Economia

Presentato Dl Ristori

Suppletive Roma, ministro Gualtieri eletto deputato con il 62,2% dei voti
Roberto Gualtieri

I ristori a fondo perduto “arriveranno sul conto con bonifico dell’agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri” ha assicurato il premier, insieme al ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e a quello dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Come confermato anche dal responsabile del Tesoro, si tratta di un provvedimento che stanzia risorse per “5,4 miliardi di indebitamento netto, con 6 miliardi di saldo da finanziare” a favore delle categorie più colpite dalla crisi dovuta al Covid-19 e che lo stesso Gualtieri assicura essere “contrassegnato da rapidità, semplicità ed efficacia”.

Infine, il premier Conte si è espresso sull’eventualità del lockdown: “Stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose”.

Tra le misure principali a sostegno delle attività chiuse o con orario ridotto come stabilito dal governo nell’ultimo Dpcm. Rispetto a quanto previsto dalla bozza del Decreto, l’indennizzo a fondo perduto per i bar viene aumentato fino al 150% di quanto ricevuto nel decreto Rilancio arrivato prima dell’estate. Raddoppiato per i ristoranti che avranno il 200%, e ancora di più per le discoteche, il 400%, ma sempre con un tetto massimo di 150mila euro.

Tornano i bonus di 800 euro per i lavoratori dello sport, che arriva fino a mille euro per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo.

La cassa integrazione viene estesa per sei settimane aggiuntive e si potrà usufruire entro la fine di gennaio, quando terminerà anche il blocco dei licenziamenti che sarà esteso da febbraio in poi, al netto di nuove modifiche, solo per le imprese che a quel punto staranno ancora utilizzando la Cig.

Cancellata la seconda rata dell’Imu, che scade il 16 dicembre, per tutte le attività chiuse o che hanno subito limitazioni di orario nel Dpcm del 24 ottobre. Credito d’imposta di tre mesi per chi paga un affitto.

Tra gli altri aiuti il decreto prevede anche l’utilizzo dei voucher per rimborsare i biglietti degli spettacoli dal vivo annullati, fino a fine gennaio, e due mensilità aggiuntive di reddito d’emergenza, riservato alle famiglie in difficoltà.

Le sei settimane aggiuntive possono essere richieste dai datori di lavoro ai quali sono state autorizzate tutte le 18 settimane previste con il decreto agosto, e dai commercianti che devono chiudere o limitare l’attività in base agli ultimi decreti.

Attenzione: come evidenzia il sito delle piccole-medie imprese pmi.it, “continua ad essere possibile anche chiedere le settimane di cig previste dal decreto agosto, che sono valide fino al prossimo 31 dicembre. Quindi, un’impresa che non avesse ancora utilizzato questa possibilità, pur avendone diritto, può presentare la domanda per i periodi eventualmente residui previsti dal decreto agosto. E successivamente, chiedere le sei settimane inserite nel decreto Ristori”.

“Se l’impresa ricade fra le categorie di attività che hanno subito restrizioni in base al Dpcm 24 ottobre, può chiedere le nuove sei settimane di cig indipendentemente dal fatto di aver o meno utilizzato i precedenti ammortizzatori. Restano quindi fuori da questa nuova cig le imprese che non hanno utilizzato la cig del decreto agosto, e non hanno i requisiti per richiederla”.

Contributo addizionale
Anche in questo caso, come per il decreto agosto, c’è un contributo addizionale per le imprese che hanno subìto perdite di fatturato contenute all’interno del 20% nel primo semestre 2020. Sono comunque escluse dal contributo addizionale, indipendentemente dalla perdita di fatturato, le imprese che devono chiudere o ridurre l’attività in base al dpcm del 24 ottobre, così come i datori di lavoro che hanno avviato l’attività di impresa successivamente al primo gennaio 2019.

le aliquote:

  • datori di lavoro con riduzione del fatturato del primo semestre 2020 fino al 20% sull’analogo periodo 2019: pagano un contributo addizionale del 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
  • Datori di lavoro che nel primo semestre 2020 non hanno subito perdite di fatturato: pagano un contributo addizionale pari al 18% della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la cig.
  • Datori di lavoro che hanno subito perdite di fatturato superiori al 20% nel primo semestre 2020: non pagano alcun contributo addizionale.

3 risposte »

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