Economia

Governo Conte II: quindicesimo mese (pagelle)

Governo Conte II: quindicesimo mese (pagelle)
Stefano Patuanelli

Elena Bonetti (6 1/2), ministro della Famiglia e Pari Opportunità

  • L’Aula di Montecitorio ha approvato con scrutinio segreto la legge per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. Ora il provvedimento va in Senato. Il testo prevede soprattutto di estendere la legge Reale-Mancino dall’ambito del razzismo a quello dell’omotransfobia in modo da punire con il carcere chi istiga a commettere o commette atti di discriminazione o violenti per motivi “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” Mercoledì 4 novembre l’Aula della Camera ha approvato con scrutinio segreto la legge per contrastare l’omotransfobia, la misoginia e le violenze contro le persone disabili. I sì sono stati 265, i no 193, gli astenuti 1. L’approvazione è stato salutata da un prolungato applauso della maggioranza. La legge va ora in Senato. Dopo che il presidente Fico ha proclamato il risultato della votazione, tutti i deputati di maggioranza si sono alzati in piedi e hanno applaudito a lungo. Proteste da parte dei deputati di Fratelli d’Italia, che al momento della votazione finale si sono alzati in piedi indossando un bavaglio. Critiche anche dai parlamentari leghisti, che hanno urlato in coro “libertà libertà”.

Luciana Lamorgese (6), ministro degli Interni. 

  • Ora è ufficiale: la sanità calabrese resta commissariata. Il nuovo decreto Calabria è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale e il provvedimento – circolato sinora sotto la forma di successive bozze ma già approvato dal Consiglio dei Ministri – è diventato legge. Il testo normativo rispecchia quasi fedelmente le precedenti stesure ma alcune sostanziali modifiche sono previste all’articolo 7 che contempla le disposizioni transitorie e finali. Il Governo prevede una durata del decreto, e quindi del commissariamento straordinario della sanità calabrese, per due anni. Nelle precedenti bozze si riservava la possibilità di estendere la validità del decreto ancora ad un altro anno su proposta del ministero della Salute. Il commissario ad acta, di nomina governativa, sarà affiancato da “uno o più sub commissari”. Inoltre, scema la presa del Governo sulla Regione: il dipartimento Tutela della Salute non sarà più sottoposto alla struttura commissariale. Dovrà essere, invece, il commissario ad acta a procedere alle nomine dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria che potranno godere di un compenso extra non superiore a 50mila euro a carico del bilancio del ministero della Salute. 
  • Si tornerà alle urne il 14 febbraio 2021 in Calabria per eleggere il presidente della Giunta e il nuovo Consiglio regionale. A disporlo è un decreto firmato dal presidente facente funzioni Nino Spirlì. Le elezioni in Calabria sono state indette nel giorno di San Valentino, che è domenica, a seguito delle intese raggiunte, secondo quanto prevede la normativa, con il presidente del Consiglio regionale e con il presidente della Corte d’appello di Catanzaro.

Roberto Gualtieri (6), ministro dell’Economia.

  • Via libera al Decreto Agosto dall’aula del Senato. Il governo aveva posto la fiducia, approvata da Palazzo Madama con 148 sì e 117 no. Nessun astenuto. Il provvedimento passa ora alla Camera. Tra i voti a favore anche quello di Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, eletta con Forza Italia e passata al Misto già dal luglio scorso. Sempre nel Misto hanno invece votato no gli ex M5s Alfonso Ciampolillo e Michele Giarrusso. Gli altri ex 5 stelle De Falco, Fattori e De Bonis non hanno invece partecipato al voto. Venticinque miliardi per dare una spinta all’economia e cercare di non soccombere all’emergenza Covid: il decreto legge Agosto incassa il via libero definitivo del Parlamento grazie al voto di fiducia alla Camera con 265 sì e 180 voti contrari (due soli gli astenuti). Blindato l‘iter a Montecitorio, che non ha toccato palla nel merito, il provvedimento è stato ampliato in Senato, dove si è deciso di semplificare il superbonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie. A garantire lo sveltimento delle procedure, la possibilità in capo ai condomini di adottare le delibere con una maggioranza di un terzo dei millesimi dell’edificio. Ma nel decreto c’è spazio anche per il congedo più facile per i genitori con i figli in quarantena e per altre misure in favore dello smart working, in particolare per i lavoratori “fragili”.
  • Presentata legge di bilancio. Una manovra importante, ambiziosa, che darà  un forte impulso alla ripresa con investimenti su welfare, sanità, lavoro. E un’espansione di bilancio di 24,7 miliardi, con un fondo per l’anticipazione al 2021 del fondo Next generation Eu per 15 miliardi per un totale di 40 miliardi. Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri hanno presentato così nel corso di una conferenza stampa, la manovra di bilancio approvata ieri dal consiglio dei ministri. Conte ha spiegato che la nuova manovra prevede il rifinanziamento della Cig per 5 miliardi, ha annunciato un piano di azzeramento dei contributi triennale per le imprese che assumono giovani sotto i 35 anni, il potenziamento dei fondi per la disabilità, con lo stanziamento inoltre di 1,2 miliardi per l’assunzione dei docenti di sostagno. Una riforma organica del fisco con l’introduzione di un assegno unico familiare, l’entrata a regime del taglio del cuneo fiscale sul costo del lavoro, una riforma dell’intero sistema fiscale e tributario con una legge delega per rivedere riscossione e contenzioso tributario e intervento complessivo per Irpef con riforma delle aliquote con 8 miliardi in un fondo dedicato con l’aggiunta dei proventi dalla lotta all’evasione. Il premier ha annunciato che il Piano Italia cashless darà un’ulteriore spinta alla modernizzazione del paese che partirà da dicembre e consentirà rimborsi fino al 10% fino a un massimo di 3 mila euro e la partecipazione alla lotteria degli scontrini per chi utilizzarà bancomat e carte di credito per i pagamenti
  • Via libera dell’Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza che autorizza il nuovo scostamento di bilancio quasi all’unanimità: 278 i voti favorevoli, 4 gli astenuti e 4 i voti contrari. Il centrodestra ha votato a favore. Per questa votazione era richiesta la maggioranza assoluta, pari a Palazzo Madama a quota 161. Stesso copione in precedenza alla Camera. I voti a favore sono stati 552, nessun contrario, sei gli astenuti. In base alla Costituzione era richiesta la maggioranza assoluta dei componenti dell’Assemblea, pari a 316 voti. A seguire dibattito e voto anche al Senato. Sarà dunque una maxi moratoria fiscale l’ultimo atto del governo per ristorare le imprese colpite dalla pandemia. Un intervento “largo”, sia finanziariamente che politicamente. A disposizione ci sono infatti 8 miliardi di scostamento. «Lo scostamento di bilancio che in questi minuti si sta votando ci consentirà di intervenire sulle prossime scadenze fiscali attraverso una loro sospensione più larga di quella fatta finora che riguardava solo i settori dei codici Ateco. Stiamo lavorando per il prossimo decreto che userà questi otto miliardi per il rinvio delle scadenze fiscali per tutti i settori economici che hanno subito perdite» ha detto il ministro dell’ economia Roberto Gualtieri al termine dell’incontro bilaterale con l’omologo francese Bruno Le Maire.

