere destinato solo alle donne e non può diventare uno strumento di welfare”. Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Uno Mattina. Secondo la ministra “promuovere il valore femminile e rimuovere ogni forma di disuguaglianza o di discriminazione, penso in particolare a quella economica, significa togliere alcune delle premesse per la violenza”.

Andrea Orlando (6 1/2), ministro del Lavoro e Politiche Sociali

  • Un sistema di ammortizzatori sociali universale, con procedure semplici e controllabili on line dai lavoratori. Questa la riforma cui punta il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che il 27 febbraio ha messo virtualmente (ovvero in videoconferenza) imprese e sindacati intorno allo stesso tavolo per avviare il confronto. Si tratta di una riforma fondamentale anche per gestire l’uscita dal blocco dei licenziamenti, che dura dal 17 marzo 2020 e, per ora, è prorogato fino al 31 marzo di quest’anno. Non a caso il ministro ha parlato di un «sistema di protezione universale, a prescindere dalla specifica condizione occupazionale, dal settore e dalla dimensione dell’impresa».

Luciana Lamorgese (6), ministro degli Interni. 

  • Nonostante tutte le attività fossero bloccate causa Covid, il ministero sia stato semivuoto per gran parte del 2020 e il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese non abbia potuto incontrare nessun suo equivalente straniero, le spese del dicastero ammontano a 470mila euro, circa mezzo milione. Tutto rintracciabile e documentato anche sul sito del ministero, esattamente alla voce “Amministrazione trasparente”, dati portati alla luce da LabParlamento. Sembra che la causa principale sia stato lo smart-working. Infatti, per poter mandare avanti la macchina del Ministero degli Interni, decine di migliaia di euro sono state utilizzate per rifornire i dipendenti e tutto il personale di pc e rete internet validi per lavorare da remoto. Migliaia di euro per migliaia di dispositivi elettronici.

Roberto Speranza (6), ministro della Salute.

  • Secondo il consigliere del ministero della Salute “è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole, facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”. E’ “urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole  facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”. Lo afferma all’Ansa Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. Oltre a ciò, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”. E’ “evidente – avverte – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”. “Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”, ha annunciato.
  • Alla fine, il (neoconfermato) ministro della Salute Roberto Speranza firma lo stop alle attività sciistiche amatoriali, con un provvedimento che ne vieta lo svolgimento fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del Dpcm del 14 gennaio scorso. Il provvedimento «tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità», spiega una nota del ministero. Dati che attestano che la variante scoperta in Inghilterra e «caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi».
  • Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 21 febbraio. Passano in area arancione le regioni Campania, Emilia Romagna e Molise. Da domenica, quindi, questo è il quadro completo delle Regioni: in fascia rossa nessuna (con Umbria e Provincia di Bolzano che hanno già predisposto zone rosse a livello regionale). In fascia arancione Abruzzo, Liguria, PA Bolzano, PA Trento, Toscana, Umbria, Campania, Emilia Romagna e Molise. in fascia gialla Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle Aosta e Veneto. Nessuna in fascia bianca.  Prorogata zona rossa provincia di Perugia “Alla luce di un andamento della curva dei contagi che non presenta ancora una stabilizzazione discendente, e nella volontà di ispirare l’azione amministrativa al principio di massima precauzione”, la Regione Umbria ha deciso di prolungare per una settimana le ordinanze sulla zona rossa nella provincia di Perugia e nel comune di San Venanzo nel ternano. La cittadina di Amelia invece torna in zona arancione. Il nuovo decreto legge Covid potrebbe prorogare di trenta giorni (o a fine marzo) le limitazioni agli spostamenti legati all’emergenza. È quanto trapela da fonti ministeriali anche se una decisione definitiva sulla data non è stata ancora presa. I limiti dovrebbero riguardare sia la mobilità tra le Regioni (il blocco scade il 25 febbraio) sia la possibilità di fare visita ad amici e parenti e cioè la regola che, per ora valida fino al 5 marzo, consente di spostarsi verso un’altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni.
  • Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. A Domenico Arcuri i ringraziamenti del governo per l’impegno e lo spirito di dedizione con cui ha svolto il compito a lui affidato in un momento di particolare emergenza per il Paese. Arcuri, onorato di aver servito il Paese  – “Oggi si è conclusa la mia esperienza da Commissario per l’Emergenza Covid 19.
  • La linea dura della Ue sui vaccini parte dall’Italia. Il governo italiano ha deciso, con l’assenso della Commissione europea, di bloccare un carico di 250mila vaccini AstraZeneca diretti in Australia. Lo scrive il Financial Times, citando fonti interne al governo di Roma. Un funzionario Ue ha confermato al Sole 24 Ore che l’Italia ha negato l’autorizzazione all’azienda. La mossa rappresenta il primo blocco all’export di farmaci da quando Bruxelles ha annunciato, lo scorso gennaio, un controverso sistema per controllare ed eventualmente stoppare la vendita dei vaccini anti-Covid a paesi esterni al perimetro comunitario. Secondo le regole imposte, le singole società devono notificare e aspettare il via libera delle autorità nazionali prima di procedere con il trasporto dei vaccini oltre ai confini comunitari.
  • Sequestri in via precauzionale di dosi del vaccino anti-Covid AstraZeneca provenienti dal lotto ABV2856, dopo due morti sospette in Sicilia e diverse segnalazioni provenienti da Paesi europei. Lo ha comunicato il Ministero della Salute dopo il divieto di utilizzo emesso dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
  • Sabato sera il governo ha diffuso i dettagli del nuovo piano vaccinale contro il coronavirus definito dal Commissario straordinario per l’emergenza COVID-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo. L’obiettivo del piano è arrivare almeno all’80 per cento della popolazione vaccinata entro la fine di settembre, e quindi di iniziare, dalla metà di aprile, a somministrare vaccini a, come minimo, 500mila persone ogni giorno.

