
L’unico a rilasciare una laconica dichiarazione dopo il colloquio al Quriniale stato il presidente della Camera Roberto Fico: “Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese”. In silenzio, invece, il passaggio della presidente del Senato Elisabetta Casellati nella sala degli Specchi semideserta a causa del Covid. La giornata di Mattarella si conclude con una telefonata con il presidente emerito Giorgio Napolitano.
Nel calendario delle consultazioni è stato inserito alle 11.30 di domani mattina anche il nuovo gruppo appena costituito composto da Europeisti-Maie-Centro democratico che ha raggiunto la decina di componenti grazie all’adesione di Tatiana Rojc, senatrice Pd.
I numeri, però, al momento non sono a favore del premier-dimissionario. Italia viva che, a quanto pare, andrà da Mattarella senza fare un nome specifico per la guida del governo.
Idee chiare ce l’ha, invece, Matteo Salvini che al capo dello Stato intende dire un no deciso al reincarico a Conte.
Intercettato vicino a Palazzo Madama dal Foglio, poi, uno dei cosiddetti responsabili, il senatore ex forzista Andrea Causin ha confessato di ritenere la caccia ai volenterosi conclusa, auspicando un governo di cui possano far parte, come esponenti, sia Matteo Renzi che Nicola Zingaretti. “Il fatto politico si è concluso con la fiducia al presidente Conte. Il gruppo si è costituito, adesso si apre a una fase nuova. Per risolvere i problemi abbiamo bisogno di un governo di altissimo profilo”, ha detto.
È partito il toto-nomi, già da giorni, e in queste ore si alimenta. Di proposte credibili o meno. Ci sono profili di alta caratura come Mario Draghi, ex Presidente della Banca Centrale Europea (Bce), e Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale, che possano guidare il Paese in una fase così delicata e colpita dalla pandemia da coronavirus e dalle sue ripercussioni economiche.
Un altro nome al femminile è quello di Elisabetta Belloni, attuale segretario generale della Farnesina. Sempre tirato in ballo il Presidente della Camera Roberto Fico così come il ministro della Cultura Dario Franceschini (Partito Democratico) e quello della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) – che intanto ha aperto a un nuovo patto con Italia Viva ma sempre con Conte. Da giorni circola anche il nome di Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno. Altre ipotesi, forse meno percorribili ma comunque ventilate, e che portano entrambe al M5s sono quelle del ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che ieri ha sintetizzato “o Conte o elezioni” – e del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli.
Categorie:Parlamento
2 risposte »