Roberto Speranza (6), ministro della Salute.

  • Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm che proroga al 7 ottobre le misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 contenute nel Dpcm 7 agosto 2020. Le misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, di cui al decreto del presidente del consiglio dei ministri del 7 agosto, sono prorogate fino al 7 ottobre 2020. Confermate le ordinanze del ministero della Salute del 12 e 16 agosto 2020.
  • Il governo ha prorogato lo stato di emergenza per il Coronavirus fino al 31 gennaio 2021. Una decisione attesa e annunciata da giorni, anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che rinvia la scadenza finora prevista, quella del 15 ottobre 2020. Il Consiglio dei ministri che ha varato la proroga dello stato d’emergenza ha anche approvato l’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, con alcune eccezioni come quelle per i bambini sotto i sei anni e per l’attività motoria. La proroga dello stato d’emergenza è possibile sulla base di quanto previsto dal Codice della Protezione civile e, come conferma la stessa Protezione civile, nel caso del Covid-19 è prorogabile fino al 31 luglio 2021, ovvero fino a un anno dopo la scadenza della prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Vediamo come funziona la proroga dello stato d’emergenza e quali sono le possibili deroghe alla norma.
  • “Le misure del nuovo Dpcm ci consentiranno di affrontare questa nuova fase della pandemia. La curva epidemiologica sta risalendo. L’Italia è in condizione migliore di altri Paesi ma non si può permettere nessuna distrazione. Non possiamo abbassare il livello di attenzione”. Così il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa commenta e spiega le il decreto ministeriale anti coronavirus contenuto nel Dpcm del Governo, provvedimento che alcuni governatori chiedono di correggere. “Queste misure comporteranno sacrifici ulteriori ma siamo convinti che ci consentiranno di affrontare la nuova fase. Il nostro obiettivo è evitare di far piombare il nostro Paese in un lockdown generalizzato”. Al prossimo Consiglio Ue “confermerò la convinzione che le misure nazionali per il contenimento del contagio” da Covid “debbano contare su una cornice europea di sostegno sanitario e economico”
  • “Queste misure sono frutto di un intenso dialogo non solo all’interno del governo ma anche con regioni, enti locali e comitato tecnico scientifico. Ho informato anche i leader dell’opposizione, questo provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi”. Così Giuseppe Conte ha annunciato la firma di un Dpcm che si aggiunge a quello realizzato soltanto cinque giorni fa: una nuova stretta era necessaria alla luce della crescita esponenziale della curva dei contagi da coronavirus, con i nuovi casi che sono raddoppiati di settimana in settimana per 21 giorni consecutivi. “Non possiamo perdere tempo – ha dichiarato il premier – dobbiamo agire mettendo in campo tutte le misure necessarie a scongiurare un nuovo lockdown generalizzato, sarebbe una battuta d’arresto che comprometterebbe l’intera economia. Dobbiamo impegnarci perché la situazione è critica”.
  • “Non amiamo la parola coprifuoco”. Giuseppe Conte lo mette subito in chiaro, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il nuovo Dpcm firmato in fretta e furia per arginare la seconda ondata di coronavirus. Forse perché sa, il premier, che dal punto di vista comunicativo e politico questa volta, a differenza di marzo, l’insofferenza degli italiani è chiara, evidente e diffusa. Tuttavia, ai di  là delle parole, le chiusure di bar e ristoranti alle 18 e quelle totali di teatri, cinema, palestre e piscine un coprifuoco lo è, eccome. Ma il punto è un altro.  “Non possiamo permetterci nuovo lockdown”, spiega Conte, e per questo servivano “misure più restrittive”. “L’indice Rt ha raggiunto la soglia critica di 1,5. Il governo si è dato un obiettivo chiaro: vogliamo tenere sotto controllo la curva epidemiologica. Solo così riusciremo a gestire la pandemia e non rimarremo sopraffatti”. Gestire la curva, non abbatterla, precisa il premier. “Gli ultimi dati epidemiologici che abbiamo analizzato non ci possono lasciare indifferenti. Se a novembre rispetteremo le regole riusciremo a tenere la curva sotto controllo ed allentare poi le misure per affrontare dicembre e Natale con maggiore serenità“, Elencando le misure ormai note da ore, il premier ha voluto precisare che arriveranno “in tempi brevi abbondanti, o comunque adeguati ristori economici” a negozianti e commercianti le cui attività verranno sospese, “sotto forma di bonifico su conto corrente attraverso l’Agenzia delle Entrate”. Entro martedì arriverà il “Decreto ristoro“, un contributo a fondo perduto per le categorie più penalizzate. Di numeri, però, il premier non ne ha potuti né voluti dare.
  • Il testo del nuovo Dpcm, in formato world e Pdf, è stato pubblicato sul sito del Governo. Il provvedimento divide l’Italia in tre aree – gialla, arancione e rossa a seconda del livello di rischio – e non introduce cambiamenti rispetto all’ultimo testo circolato nella notte. Il testo finale del Dpcm non vieta di operare, a differenza di quanto previsto nell’ultima bozza, alle navi di crociera battenti bandiera italiana. “I servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana possono essere svolti solo nel rispetto delle specifiche linee guida di cui all’allegato 17 del presente decreto”, si legge nel decreto. 