Mario Draghi (6), presidente del Consiglio dei ministri.

  • L’Assemblea nazionale di Sinistra italiana ha approvato a maggioranza la relazione del suo segretario, il deputato Nicola Fratoianni, per votare contro la fiducia al governo Draghi. Ma gli altri due parlamentari di SI nel gruppo di Leu, la senatrice Loredana De Petris e il deputato Erasmo Palazzotto, hanno invece annunciato l’intenzione di sostenere il nuovo esecutivo. “Al termine di un dibattito molto articolato e sofferto l’Assemblea nazionale di Sinistra italiana ha deciso di esprimersi contro la fiducia al governo Draghi. È una scelta che rispettiamo ma che riteniamo sbagliata e controproducente per la Sinistra e per le fasce sociali messe più a rischio dalla crisi”, hanno detto De Petris e Palazzotto.
  • Il premier Mario Draghi ha incassato la fiducia al Senato con 262 voti favorevoli, 40 voti contrari (17 assenti) e 2 astenuti. Palazzo Madama ha dato il via libera al governo Draghi, che ha ampiamente superata la soglia della maggioranza assoluta di 161. L’esecutivo ha incassato il sostegno di Partito democratico, Forza Italia, Italia viva, Leu, Movimento Cinque Stelle, Lega e gruppi minori. L’unico gruppo a votare no  stato quello di Fratelli d’Italia guidato da Giorgia Meloni. Ma ai contrari si sono aggiunti anche alcuni voti di Sinistra italiana, componente di Leu, e dei 5 Stelle. Il governo Draghi ha ottenuto la fiducia anche alla Camera con 535 Sì e 56 No, mentre cinque sono stati gli astenuti. Al Senato Draghi aveva ottenuto  262 voti a favore, 40 contrari e 2 astenuti. Numeri ampi a Montecitorio, ma non da record, visto che il primato resta quello della fiducia al governo Monti, che nel 2011 aveva ottenuto la quota storica di 556 voti a favore.
  • Il Movimento 5 stelle potrebbe essere vicino a una scissione. Nella mattinata del 18 febbraio è arrivata la conferma dell’espulsione per i senatori che hanno votato contro la fiducia al governo di Mario Draghi. La decisione era già stata indicata come inevitabile dai vertici del partito dopo la votazione di ieri sera. Rosa Abate, Luisa Angrisani, Margherita Corrado, Mattia Crucioli, Fabio Di Micco, Silvana Giannuzzi, Bianca Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Nicola Morra, Fabrizio Ortis e Vilma Moronese sono i 15 frondisti che hanno votato no alla fiducia e che oggi sono stati espulsi per non aver seguito la decisione presa dopo la consultazione della base sulla piattaforma Rousseau.
  • Il nodo dei sottosegretari (e delle sottosegretarie, a maggior ragione dopo le polemiche in casa Pd per la scarsa rappresentanza femminile all’interno della nuova compagine governativa guidata da Mario Draghi) sul tavolo del Consiglio dei ministri numero 3 del nuovo esecutivo. Il Cdm dà l’ok in serata alla lista dei nomi, dopo una sospensione della riunione che avrebbe visto alcune tensioni sulle nomine, soprattutto tra Pd e M5s: sono 39, 19 donne e 20 uomini.
  • Mario Draghi e Boris Johnson hanno molto più in comune delle apparenze in quest’epoca segnata dalla pandemia. Oggi ci sarà il primo contatto ufficiale tra i due, un pre-vertice virtuale del G7 del prossimo giugno in Cornovaglia: è l’esordio internazionale da premier italiano di Draghi, e quello di Biden da presidente americano, insieme a MerkelMacronTrudeau e il giapponese Suga. Cuore del summit saranno i vaccini e il coordinamento globale della lotta al Covid.
