
La maggioranza degli elettori che hanno partecipato al referendum sulla riforma della Costituzione ha votato sì al taglio dei parlamentari: si procede, dunque, con la modifica degli articoli 56 e 57 della Costituzione. Il numero dei deputati passa dagli attuali 630 a 400, quello dei senatori eletti da 315 a 200, inclusi i parlamentari eletti all’estero (8 deputati contro gli attuali 12 e 4 senatori contro gli attuali 6). Ma cosa cambia, ora? Le nuove norme sono già operative? Ci sono cambiamenti che riguardano il Parlamento attualmente in carica? La legge è in vigore, ma non operativa: nel senso che se si andasse a votare domattina (il che, chiariamo, è impossibile), i cittadini sarebbero chiamati a eleggere 630 deputati e 315 senatori. La legge sarà operativa non prima di 60 giorni dall’entrata in vigore: i tempi tecnici per il ridisegno dei collegi. Al di là di questo aspetto — tecnico — ce n’è uno più politico: quello legato alla riforma della legge elettorale, che dovrebbe ora essere messa in cantiere in tempi (relativamente) rapidi. Il ridisegno dei collegi potrebbe avvenire dunque dopo il varo di una nuova legge elettorale (un passaggio molto importante, perché, come scrive il direttore Luciano Fontana, «Da una buona legge elettorale dipende la rappresentanza dei cittadini, la selezione e la qualità della classe politica e la capacità di governo»): e in questo caso il taglio dei parlamentari rimarrebbe, in qualche misura, «congelato».
Se i giochi per il referendum sono risultati subito chiari, sulle Regionali la partita è sembrata più in bilico in due regioni: Toscana e Puglia. Ora però lo spoglio ha assegnato entrambi i successi al centrosinistra. Con un sostanziale 3 a 3 finale con il centrodestra dal momento che la Valle d’Aosta non esprime direttamente un presidente. Ecco allora il preannunciato “plebiscito” per Zaia in Veneto, la vittoria di Toti in Liguria e di Acquaroli nelle Marche. Sul fronte opposto è netta l’affermazione di De Luca in Campania, ma anche Emiliano stacca Fitto in Puglia e il Pd con Giani in Toscana respinge l’assalto leghista di Ceccardi. Zaia, Toti, De Luca ed Emiliano trionfano grazie soprattutto alle liste personali, quasi in rappresentanza di un nuovo partito, quello dei “governatori”. Giorgia Meloni è la vera vincitrice nelle Marche, dove Fratelli d’Italia triplica i voti delle europee del 2019, quando si era fermata ad appena il 5,8%.
Secondo i dati definitivi del Viminale nelle elezioni suppletive del Senato, collegio uninominale Sardegna 03, vince il candidato del centrodestra Carlo Doria (Lega-Fratelli d’Italia-FI) con il 40,2%. A seguire Lorenzo Costantino Corda (lista Nord Sardegna con Lorenzo Corda) con il 28,9%, Agostinangelo Marras con il 24,8% e Gian Mario Salis (Partito socialista italiano) con il 6,02%. Carlo Doria del centrodestra è dunque il nuovo senatore del terzo collegio uninominale della Sardegna. Doria sostituisce la deceduta Vittoria Bogo Deledda, che era una senatrice del M5s. Verona Nel collegio uninominale 09 in Veneto, vince il candidato del centrodestra Luca De Carlo (71,87%), mentre il dem Matteo Melotti (18,96%), Emanuele Sterzi del M5S (9,17%). Nel collegio era stato eletto Stefano Bertacco, iscritto in Fratelli d’Italia ed ex Forza Italia, scomparso lo scorso 14 giugno.
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm che proroga al 7 ottobre le misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 contenute nel Dpcm 7 agosto 2020. Le misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale, di cui al decreto del presidente del consiglio dei ministri del 7 agosto, sono prorogate fino al 7 ottobre 2020. Confermate le ordinanze del ministero della Salute del 12 e 16 agosto 2020.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato ieri notte in Libano per una breve visita, un segno di attenzione al paese devastato dall’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto scorso e tormentato da una crisi politica ed economica di dimensioni inedite. In una intervista al quotidiano libanese L’Orient le jour, Conte ha anticipato i suoi messaggi alla popolazione libanese: “Il nostro sostegno al Libano non verrà meno: al contrario si rafforzerà, anche alla luce delle attuali circostanze, l’Italia ha fatto un investimento di lungo periodo sulla stabilità e sicurezza del Libano, attraverso una serie di strumenti che vanno da quello militare, con il nostro impegno in Unifil e nella missione Mibil, alla cooperazione allo sviluppo, ai rapporti culturali ed economici”.