  • Contraccezione del giorno dopo “libera” per le minorenni? A quanto pare si. Non sarà infatti più necessario l’obbligo della prescrizione medica per dispensare alle minorenni “Ulipistral acetato” che è il farmaco usato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo il rapporto. La decisione arriva dall’Agenzia italiana del farmaco, con la Determina n. 998 dell’8 ottobre che la definisce una svolta per la tutela della salute fisica e psicologica delle adolescenti. “Si tratta di uno strumento altamente efficace per la contraccezione d’emergenza per le giovani che abbiano avuto un rapporto non protetto, entro i cinque giorni dal rapporto – spiega il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini – ed è anche, a mio avviso, uno strumento etico in quanto consente di evitare i momenti critici che di solito sono a carico solo delle ragazze. Voglio sottolineare che si tratta di contraccezione di emergenza e che non è un farmaco da utilizzare regolarmente”. Al momento dell’acquisto in farmacia – aggiunge Magrini – il farmaco sarà accompagnato da un foglio informativo che ha lo scopo di promuovere una contraccezione informata ed efficace ed evitare un uso inappropriato della contraccezione di emergenza”. L’Aifa “svilupperà un sito ad hoc, con indicazioni approfondite sulla contraccezione. La contraccezione, infatti, di cui la pillola anticoncezionale rappresenta una possibile opzione, consente a tutte le donne di programmare una gravidanza. Ricordo infine – conclude il Dg di Aifa – che il farmaco è dal 2017 nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione mondiale della sanità per questa indicazione, come parte dei programmi di accesso ai farmaci contraccettivi”.
  • Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l’ordinanza che individua le regioni che passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa). Le misure previste dall’ordinanza entrano in vigore domani, 11 novembre. È quanto si legge sul sito del ministero della Salute.  Nello specifico – precisa il dicastero – in base alla nuova ordinanza entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria; entra nell’area rossa la Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente quindi – ricorda il ministero della Salute – la ripartizione delle regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente: in area gialla Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto; in area arancione Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria; in area rossa Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano. 
  • Il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 15 Novembre. Passano in area rossa le regioni Campania e Toscana. Passano in area arancione le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche. E’ quanto apprende l’ANSA. Le principali novità sono la chiusura di tutti i negozi salvo alimentari, farmacie, tabaccherie, edicole (ma anche i parrucchieri sarebbero aperti) e soprattutto il divieto di circolazione anche all’interno del proprio comune se non per giustificati motivi di lavoro, salute, studio o necessità (con autocertificazione).
  • Questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza con cui prevedeva il rinnovo delle misure restrittive per Basilicata, Liguria, Umbria e la Provincia autonoma di Bolzano. Poche ore dopo, però, l’Alto Adige ha dichiarato la fine del lockdown a partire dal 4 dicembre prossimo. “Lunedì 30 novembre riaprono i negozi, i mercati, come anche i parrucchieri ed estetisti. Riprende la didattica in presenza per la prima media”, ha annunciato alla stampa il governatore Arno Kompatscher, sostenendo come da venerdì 4 dicembre apriraranno anche scuole, bar e ristoranti, questi ultimi fino alle ore 18. Un senso di normalità a cui si ha fretta di tornare anche per via dei dati epidemiologici. In Alto Adige la situazione, infatti, sembrerebbe in miglioramento dopo lo screening di massa grazie al quale sono stati trovati 3.400 asintomatici, i qualiadesso sono in isolamento. 
  • Alla fine arriva l’ordinanza che conferma quanto anticipato nelle ultime ore: quella del ministro della Salute Roberto Speranza, che in serata dà l’ok definitivo al passaggio da zona rossa ad arancione (quindi con restrizioni meno stringenti per combattere la diffusione dell’epidemia di Coronavirus) delle prime tre regioni che si erano viste “catalogare” come le più a rischio: Calabria, Lombardia e Piemonte diventano quindi area arancione, mentre Liguria e Sicilia diventano gialle. Nelle stesse ore, il ministero della Salute ha diffuso gli ultimi dati della Cabina di Regia: una fotografia che vede l’indice di trasmissione RT scendere sotto l’1 – soglia critica – in dieci regioni. La nuova ordinanza di Speranza sarà in vigore da domenica 29 novembre. Lombardia in zona arancione, il commento di Fontana: «È una vittoria parziale, mantenere comportamenti corretti. La strada è ancora lunga».
  • Mentre in Cdm, dopo una animata discussione, si decide di confermare, con il prossimo dpcm lo stop alle lezioni in presenza alle superiori fino al 7 gennaio, quando dovrebbero tornare in classe tutti gli studenti. Ma è sugli spostamenti che in Cdm si litiga e si annuncia già rovente il confronto delle prossime ore con le Regioni: Pd-M5s-Leu tengono la linea dura. La curva si abbassa e venerdì il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base del monitoraggio settimanale, firmerà le nuove ordinanze che da domenica potrebbero rendere più gialla l’Italia, facendo passare alcune Regioni da zona rossa ad arancione e altre da arancione a gialla. Ma la cautela resta massima.
  • Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato tre nuove ordinanze sulla base dei dati della Cabina di Regia (DM 30 aprile 2020) che si è tenuta ieri, venerdì 4 dicembre. Le ordinanze saranno in vigore da domenica 6 dicembre. La prima ordinanza rinnova le misure restrittive vigenti relative alla Regione Abruzzo, che resta in area rossa, e alle Regioni Basilicata, Calabria, Lombardia e Piemonte, che restano in area arancione. Con la seconda ordinanza le Regioni Campania, Toscana, Valle D’Aosta e la Provincia Autonoma di Bolzano passano dall’area rossa all’area arancione. Infine, la terza ordinanza dispone il passaggio delle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria dall’area arancione a quella gialla. Il Veneto, dunque, si conferma anche per questa settimana zona gialla, vale a dire quella dove le misure previste dal Dpcm sono il meno restrittive possibile.