  • «Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime profondo cordoglio del Governo e suo per la tragica morte di Luca Attanasio, Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Democratica del Congo, e di Vittorio Iacovacci, appuntato dei Carabinieri che lo accompagnava a bordo di un convoglio a Goma», così il premier Draghi in un comunicato diffuso dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Che ha voluto manifestare vicinanza alle famiglie dell’ambasciatore italiano e del carabiniere della scorta caduti nell’attentato terroristico di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo.
  • Il nuovo premier designato libico Abdul Hamid Dbeibah, nel felicitarsi per il varo del governo di Mario Draghi, ha auspicato uno sviluppo delle relazioni con l’Italia specialmente nella gestione delle migrazioni e nell’economia. “Aspiriamo a sviluppare la nostra relazione privilegiata con la vicina Italia, con la quale condividiamo molte sfide, tra cui in particolare la gestione e organizzazione della migrazione”, ha scritto su Twitter. Con l’Italia “abbiamo molte opportunità di integrazione economica”.
  • Sui vaccini anti Covid, e il caos della carenza di dosi, Mario Draghi punta i piedi in Europa. “Occorre andare più veloce“, insiste il premier italiano durante il vertice Ue, puntando il dito contro le aziende farmaceutiche che non rispettano gli impegni e che non dovrebbero essere scusate (l’idea è di metterle alle strette bloccando loro l’export). Mario Draghi, anche se è il suo primo Consiglio europeo, non è certo un debuttante: con molti dei leader al tavolo, a partire dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, ha lavorato da presidente della Bce quando l’emergenza era economica. Nel suo  ‘curriculum’ c’è il “whatever it takes” (“Costi quel che costi”, ndr) per salvare l’euro, massima che ora va applicata alla pandemia, per accelerare la campagna di vaccinazioni di massa, per rallentare la corsa delle varianti del Covid e depotenziare la terza ondata. Solo con i vaccini la vita potrà riprendere e l’economia ripartire, è la stella polare che guida l’ex banchiere centrale da presidente del Consiglio: l’Europa, invoca, deve agire in fretta e unita, con un’azione coordinata e trasparente.
  • Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato il decreto legge che rinvia le elezioni amministrative e suppletive a una data compresa tra il 15 settembre e il 15 ottobre. Una soluzione che è stata presa a causa della corsa dei contagi coronavirus. Il provvedimento riguarda le Comunali (tra cui Roma, Milano, Napoli, Bologna, Torino), le suppletive per la Camera a Siena e le Regionali, già indette in Calabria. Il decreto dispone il rinvio a causa «del permanere del quadro epidemiologico da Covid-19 diffusamente grave su tutto il territorio nazionale e dell’evolversi di significative varianti del virus che presentano carattere ulteriormente diffusivo del contagio».

Daniele Franco (6), ministro dell’Economia.

  • L’Eurogruppo, che riunisce i ministri economico finanziari della zona euro, si è riunito oggi in teleconferenza per affrontare i temi relativi alla situazione macroeconomica e a quella sanitaria. Per il nuovo ministro dell’Economia Daniele Franco si è trattato del “battesimo” europeo, domani parteciperà all’Ecofin dove la partecipazione si allarga ai ministri dei paesi dell’Unione, anche se non aderenti alla moneta unica. Durante la riunione di oggi sono stati ascoltati esperti dell’Oms che hanno fornito il loro punto di vista sull’evoluzione della pandemia. Nella discussione, fra gli elementi positivi citati, l’avvio delle campagne vaccinali nei diversi Paesi, mentre resta preoccupazione per le nuove varianti del virus. È stata sottolineata la necessità di estendere con la massima velocità possibile le campagne vaccinali, anche su scala globale e l’importanza di una adeguata preparazione a livello mondiale.

