Parlamento

Governo Draghi, secondo giorno di consultazioni

Mario Draghi

Secondo giorno di consultazioni per Mario Draghi. Il presidente del Consiglio incaricato oggi ha proseguito nei colloqui con i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Il primo incontro con il Gruppo per le autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato ha portato subito un sì per il premier incaricato. “Da convinti europeisti non possiamo che dire sì a un governo Draghi” ha detto Julia Unterberger, capogruppo delle autonomie.

La giornata di Draghi è stata scandita da faccia a faccia molto importanti per trovare i giusti equilibri per la composizione del nuovo governo. In mattinata è arrivato anche il confronto con Leu. “Siamo stati franchi. Non sono tempi di tatticismi” hanno detto Loredana De Petris e Federico Fornaro dopo il meeting. “Nel secondo giro ci aspettiamo la definizione di un perimetro programmatico e conseguentemente politico. E’ evidente che le questioni programmatiche non sono variabili indipendenti”.

Dal confronto con Italia Viva invece è emersa una posizione di sostegno a prescindere. “Sosterremo il governo Draghi indipendentemente da quanti ministri tecnici e politici ci saranno” ha detto Matteo Renzi. Grazie a Mario Draghi: averlo individuato come interlocutore per formare un nuovo governo ha portato immediatamente una ventata di credibilità e fiducia nel Paese. È una polizza assicurativa per i nostri figli e nipoti: nessuno può negarlo. Siamo nel periodo storico in cui l’Italia avrà più soldi da spendere nella storia, e questo ci porta a dire che chi meglio di Draghi può gestire questo passaggio”, lo ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, al termine delle consultazioni con il premier incaricato. “Mi auguro che tutte le forze politiche esprimano lo stesso sostegno a Draghi: chi oggi pone veti non fa solo un errore politico, ma rifiuta l’appello del presidente della Repubblica”.

Nel pomeriggio è arrivato poi il no di Fratelli d’Italia a un appoggio ad un possibile esecutivo Draghi. “Fratelli d’Italia non andrà mai al governo con Cinque Stelle e Pd” ha detto Giorgia Meloni. Dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti arriva invece “piena disponilbilità”.

Infine è stato il turno di Forza Italia. Antonio Tajani, dopo l’incontro, garantendo disponibilità ma escludendo una maggioranza politica, ha detto chela delegazione ha consegnato al presidente incaricato il “piano per accedere ai fondi del Recovery plan elaborato nei scorsi giorni dai nostri esperti”.

Sabato toccherà anche della Lega, l’altra forza politica attesa dalla scelta di appoggio o meno al nuovo governo dell’ex presidente della Bce. Il Carroccio di Matteo Salvini non chiude più la porta, ma attende comunque l’incontro per definire la posizione in vista del voto di fiducia in Parlamento.

Sabato ci sarà anche il premier dimissionario Giuseppe Conte, per la prima volta, al summit Cinque Stelle con Beppe Grillo, convocato la mattina alle 11 a Montecitorio per preparare il successivo incontro con il presidente el Consiglio incaricato. La delegazione che incontrerà Draghi, oltre a Grillo e Crimi, comprende anche la vicepresidente del Senato Paola Taverna e i capigruppo Davide Crippa ed Ettore Licheri insieme ad alcuni dei ministri uscenti: Luigi Di Maio, Alfonso Bonafede, Lucia Azzolina, Vincenzo Spadafora, Riccardo Fraccaro.  

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