Teresa Bellanova (5 1/2 ), ministro dell’Agricoltura

  • Il governo ci mette tutti a dieta, mediterranea però. «Se oggi la celebriamo come merita è anche per ribadire che il patrimonio della Dieta Mediterranea va tutelato, salvaguardato, protetto. Per questo siamo impegnati a creare l’Ufficio per la Dieta mediterranea presso il nostro Ministero». Lo ha detto la ministra per le politiche agricole, Teresa Bellanova, ricordando che dieci anni fa, il 16 novembre 2010, a Nairobi in Kenya il Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Culturale Immateriale approvava l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. 

Paola De Micheli (5 1/2), ministro delle Infratrutture e dei Trasporti.

  • Dopo che i governatori regionali hanno chiesto di aspettare e riaprire le scuole superiori a gennaio, la ministra dei Trasporti Paola De Micheli dice a Repubblica che si tornerà sui banchi solo quando ci saranno le condizioni. E le condizioni riguardano anche l’organizzazione di treni, metro e bus che prenderanno studenti e pendolari insieme.

Giuseppe Conte (5 1/2 ), presindente del Consiglio dei ministri.

  • Se i giochi per il referendum sono risultati subito chiari, sulle Regionali la partita è sembrata più in bilico in due regioni: Toscana e Puglia. Ora però lo spoglio ha assegnato entrambi i successi al centrosinistra. Con un sostanziale 3 a 3 finale con il centrodestra dal momento che la Valle d’Aosta non esprime direttamente un presidente. Ecco allora il preannunciato “plebiscito” per Zaia in Veneto, la vittoria di Toti in Liguria e di Acquaroli nelle Marche. Sul fronte opposto è netta l’affermazione di De Luca in Campania, ma anche Emiliano stacca Fitto in Puglia e il Pd con Giani in Toscana respinge l’assalto leghista di Ceccardi. Zaia, Toti, De Luca ed Emiliano trionfano grazie soprattutto alle liste personali, quasi in rappresentanza di un nuovo partito, quello dei “governatori”. Giorgia Meloni è la vera vincitrice nelle Marche, dove Fratelli d’Italia triplica i voti delle europee del 2019, quando si era fermata ad appena il 5,8%.
  • Secondo i dati definitivi del Viminale nelle elezioni suppletive del Senato, collegio uninominale Sardegna 03, vince il candidato del centrodestra Carlo Doria (Lega-Fratelli d’Italia-FI) con il 40,2%. A seguire Lorenzo Costantino Corda (lista Nord Sardegna con Lorenzo Corda) con il 28,9%, Agostinangelo Marras con il 24,8% e Gian Mario Salis (Partito socialista italiano) con il 6,02%. Carlo Doria del centrodestra è dunque il nuovo senatore del terzo collegio uninominale della Sardegna. Doria sostituisce la deceduta Vittoria Bogo Deledda, che era una senatrice del M5s. Verona Nel collegio uninominale 09 in Veneto, vince il candidato del centrodestra Luca De Carlo (71,87%), mentre il dem Matteo Melotti (18,96%), Emanuele Sterzi del M5S (9,17%). Nel collegio era stato eletto Stefano Bertacco, iscritto in Fratelli d’Italia ed ex Forza Italia, scomparso lo scorso 14 giugno. 
  • Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato ieri notte in Libano per una breve visita, un segno di attenzione al paese devastato dall’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto scorso e tormentato da una crisi politica ed economica di dimensioni inedite. In una intervista al quotidiano libanese L’Orient le jour, Conte ha anticipato i suoi messaggi alla popolazione libanese: “Il nostro sostegno al Libano non verrà meno: al contrario si rafforzerà, anche alla luce delle attuali circostanze, l’Italia ha fatto un investimento di lungo periodo sulla stabilità e sicurezza del Libano, attraverso una serie di strumenti che vanno da quello militare, con il nostro impegno in Unifil e nella missione Mibil, alla cooperazione allo sviluppo, ai rapporti culturali ed economici”.
  • Le tensioni nel Mediterraneo orientale sono al centro dell’agenda del prossimo vertice dei Paesi del sud dell’Unione europea presieduto dal presidente francese, Emmanuel Macron, che si tiene oggi, 10 settembre, in Corsica. Riuniti per qualche ora in un albergo di Porticcio, stazione balneare nel Golfo di Ajaccio, i leader dei sette Paesi membri del Med7 tenteranno di trovare una strategia comune per scongiurare una escalation della crisi tra Grecia e Turchia. Tra i capi di Stato e di governo attesi in Corsica, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, lo spagnolo Pedro Sanchez, il greco Kyriakos Mitsotakis, il portoghese Antonio Costa, il cipriota Nikos Anastasiades e il maltese Robert Abela. In pratica, spiegano all’Eliseo, si tratta di “far progredire il consenso sulla relazione dell’Ue con la Turchia, in vista, in particolare, del summit europeo del 24-25 settembre dedicato”, tra l’altro, a questo argomento. Grecia e Cipro sono in prima linea dinanzi alla Turchia, che rivendica il diritto di sfruttare i giacimenti di idrocarburi in una zona marittima su cui Atene afferma la sua sovranità.
  • Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha iniziato oggi, martedì 22 settembre, una visita di 3 giorni in Italia per discutere del futuro della politica europea e delle questioni economiche legate alla pandemia di coronavirus, inclusi il pacchetto di sussidi del Recovery Fund e il futuro bilancio UE. La visita, che si svolgerà tra Roma e il Vaticano, è la prima all’estero del capo di Stato polacco dopo la sua rielezione, il 12 luglio. Durante il suo soggiorno in Italia, Duda incontrerà l’omologo Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Al Vaticano, il presidente della Polonia è atteso invece da papa Francesco.
  • Entro fine anno, Italia e Svizzera auspicano il raggiungimento di un’intesa per l’imposizione dei frontalieri italiani in Ticino. Era ciò che tutti volevano sentirsi dire, e Simonetta Sommaruga con Giuseppe Conte li ha accontentati. La presidente della Confederazione, ricevuta a Roma dal presidente del Consiglio italiano, ha detto di essere «molto contenta di avere constatato che anche sull’accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri abbiamo potuto avanzare i lavori, concretizzare e definire i parametri di una soluzione. Questo vuol dire anche firmare l’accordo prima della fine di quest’anno». Chiamiamolo ottimismo delle buone maniere. Favorito anche dalla soddisfazione espressa da Conte per l’esito del voto di domenica. A tale riguardo, Conte ha anche accennato ai negoziati tra Berna e Bruxelles – senza però parlare dell’accordo istituzionale – da lui considerati strategici e dicendos pronto a favorire ogni progresso in questa direzione.
  • Il centrosinistra sfiora l’en plein nei ballottaggi delle elezioni comunali 2020. Dopo il primo turno del 20-21 settembre, i ‘supplementari’ nei capoluoghi di provincia finiscono 5 a 1 sul centrodestra. Un sindaco va al Movimento 5 Stelle, uno a un ‘civico’, mentre ad Aosta vince una coalizione progressista-autonomista. Urne chiuse dalle 15, i risultati sono ormai definitivi e si conoscono i nomi dei nuovi sindaci usciti dalle sfide a due nei 67 Comuni con più di 15mila abitanti. Il centrodestra vince ad Arezzo, il centrosinistra a Reggio Calabria, Chieti, roccaforte del centrodestra da ormai 10 anni, e Andria, commissariata da aprile e strappata, anche questa, a Forza Italia e alleati. Pd e civiche portano a casa pure Lecco, dove Mauro Gattinoni si impone per 31 voti. A Matera, il candidato del Movimento 5 Stelle incassa una larghissima vittoria. A Crotone si netto successo di un candidato civico. Già assegnata da ieri sera Bolzano, dove Caramaschi (centrosinistra) è stato confermato sindaco.
  • E’ il giorno in cui il bollettino dei contagi da Coronavirus supera abbondantemente quota 5000, con una finestra già aperta su ulteriori restrizioni e per l’Italia un futuro sempre più incerto. Il trend in aumento è confermato, mentre si susseguono dichiarazioni nelle quali un nuovo ‘lockdown‘, non è ormai del tutto escluso, in caso di situazione fuori controllo. In questo clima, trapela dal palazzo del Quirinale un richiamo forte del presidente Sergio Mattarella rivolto a tutta la popolazione. Nel corso di un incontro al Colle con l’omologa EllenicaKaterina Sakellaropoulou, il capo dello Stato – che nei giorni scorsi ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento dei contagi – sottolinea la necessità di mantenere aperte le scuole, le fabbriche e gli uffici, insomma il Paese. Ciò implica una maggiore responsabilità dei singoli nel prevenire e limitare i contagi.
  • Il presidente del governo spagnolo Sánchez e il primo ministro italiano Conte sono tornati a incontrarsi quest’oggi, a Roma, dopo la visita del premier italiano a Madrid nello scorso luglio, poco prima dell’accordo europeo sul Recovery Fund. E’ stata l’occasione per definire l’agenda della Conferenza bilaterale ispano-italiana che si svolgerà in Spagna, il prossimo 25 novembre. “Una riunione importante in un momento in cui i nostri paesi stanno affrontando una situazione critica nel controllo dell’epidemia” – ha detto Conte aprendo la conferenza stampa – “perché insieme siamo una forza”, “Insieme siamo più forti e facciamo più forte l’Europa”, gli ha fatto eco Sánchez. Un incontro non usuale tra i governi dei due paesi che storicamente si sono guardati con un misto d’invidia, disistima e competizione e che invece ora appaiono decisi a procedere insieme in Europa, come già hanno fatto nel fronte del Sud per ottenere un accordo all’insegna della solidarietà.
  • Il Primo Ministro della Repubblica del Kosovo, Sig. Avdullah Hotiha incontrato oggi a Roma il Primo Ministro della Repubblica Italiana, Giuseppe Conte. Il primo ministro Hoti ha espresso gratitudine per il sostegno dell’Italia al progresso dell’agenda euro-atlantica del Kosovo. Il premier Hoti ha chiesto al premier Conte di sostenere il governo del Kosovo per portare avanti questo processo, in particolare la decisione sulla liberalizzazione dei visti per il Kosovo.
  • Il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa congiunta al vertice italo-spagnolo. “Abbiamo molti punti dell’emergenza Covid che richiedono una risposta europea. Questo è un vertice di concertazione ma anche di azione, abbiamo definito delle risposte non solo tra i due Paesi ma anche per l’Ue. E’ un vertice che vuole risaltare il meglio dell’Europa”, dice il premier spagnolo Pedro Sanchez. Tra le misure anti-Covid su cui Sanchez rimarca la necessità di una risposta Ue il premier cita “le misure per il periodo di Natale” e il “piano vaccino”. “Abbiamo avuto una forte sintonia nell’approccio europeo solidale nella crisi Covid, e da lì è nato un saldo legame con Pedro.