Stefano Patuanelli (5 1/2), ministro dell’Agricoltura

  • Il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Stefano Patuanelli, ha avuto oggi un proficuo incontro, in modalità virtuale, con il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, nel corso del quale sono state passate in rassegna le principali tematiche di comune interesse tra cui la lotta contro la fame nel mondo, soprattutto a livello infantile, lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e redditizia che tenga sempre più conto dei rischi di cambiamento climatico e la necessità di incrementare aree verdi. Da parte del Direttore della FAO è stato sottolineato lo stato di difficoltà del settore agricolo a causa della pandemia e si è appellato all’Italia per continuare lo storico sostegno alla sua organizzazione, appello che è stato subito accolto dal Ministro Patuanelli. È stato inoltre menzionato l’importante ruolo che l’Italia può svolgere come Presidenza del G20 ribadendo come da parte del Governo italiano ci sia la forte volontà di proporre e sostenere iniziative e risultati concreti.

Giancarlo Giorgetti (5), ministro dello Sviluppo Economico

  • Per comprendere la centralità di Giancarlo Giorgetti nelle trame di questo governo, bisogna guardare innanzitutto a quelli che lui, la testa d’uovo del leghismo che vuole mondarsi la coscienza, ha dislocato lontano da quella via Veneto in cui opera e lavora. Daria Perrotta, ad esempio, era già pronta a seguire Giorgetti al Mise, riannodando i fili di una collaborazione che s’era interrotta con la crisi del Papeete. Si conoscono sin da inizio secolo: da quando, cioè, il bossiano di Cazzago Brabbia era presidente della commissione Bilancio della Camera e, tra i collaboratori del capo dei funzionari di quella commissione (cioè Daniele Cabras, ora consigliere di Sergio Mattarella) c’era appunto una giovane documentarista, che quindici anni dopo sarebbe diventata consigliera giuridica della ministra Maria Elena Boschi. Il tutto prima che Giorgetti, da sottosegretario alla Presidenza del Consigli, nel 2018 si ricordasse di lei e la chiamasse nel suo staff a Palazzo Chigi. Dove resterà, adesso, come capo di gabinetto di Roberto Garofoli, sottosegretario di Mario Draghi, garantendo a Giorgetti un canale di comunicazione diretto col Sancta Sanctorum del governo.

Renato Brunetta (5), ministro della Pubblica Amministrazione.

  • A Palazzo Chigi si svolge la cerimonia di firma del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” con il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta e i segretari generali di CGIL, CISL e UIL. Si svolge inoltre una riunione tra il governo, il Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro e il direttore del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli per un primo esame sul recente parere del Comitato Tecnico-Scientifico riguardo alle nuove misure per contrastare la pandemia. Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi firma il decreto che definisce i criteri e i parametri per l’utilizzo dei 61944000 euro destinati all’ampliamento dell’offerta formativa, che saranno utilizzati dalle scuole anche per mettere in campo azioni mirate in risposta alle criticità determinate dalla pandemia, soprattutto nelle aree maggiormente disagiate del Paese.

 Mariastella Gelmini (4 1/2), ministro degli Affari regionali e Autonomie

  • “La pandemia è ancora forte, non si può scherzare” dunque, se è necessario fare “scelte di rigore, si fanno”. E’ quanto avrebbe affermato, secondo quanto si apprende, il ministro per gli Affari Regionali e le autonomie Mariastella Gelmini nel corso della riunione con Speranza e il Cts. Gelmini, inoltre, avrebbe ribadito la necessità che, essendoci un nuovo governo di unità nazionale, ci fosse anche una “comunicazione unitaria“. “Va cambiato il metodo di comunicazione” avrebbe sottolineato chiedendo agli esperti di informare prima i ministri delle loro decisioni in modo che siano loro a comunicarle ai presidenti di Regione.

