
Polonia sempre più nell’incubo dell’omotransfobia e dell’estremismo politico. Nel giorno della marcia dell’indipendenza, infatti, alcuni manifestanti di destra hanno letteralmente bombardato un appartamento, lanciandogli contro dei fuochi d’artificio, perché sul terrazzo era ben visibile una bandiera arcobaleno.
Nei video pubblicati on line si vedono i razzi colpire il palazzo e mancare l’appartamento in questione, ma non quello situato due piani sotto, che ha preso completamente fuoco. La polizia è alla ricerca dei responsabili. Tutto questo per una semplice bandiera rainbow e un volantino femminista, esposti in terrazzo.
Marcia condita da scontri proprio con le forze dell’ordine, bersagliate da petardi, bottiglie e sassi. Il 74enne fotoreporter Tomasz Gutry è stato ferito al volto. 35 agenti sono rimasti feriti e 3 persone sono finite in ospedale.
L’appartamento colpito da uno dei razzi è andato distrutto, con i pompieri riusciti ad evitare una strage, spegnendo in tempo le fiamme. La situazione polacca, in ambito LGBT, si fa giorno dopo giorno sempre più drammatica, grazie anche ad una presidenza Duda orgogliosamente e dichiaratamente omotransfobica. Nell’assordante silenzio di una colpevole Europa, chiamata ora a decisioni drastiche dopo le ripetute minacce d’intervento. Se non ora, quando?
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