Sergio Costa (5 1/2), ministro dell’Ambiente.

  • Il Consiglio europeo ha rinviato a dicembre la decisione sul nuovo obiettivo di riduzione della CO2 al 2030, perché non è riuscito a trovare un accordo comune tra i diversi paesi. D’altronde, si sapeva che dopo il voto del Parlamento Ue, i negoziati istituzionali con ogni probabilità sarebbero stati difficili. Quindi ricapitoliamo: mercoledì 7 ottobre a Strasburgo in plenaria, gli eurodeputati hanno approvato la posizione ufficiale del Parlamento europeo sulla Climate Law, la legge per il clima, che prevede di tagliare del 60% le emissioni di CO2 al 2030. L’obiettivo votato a Strasburgo è più forte della proposta iniziale della Commissione europea, che puntava verso una riduzione del 55% per le emissioni al 2030, in confronto ai livelli del 1990 (ricordiamo che l’obiettivo attuale prevede di tagliare la CO2 del 40% tra dieci anni). In ballo c’è il raggiungimento della neutralità climatica al 2050. Per azzerare le emissioni inquinanti entro metà secolo, infatti, il 40% di riduzione non basta più e bisogna aumentare parecchio l’impegno per abbattere le emissioni di anidride carbonica.

Stefano Patuanelli (5 1/2), ministro dello Sviluppo Economico

  • Dl Ristori. I ristori a fondo perduto “arriveranno sul conto con bonifico dell’agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri” ha assicurato il premier, insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e a quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Come confermato anche dal responsabile del Tesoro, si tratta di un provvedimento che stanzia risorse per “5,4 miliardi di indebitamento netto, con 6 miliardi di saldo da finanziare” a favore delle categorie più colpite dalla crisi dovuta al Covid-19 e che lo stesso Gualtieri assicura essere “contrassegnato da rapidità, semplicità ed efficacia”. Infine, il premier Conte si è espresso sull’eventualità del lockdown: “Stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose”.
  • Dl Ristori bis. Aiuti raddoppiati per chi sarà costretto a chiudere e rinvio al 2021 delle tasse di novembre indipendentemente dalle perdite di fatturato per le attività delle zone rosse. Mentre già lunedì circa 211mila attività inizieranno a trovare sul conto corrente i bonifici dell’Agenzia delle Entrate definiti con il decreto Ristori 1, il governo cerca di chiudere il decreto Ristori Bis, per portarlo nella notte tra venerdì e sabato in Consiglio dei ministri e accelerare anche con il contributo a fondo perduto legati al nuovo Dpcm. Con il provvedimento, oltre alle partite Iva, ci saranno anche aiuti per le famiglie che avranno i figli a casa già alle medie, con la possibilità di prendere il congedo al 50% o di utilizzare altri 1000 euro di bonus babysitter. I tecnici hanno lavorato per scovare tra i risparmi di vecchie misure e gli ultimi margini di deficit altri 2 miliardi circa – dopo i 5 e mezzo del primo decreto – da destinare da un lato alle nuove attività che si dovranno fermare a livello nazionale (come i musei o i negozi dei centri commerciali nel weekend) e dall’altro da chi si ritroverà in zone ad alto o a massimo rischio. “In una fase così critica della nostra storia dare un aiuto concreto e immediato a chi è in difficoltà è necessario per proteggere il nostro presente e il nostro futuro. E’ un impegno che ho preso di fronte a tutto il Paese, a tutti i cittadini italiani. Tutto il governo è al lavoro per questo”, ha scritto in un post su Instagram il premier Giuseppe Conte, sottolineando come “proprio in queste ore stiamo finalizzando il dl ristori bis, con cui rafforziamo la rete di protezione e di sostegno per tutte le attività economiche che si trovano nelle zone a maggior rischio”. “Dobbiamo fare tutto ciò che è necessario, con rapidità e efficacia, per uscire tutti insieme dalla crisi al più presto”, ha concluso il premier Conte.
  • Dl Ristori ter. Si compone soprattutto di un altro giro di sospensioni fiscali la nuova tornata di aiuti che il governo sta per mettere in campo per sostenere le imprese e le partite Iva colpite dalle restrizioni anti-Covid. Sospensioni che si allargano a tutta Italia, e riguarderanno le imprese fino a 50 milioni di euro di fatturato che abbiano subìto perdite di almeno il 33 per cento. Il calcolo del calo di volume d’affari e corrispettivi, secondo meccanismi che si stanno ancora affinando, dovrebbe essere basato sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019 per le tasse in scadenza a novembre; e spostarsi al novembre 2020, rapportato allo stesso mese dell’anno scorso, per i versamenti di dicembre. Limiti e criteri sono stati oggetto di discussioni accese, in particolare fra la sottosegretaria all’Economia Cecilia Guerra, di Leu, che avrebbe preferito limiti più stretti, e il responsabile economico di Italia Viva Luigi Marattin che ha spinto per il criterio ampio.
  • Dl Ristori quater. Una nuova indennità una tantum dell’importo di 1.000 euro in favore dei lavoratori autonomi e dipendenti danneggiati dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. È quanto prevede il decreto Ristori quater in favore degli stagionali e dei lavoratori in somministrazione e a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, dei lavoratori intermittenti, degli autonomi occasionali, degli incaricati alle vendite a domicilio e dei lavoratori dello spettacolo. Lo stesso decreto riconferma l’indennità di 800 euro per il mese di dicembre 2020 per i lavoratori sportivi. Il Ristori quater, in particolare, rinnova i bonus di 1.000 euro riconosciuti dal primo decreto Ristori a specifiche categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro a causa del Covid-19. Qui c’è una distinzione tra i lavoratori che hanno e che non hanno fruito dell’indennità in precedenza. Per i primi, il riconoscimento avviene d’ufficio; per i secondi, va inoltrata specifica domanda.