Mara Carfagna (4 1/2), ministro del Sud e Coesione territoriale

  • Del Sud è diventata ministra. Ma quando arriva al Sud Mara Carfagna è costretta a guardarsi le spalle. Da un po’. Soprattutto nel suo partito. Lontani i tempi in cui tutti la cercavano, tutti correvano alla sua corte, quando era il volto nuovo di Forza Italia campana, candidabile a ogni elezione possibile. Ormai si fa presto tra i berlusconiani a dire “io sono contro Mara”. L’ultimo a farlo al cospetto del neo coordinatore nazionale Antonio Tajani è stato Stefano Caldoro, candidato governatore alle ultime Regionali, già ministro del governo Berlusconi, già presidente della Regione: “Non voglio ruoli in Forza Italia per lei e per quelli che sono con lei – avrebbe fatto presente Caldoro – Ma come faccio ad accettare nel partito una che ha votato contro di me alle Regionali?”.

Fabiana Dadone (4 1/2), ministro delle Politiche Giovanili

  • Il Consiglio dei ministri è terminato da pochi minuti a Palazzo Chigi. Dopo circa un’ora e mezzo di riunione, il Cdm ha dato il via libera al dl di scorporo e riorganizzazione dei ministeri e approvato i cinque decreti legislativi sulla riforma dello Sport. “Finalmente la riforma è fatta dopo tanti e tanti anni, aprirà cambiamento enorme per tutti” scrive su Facebook l’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. “Questa cosa mi rende molto molto orgoglioso, grazie al presidente Draghi per aver portato a compimento questa operazione, grazie a tutti, al tavolo sport e tutte forze politiche che ci hanno lavorato”. “Ironia della sorte vuole che oggi in Consiglio dei ministri sieda il ministro Giorgetti, che aveva scritto a suo tempo la legge delega su cui abbiamo lavorato e oggi si è concluso un percorso che lui stesso aveva iniziato”. “Non è la riforma Spadafora, l’abbiamo scritta in tanti. In corso d’opera si potranno anche cambiare cose, adesso è importante proseguire con i ristori e pensare alle aperture”.
  • Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, a quanto si apprende, alla nomina di Valentina Vezzali, ex schermitrice, campionessa olimpica e deputata nella precedente legislatura con Scelta Civica, nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport. Dal podio olimpico alla politica L’ultimo incarico ‘di peso’ del suo governo, quello del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport, Mario Draghi lo affida all’atleta italiana più vincente, Valentina Vezzali.

Lorenzo Guerini (4), ministro della Difesa.

  • In un mondo sconvolto dalla pandemia, il Mediterraneo rischia di restare “chiuso in spazi angusti”, ma pieni di nuove sfide e minacce. È per questo, a tutela degli interessi nazionali, che la Difesa italiana propone un rafforzamento delle competenze e capacità. Servono investimenti certi, continuità di programmi e scelte di campo nel tradizionale riferimento euro-atlantico, senza dimenticare il contributo innovativo che il settore può dare al rilancio dell’economia nazionale. È il quadro descritto da Lorenzo Guerini, intervenuto oggi di fronte alle Commissioni Difesa di Senato e Camera per presentare le linee programmatiche del suo secondo incarico alla guida di palazzo Baracchini, anche in relazione alla proposta presentata dal governo a metà gennaio per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Dario Franceschini (4), ministro dei Beni Culturali 

  • “Ad oggi, teatri e cinema sono chiusi in Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Portogallo. Ma siccome l’Italia è l’Italia vorrei che fossimo i primi a riaprire. L’operazione va fatta non con i proclami né con gli annunci ma per passi possibili”. Dario Franceschini esorta a “ragionare della riapertura” dei luoghi della cultura, sottolineando in un’intervista al Corriere della Sera che “in questi mesi abbiamo capito che i luoghi più pericolosi sono quelli dove ti togli la mascherina: ristoranti, bar, case private. Nei teatri e nei cinema, già nella riapertura estiva, c’erano misure di sicurezza molto rigide che si sono rivelate efficienti: mascherina, distanziamento, igienizzazione delle mani, sanificazione dei locali”. Il ministro dei Beni Culturali, confermato nel passaggio dal Governo Conte bis al Governo Draghi, evidenzia il buon andamento delle riaperture graduali dei musei, ma anche i dati drammatici del settore – nel 2020 il 70% di eventi in meno, un calo degli ingressi del 72,90% – e per i lavoratori della cultura, su cui si è intervenuto con aiuti – “li sto riproponendo in modo consistente per il nuovo decreto Ristori. Finché non lavorano, occorre sostenere gli operatori del settore al di là del tipo di contratto che avevano”. Ora, però, “bisogna ragionare della riapertura” dice Franceschini.