Lorenzo Guerini (5), ministro della Difesa.

  • I recenti rapporti mandati a Washington dall’ambasciatore statunitense a Roma Lewis Eisenberg per riassumere i suoi anni di mandato, letti da L’Espresso che ne ha pubblicato degli estratti, hanno indicato in due ministri del Partito Democratico, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini e il collega agli Affari Europei Enzo Amendola, i referenti dell’ortodossia atlantista e della continuità dei rapporti politici Usa-Italia che godono della massima stima oltre Atlantico. Se Amendola è una new entry, Guerini è da tempo il ministro di fiducia per eccellenza degli Stati Uniti. E in continuità da Donald Trump a Joe Biden sarà proprio l’ex sindaco di Lodi, più del premier Giuseppe Conte o del suo segretario Nicola Zingaretti, l’uomo dotato delle più alte credenziali politiche.

Dario Franceschini (5), ministro dei Beni Culturali e Turismo

  • Abbiamo aiutato le piccole case editrici. Vogliamo sostenere tutto un settore fondamentale anche attraverso la partenza di un tavolo, giusto ieri abbiamo cominciato il lavoro, per preparare e dare al nostro Paese una legge che come la legge del cinema, fatta diversi anni fa e poi rinnovata, aiuti tutta la filiera del libro: gli autori, gli editori, i distributori, i piccoli editori, i giovani, le librerie, le biblioteche”. Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini in un video messaggio inviato alla conferenza stampa il 17 novembre per il lancio di #ioleggoperché, il grande progetto sociale promosso e coordinato dall’Associazione Italiana Editori per la creazione e il potenziamento delle biblioteche scolastiche, dal 21 al 29 novembre.

Federico D’Incà (5), ministro dei Rapporti con il Parlamento e delle Riforme Costituzionali

  • La maggioranza degli elettori che hanno partecipato al referendum sulla riforma della Costituzione ha votato sì al taglio dei parlamentari: si procede, dunque, con la modifica degli articoli 56 e 57 della Costituzione. Il numero dei deputati passa dagli attuali 630 a 400, quello dei senatori eletti da 315 a 200, inclusi i parlamentari eletti all’estero (8 deputati contro gli attuali 12 e 4 senatori contro gli attuali 6). Ma cosa cambia, ora? Le nuove norme sono già operative? Ci sono cambiamenti che riguardano il Parlamento attualmente in carica? La legge è in vigore, ma non operativa: nel senso che se si andasse a votare domattina (il che, chiariamo, è impossibile), i cittadini sarebbero chiamati a eleggere 630 deputati e 315 senatori. La legge sarà operativa non prima di 60 giorni dall’entrata in vigore: i tempi tecnici per il ridisegno dei collegi. Al di là di questo aspetto — tecnico — ce n’è uno più politico: quello legato alla riforma della legge elettorale, che dovrebbe ora essere messa in cantiere in tempi (relativamente) rapidi. Il ridisegno dei collegi potrebbe avvenire dunque dopo il varo di una nuova legge elettorale (un passaggio molto importante, perché, come scrive il direttore Luciano Fontana, «Da una buona legge elettorale dipende la rappresentanza dei cittadini, la selezione e la qualità della classe politica e la capacità di governo»): e in questo caso il taglio dei parlamentari rimarrebbe, in qualche misura, «congelato».

Lucia Azzolina (5), ministro dell’Istruzione

  • Azzolina ha ringraziato tutti gli attori della scuola, dirigenti scolastici, docenti, Ata, studentesse e studenti, che hanno lavorato affinché la scuola ripartisse. Marcello Pacifico (Anief): Riparte la scuola e riparte l’istruzione in Italia, lavoriamo tutti insieme per il bene del Paese. Tenendo sempre alta l’attenzione sul precariato, chiediamo una riforma del reclutamento che permetta la stabilizzazione dei precari o ancora l’utilizzo delle GPS per i ruoli. Stamani la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta presso la Camera dei deputati per fare il punto sull’apertura delle scuola: ha affermato che il fine del Governo è la sicurezza. Dopo che il piano di ripresa è stato presentato a giugno, ha aggiunto poi che durante l’estate “ho girato l’Italia per vedere come le regioni stavano reagendo. La scuola è un pilastro della nostra società: alle ragazze e ai ragazzi dobbiamo dare un sistema scolastico che sappia guidarli verso il loro futuro, cancellando le stagioni dei tagli”.

Fabiana Dadone (5), ministro della Pubblica Amministrazione.

  • Il decreto semplificazioni è legge: la Camera ha approvato con 214 sì e 149 no il testo già votato dal Senato. Tra i contrari i deputati del M5s Andrea Colletti, Fabio Berardini, Elisa Siragusa e Marco Rizzone (deferito ai probiviri in agosto per la vicenda del bonus 600 euro). Secondo i tabulati, inoltre, 45 deputati M5s non hanno partecipato al voto: 31 risultano in missione e 14 assenti comunicati. Se il viceministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, rivendica quello che definisce “un cambio di passo rispetto al passato e a una nazione che, fino a questo momento, è stata impantanata tra la burocrazia e le lungaggini amministrative”, i costruttori riuniti nell’Ance parlano di “logica conservativa folle che renderà impossibile intervenire su edifici fatiscenti e insicuri senza alcun valore architettonico”. Ma sono critici, sul fronte opposto, anche i Verdi: per Angelo Bonelli il testo “smentisce tutti i proclami e gli slogan ambientalisti che questo governo aveva fatto sulla riconversione ecologica“. Il dl Semplificazioni è legge dopo il via libera definitivo della Camera. Molte le novità introdotte per rendere la pubblica amministrazione “più snella e digitale”. “Con l’ok definitivo della Camera al decreto Semplificazioni liberiamo il Paese da molti lacci e lacciuoli per il rilancio dell’economia. Una P.a più efficiente, digitale, trasparente e vicina a cittadini e imprese darà un sostegno cruciale alla ripartenza dell’Italia”, ha commentato il ministro Fabiana Dadone.

Paola Pisano (4 1/2), ministro dell’Innovazione Tecnologica

  • Tornando sui numeri, Pisano ha rimarcato come comunque i dati sul livello di digitalizzazione del nostro Paese “sottolineano che la disponibilità dei servizi pubblici digitali in Italia ha una valutazione positiva, pari a circa il 71%, immediatamente sotto la media europea. Per quanto riguarda l’effettivo utilizzo del digitale, nonostante modesti miglioramenti, questo rimane molto basso. Soltanto il 25% dei nostri utenti interagiscono online con la Pa”. L’obiettivo, ha chiosato è “rendere semplice la digitalizzazione per la Pa che la deve realizzare, e per i cittadini che la devono utilizzare”.

Nunzia Catalfo (4 1/2), ministro del Lavoro.

  • Il pacchetto di misure per il lavoro e il welfare predisposto dal dicastero di via Veneto comprende: – Sgravi al 100% per le aziende che assumono lavoratori under 35 – Sgravi al 100% per le imprese che assumono donne disoccupate al Sud e per quelle che assumono donne disoccupate da almeno 24 mesi nel resto d’Italia – Proroga della decontribuzione al 30% per le aziende del Mezzogiorno – Rinnovo di Ape sociale e Opzione donna – Ampliamento della platea del contratto di espansione attraverso l’estensione dei criteri di accesso per le imprese (da 1.000 a 500 dipendenti) – Rifinanziamento del taglio del cuneo fiscale entrato in vigore lo scorso luglio che prevede l’aumento fino a 100 euro mensili in busta paga per i dipendenti con reddito annuo entro i 40 mila euro – Ulteriori 12 settimane di cassa integrazione Covid gratuita per tutte le imprese e proroga fino a fine marzo del blocco dei licenziamenti – Fondo da 500 milioni per le politiche attive – Finanziamento del fondo di indennizzo per cessazione delle attivita’ commerciali – Fondo da 4 miliardi a favore delle imprese piu’ colpite dell’emergenza – Proroga del bonus natalita’ per il 2021 e, da luglio, assegno unico per i figli fino a 21 anni di eta’ – Fondo caregiver da 25 milioni – Riconoscimento della piena anzianita’ contributiva dei part-time verticali ciclici ai fini della pensione – Rifinanziamento a regime del fondo per l’assistenza dei bambini affetti da malattie oncologiche – 100 milioni nel biennio 2021/22 per l’apprendistato duale.

Francesco Boccia (4 ), ministro degli Affari regionali e Autonomie

  • “Nelle prossime settimane dobbiamo lavorare per far andare il contagio sempre più giù, ma non è sufficiente: devono andare giù i ricoveri in area medica e in terapia intensiva e devono andare giù i decessi. Discutere di cenoni e feste con 6/700 morti al giorno è fuori luogo”. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, a La vita in diretta, su Rai 1.

Giuseppe Provenzano (4), ministro del Sud

  • «Prendo le distanze dal comunicato stampa diramato da Tv2000 in merito alla trasmissione “Benedetta economia” a cui ho preso parte, che andrà in onda questa sera, in quanto non ho mai detto di essere personalmente d’accordo sulla proposta di una patrimoniale». Lo afferma in una nota il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano,smentendo quanto in precedenza riportato dalla emittente in relazione a una intervista del ministro in programma mercoledì sera. «Ho detto invece – scrive Provenzano nella nota – di essere favorevole, a livello personale in quanto non rientra nell’accordo di governo, a reintrodurre una forma di tassazione sulle successioni, nel caso di grandi ricchezze ereditate».

Riccardo Fraccaro (4), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

  • Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, ha firmato oggi una dichiarazione di intenti con gli Stati Uniti sul programma Artemis, con cui la Nasa punta al ritorno sulla Luna. Per gli Usa l’intesa è stata sottoscritta, in collegamento, dall’amministratore Nasa James Breidenstein. “E’ un ulteriore grande traguardo nel lungo rapporto di collaborazione tra Italia e Usa nell’esplorazione dello spazio – ha detto Fraccaro -. La dichiarazione congiunta è di eccezionale importanza perchè apre la strada alla forte presenza dell’Italia nel programma Artemis, che segna l’inizio di nuova era: porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare sviluppando le tecnologie per permettere la presenza stabile sulla Luna e acquisire le competenze per l’esplorazione umana di Marte. Il nostro Paese è orgoglioso di poterne fare parte con un ruolo da protagonista”. L’intesa, ha sottolineato, è un “riconoscimento alle nostre eccellenze” e “il nostro contributo alla missione lunare sarà all’altezza.

Alfonso Bonafede (3 ), ministro della Giustizia.

  • Mentre le fake news sul carcere aumentano, al grido di “infinite” scarcerazioni, il contagio nelle carceri cresce vertiginosamente. Inefficaci le misure del decreto ristori. Dopo settimane di silenzio da parte del Ministro Alfonso Bonafede, anche per le carceri arrivano le misure anti covid. Fuori sì, ma con il braccialetto elettronico, chi ha una condanna fino a 18 mesi; nessuna concessione a mafiosi e protagonisti delle rivolte di febbraio. Lo annuncia con un post su Facebook il Guardasigilli Alfonso Bonafede, che però subito precisa: “È escluso chi è stato condannato per mafia, terrorismo, corruzione, voto di scambio politico-mafioso, violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e stalking, nonché chi ha subito una sanzione disciplinare, o ha un procedimento disciplinare pendente, per la partecipazione a tumulti o sommosse nelle carceri”. Sono questi i punti fondamentali previsti dal decreto legge 137/2020.