Federico D’Incà (4), ministro dei Rapporti con il Parlamento e Riforme Istituzionali

  • Arriva dal veneto l’uomo moderato del Movimento Cinque Stelle. I pentastellati che arrivano dalle terra di Luca Zaia, neanche a farlo apposto lo hanno sempre accusato di essere un ‘mite’. D’Incà però, forse senza volerlo nemmeno troppo nascondere, è davero un uomo mite. La prima volta che è sceso in campo, nel difficile mondo della politica, lo ha fatto con i colori dell’Udc di Casini. Partito che dà accoglienza a chi ha le stigmate della moderazione. Ormai in politica stabilmente da anni, ma nel suo passato ci sono lavori di ogni genere. Lui che si forma come esperto contabile, nel suo cv ha anche esperienze come portalettere o operaio in Sinteco. Le sue origini da rappresentante di un mondo di centro, fanno del Ministro bellunese un uomo molto ben voluto in tutti gli esecutivi.

Erika Stefani (3 1/2), Ministero della Disabilità

  • Si è tenuto stamattina a partire dalle ore 9.00, negli uffici del dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il primo incontro tra la neo- ministra alle disabilità, Erika Stefani e le principali associazioni che si occupano del tema, Fish e Fand. «È stato un primo incontro interlocutorio quello di oggi», hanno ribadito i presidenti delle due federazioni, rispettivamente, Vincenzo Falabella e Nazaro Pagano: «a cui ne seguiranno molti altri di carattere più operativo, data la portata e l’ampiezza delle sfide e delle istanze che riguardano le persone con disabilità e le loro famiglie». E poi hanno aggiunto: «possiamo dire, per ora, che la ministra, Erika Stefani, ci ha già rassicurato che la settimana prossima incontrerà, ufficialmente, le nostre delegazioni». Per il momento, come ha dichiarato il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, alle agenzie: «abbiamo ottenuto le rassicurazioni sulla priorità che verrà data ai vaccini alle persone con disabilità, alle proprie famiglie, ai caregiver, e agli assistenti personali». E ancora: «nell’immediato futuro, invece, porteremo all’attenzione della ministra i nostri temi e le nostre battaglie, sulle pari opportunità e sull’uguaglianza di genere tra uomo e donna, sull’inclusione scolastica e su quella lavorativa, questioni, tutte, da mettere sul piatto all’interno del Piano nazionale di resilienza e rilancio, anche attraverso il pieno coinvolgimento degli altri ministeri».

Enrico Giovannini (2 1/2), ministro delle Infratrutture e Mobilità Sostenibili

  • il premier incaricato Mario Draghi ha sciolto la riserva sul proprio incarico ed annunciato la nuova squadra di Governo, di forma “mista” (vale a dire politico e tecnico). Al Ministero dei Trasporti è stato nominato Enrico Giovannini, che vanta una precedente esperienza di Governo (tra l’aprile 2013 ed il febbraio 2014, fu ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali all’epoca dell’amministrazione Letta).

Luigi Di Maio (2 1/2), ministro degli Esteri.

  • Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è giunto a Bari per partecipare ad un evento in occasione del trentennale dell’emigrazione di massa in Puglia degli albanesi con il premier albanese Edi Rama. Di Maio è arrivato poco all’aeroporto dove è stato accolto dal governatore pugliese Michele Emiliano ed entrambi hanno poi accolto Rama. Successivamente i tre terranno incontri riservati presso la presidenza della giunta regionale e, poi, si trasferiranno presso la sede del Consiglio regionale.

Roberto Cingolani (n.c.), ministro della Transizione Ecologica

  • Cingolani nel governo Draghi non ha etichetta di partito, ma sono consolidate le sue frequentazioni politiche. Se il Ministero per la Transizione Ecologica è stato voluto da Beppe Grillo e il Movimento Cinque Stelle, la sua nomina è da ricercarsi in Matteo Renzi e Italia Viva. Renzi lo aveva ospitato alla Leopolda in varie edizioni – l’ultima nel 2019 – e da premier lo aveva nominato all’Istituto Italiano di Tecnologie di Genova (Iit). Qui, sotto la sua guida, si è fatto ricerca su nanotecnologie, neuroscienze e robotica. Cingolani arrivava a Genova dopo un’interessante carriera nazionale (Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce) e internazionale (Max Planck Institut di Stoccarda, docente all’Institute of Industrial Sciences in Giappone e alla Virginia Commonwealth University negli USA).

 Patrizio Bianchi (n.c.), ministro dell’Istruzione

  • A scuola “si tornerà in presenza”, lo precisa il Ministro dell’Istruzione, Professor Patrizio Bianchi, anche in relazione a titoli di stampa odierni. “In questi lunghi mesi le nostre scuole, i nostri insegnanti, le nostre studentesse e i nostri studenti hanno lavorato moltissimo. Faremo tesoro insieme dell’esperienza maturata durante il periodo della didattica a distanza, in particolare con riferimento ad un uso consapevole delle nuove tecnologie. Con il chiaro obiettivo del ritorno in presenza”.

 Vittorio Colao (n.c.), ministro dell’Innovazione Tecnologica e Transizione Digitale

  • Le banche possono festeggiare la nomina a ministro di Vittorio Colao. La lotta al contante (War on Cash) è infatti una loro invenzione per raschiare via commissioni tutte le volte che si compra qualcosa, in collaborazione con le società per i pagamenti digitali: Visa, Nexi, Paypal ecc. Esse possono fare conto che il nuovo ministro gli darà manforte, a giudicare dal Piano che portava il suo nome, presentato nel 2020 come soluzione salvifica per l’Italia e finito presto nel dimenticatoio.

Roberto Garofoli (n.c.), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

  • Sarà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli ad affiancare il premier Mario Draghi nella direzione della politica aerospaziale nazionale. Dopo aver sentito ieri il Cdm, il presidente del Consiglio ha assegnato all’ex presidente di sezione del Consiglio di Stato la delega per il settore, come previsto dalla legge di riforma della governance spaziale approvata alla fine della scorsa legislatura. Sul tema, Garofoli potrà avvalersi delle competenze di Alessandro Aresu, consigliere del premier con esperienza su politica estera a tutto tondo, compreso lo spazio.

 Marta Cartabia (n.c.), ministro della Giustizia.

  • “Affrontare il nodo della prescrizione senza fretta, perché non ce n’è motivo, ma nel rispetto della Costituzione e dei tanti interventi dell’Europa sulla questione”. Con un obiettivo, “processi rapidi e giusti, e nel rispetto della funzione rieducativa della pena”. Parola di Marta Cartabia.  Alla Camera, nella sala del governo, ecco il primo “vertice” politico sulla giustizia che ha per protagonista la neo Guardasigilli. L’ha convocato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, alla vigilia della maratona parlamentare che parte domani sul decreto Milleproroghe, dove si sono affacciati anche gli emendamenti contro la prescrizione dell’ex ministro Bonafede. Ma la conclusione del vertice con i capigruppo che si occupano di giustizia vede volatilizzare le ultime richieste di modifica rimaste sul tappeto. Dopo il passo indietro di Costa di Azione e di Magi di Più Europa, da ieri sera, dopo l’incontro con Cartabia, anche Sisto di Forza Italia e Annibali di Italia viva hanno deciso di soprassedere.

 Massimo Garavaglia (n.c.), ministro del Turismo

  • Le Regioni hanno incontrato il ministro Garavaglia, rappresentante del Ministero del Turismo di nuova istituzione, per attivare subito un confronto propositivo in vista delle sfide che attendono il settore, così fortemente colpito dagli effetti del Covid-19. L’incontro è stato più che mai opportuno perchè è importante che Governo e Regioni condividano le strategie da mettere in campo per il rilancio della competitività delle imprese del settore turistico e le scelte di governance più opportune. A tal proposito, infatti, è stata considerata da Regioni e ministro anche l’ipotesi di una cabina di regia per un confronto permanente.

Maria Cristina Messa (n.c.), ministro dell’Università e della Ricerca

  • “Bisogna arrivare a sistemi paritari in tutti i sistemi del nostro Paese”. Così, a Timeline su Sky TG24, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa ha parlato della situazione degli atenei e, in particolare delle donne. Per la ministra è necessario agire “subito sul mondo del lavoro” per garantire pari opportunità” e posti di lavoro. Poi aggiunge: “A parità di merito le quote rosa sono necessarie”

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