Luigi Di Maio (3), ministro degli Esteri.

  • Il pericolo Cina al centro degli incontri di Mike Pompeo con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. “Nella mia discussione con il premier Conte gli ho chiesto di fare attenzione alla privacy dei suoi cittadini”, ha detto il segretario di Stato Usa Mike Pompeo durante la conferenza stampa congiunta alla Farnesina dopo il colloquio con il nostro ministro degli Esteri. “Il Partito comunista cinese sta cercando di sfruttare la propria presenza in Italia per i propri scopi strategici, non sono qui per fare partenariati sinceri”, ha aggiunto il capo della diplomazia americana. Di Maio ha cercato subito di rassicurare Pompeo sulle intenzioni italiane. “Abbiamo ben presenti le preoccupazioni”, americane, ha replicato il capo della Farnesina, ma “la sicurezza nazionale è la nostra priorità”. Di Maio ha chiarito: “L’Italia è pienamente conscia di assicurare la sicurezza delle reti 5G”. E, citando il golden power, ha assicurato che l’Italia ha già adottato una normativa, “che potenzia la capacità di monitoraggio” del governo in materia di telecomunicazioni. Per fugare eventuali dubbi, il ministro degli Esteri ha poi ricordato che il nostro Paese “è saldamente ancorato agli Usa e all’Ue, a cui ci uniscono i valori e gli interessi comuni ai Paesi Nato”. Il ministro degli Esteri ha aggiunto che per “l’Italia ci sono alleati, interlocutori e partner economici. Un Paese come il nostro è aperto a possibilità di investimento, ma mai fuori dai confini dell’Alleanza Atlantica”.
  • È stato quasi un viaggio di addio quello del presidente libico Fayez Serraj ieri a Roma. Il capo del Consiglio presidenziale di Tripoli ha incontrato il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio poche settimane dopo aver annunciato che presto, quando le trattative favorite dall’Onu porteranno a un accordo politico, sarà pronto a mettersi da parte per favorire la nascita di un nuovo governo. In verità il percorso di uscita di scena di Serraj potrebbe essere ancora lungo: prima che l’Est e l’Ovest del Paese possano raggiungere un accordo ci vorranno ancora molti passaggi. E ancora non sono del tutto soddisfatti gli interessi dei principali attorni internazionali che giocano la loro partita in Libia. Ma a Roma, parlando con Conte e Di Maio, il leader libico ha confermato l’intenzione di voler favorire una successione. E il governo italiano ha ripetuto a lui (per ripeterlo agli attori libici) il sostegno al processo di negoziato politico avviato con il summit di Berlino del gennaio scorso.

Enzo Amendola (n.c.), ministro degli Affari Europei

  • A cavallo dell’ennesima pesante stretta su un altro pezzo d’Italia, le certezze scricchiolano e la domanda diventa obbligatoria: alla luce del fatto che i contagi aumentano nonostante le restrizioni e nonostante il meccanismo delle fasce, un lockdown generale è definitivamente scongiurato o solo rinviato? Enzo Amendola, ministro per gli Affari Europei, risponde come chi sa che non si possono fare più promesse: «Va evitato in ogni modo – dice – ma faremo tutto quello che serve per proteggere la salute delle persone». Tutti gli scenari aperti, quindi. Scenari che l’esecutivo non potrà affrontare controvento e da solo: «Mi auguro che anche l’opposizione sia responsabile. L’invito del presidente Mattarella alla coesione non è un appello ai buoni sentimenti, ma è una necessità per uscire tutti insieme fuori da una situazione dalle conseguenze inimmaginabili».

Vincenzo Spadafora (n.c.), ministro dello Sport e Politiche Giovanili

  • “Il calcio è un punto di riferimento importante per il Paese ma per continuare ad avere questa credibilità deve mettersi in discussione, deve ripensare a se stesso e capire che sono cambiati tempi. Deve essere all’altezza delle sfide”, ha spiegato oggi il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora durante la storica trasmissione Rai, “Novantesimo Minuto”, condotta da Paola Ferrari con Enrico Varriale, vicedirettore con delega al calcio di Rai Sport. “Sono d’accordo sull’emendamento del Pd che consente di dilazionare il pagamento degli oneri fiscali sino ad aprile del prossimo anno. I soldi che lo Stato dà a tutte le Federazioni d’altronde arrivano dalle entrate fiscali e il calcio determina la cifra più alta. La Figc con il presidente Gravina e la Lega di A con il presidente Dal Pino hanno avviato un percorso di rinnovamento. Il salary cup? In questo periodo si sente il mondo del calcio che chiede aiuto al governo e poi si sente anche di stipendi altissimi…”.

Gaetano Manfredi (n.c.), ministro dell’Università e della Ricerca

  • Il Miur ha nuovamente rinviato l’assegnazione dei candidati alle scuole di specializzazione di Medicina. Una vicenda incredibile, dicono varie associazioni dei medici, che si sono schierate a difesa delle migliaia di giovani colleghi che hanno sostenuto ormai a settembre il concorso per accedere alle scuole dalle quali escono cardiologi, psichiatri, ortopedici, anestesisti. L’assegnazione è stata posticipata al 15 dicembre e se le cose non cambieranno i giovani medici dovranno prendere servizio il 30 dicembre. Avranno in sostanza a disposizione due settimane per cambiare città, in mezzo a una pandemia e a dicembre inoltrato. Sempre che anche l’inizio della scuola di specializzazione non subisca un rinvio. Questi medici, dice il virologo Roberto Burioni, “sono ancora a casa per continui rinvii della loro presa di servizio. È indispensabile sbloccare la situazione e portare immediatamente queste giovani forze in corsia”. Ma cosa sta succedendo da ormai settimane? “Tutti gli anni ci sono ricorsi, quest’anno ce ne sono di più perché il ministro ha fatto confusione con il bando – dice al Foglio il dottor Francesco Possanzini, uno dei medici che hanno partecipato al concorso di settembre, che oggi lavora nelle USCA e fa parte dell’associazione MUS – Medici Uniti per la Salute – cercando di non far partecipare al concorso quante più persone possibili, dicendo: se sei già specializzando e vuoi cambiare borsa, non ti metto i punti curriculum, se stai già facendo il corso per medico di base non puoi partecipare a questo concorso.

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