Azzolina ha ringraziato tutti gli attori della scuola, dirigenti scolastici, docenti, Ata, studentesse e studenti, che hanno lavorato affinché la scuola ripartisse. Marcello Pacifico (Anief): Riparte la scuola e riparte l’istruzione in Italia, lavoriamo tutti insieme per il bene del Paese. Tenendo sempre alta l’attenzione sul precariato, chiediamo una riforma del reclutamento che permetta la stabilizzazione dei precari o ancora l’utilizzo delle GPS per i ruoli. Stamani la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta presso la Camera dei deputati per fare il punto sull’apertura delle scuola: ha affermato che il fine del Governo è la sicurezza. Dopo che il piano di ripresa è stato presentato a giugno, ha aggiunto poi che durante l’estate “ho girato l’Italia per vedere come le regioni stavano reagendo. La scuola è un pilastro della nostra società: alle ragazze e ai ragazzi dobbiamo dare un sistema scolastico che sappia guidarli verso il loro futuro, cancellando le stagioni dei tagli”.
Il decreto semplificazioni è legge: la Camera ha approvato con 214 sì e 149 no il testo già votato dal Senato. Tra i contrari i deputati del M5s Andrea Colletti, Fabio Berardini, Elisa Siragusa e Marco Rizzone (deferito ai probiviri in agosto per la vicenda del bonus 600 euro). Secondo i tabulati, inoltre, 45 deputati M5s non hanno partecipato al voto: 31 risultano in missione e 14 assenti comunicati. Se il viceministro delle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, rivendica quello che definisce “un cambio di passo rispetto al passato e a una nazione che, fino a questo momento, è stata impantanata tra la burocrazia e le lungaggini amministrative”, i costruttori riuniti nell’Ance parlano di “logica conservativa folle che renderà impossibile intervenire su edifici fatiscenti e insicuri senza alcun valore architettonico”. Ma sono critici, sul fronte opposto, anche i Verdi: per Angelo Bonelli il testo “smentisce tutti i proclami e gli slogan ambientalisti che questo governo aveva fatto sulla riconversione ecologica“. Il dl Semplificazioni è legge dopo il via libera definitivo della Camera. Molte le novità introdotte per rendere la pubblica amministrazione “più snella e digitale”. “Con l’ok definitivo della Camera al decreto Semplificazioni liberiamo il Paese da molti lacci e lacciuoli per il rilancio dell’economia. Una P.a più efficiente, digitale, trasparente e vicina a cittadini e imprese darà un sostegno cruciale alla ripartenza dell’Italia”, ha commentato il ministro Fabiana Dadone.
Le tensioni nel Mediterraneo orientale sono al centro dell’agenda del prossimo vertice dei Paesi del sud dell’Unione europea presieduto dal presidente francese, Emmanuel Macron, che si tiene oggi, 10 settembre, in Corsica. Riuniti per qualche ora in un albergo di Porticcio, stazione balneare nel Golfo di Ajaccio, i leader dei sette Paesi membri del Med7 tenteranno di trovare una strategia comune per scongiurare una escalation della crisi tra Grecia e Turchia. Tra i capi di Stato e di governo attesi in Corsica, il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, lo spagnolo Pedro Sanchez, il greco Kyriakos Mitsotakis, il portoghese Antonio Costa, il cipriota Nikos Anastasiades e il maltese Robert Abela. In pratica, spiegano all’Eliseo, si tratta di “far progredire il consenso sulla relazione dell’Ue con la Turchia, in vista, in particolare, del summit europeo del 24-25 settembre dedicato”, tra l’altro, a questo argomento. Grecia e Cipro sono in prima linea dinanzi alla Turchia, che rivendica il diritto di sfruttare i giacimenti di idrocarburi in una zona marittima su cui Atene afferma la sua sovranità.
Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha iniziato oggi, martedì 22 settembre, una visita di 3 giorni in Italia per discutere del futuro della politica europea e delle questioni economiche legate alla pandemia di coronavirus, inclusi il pacchetto di sussidi del Recovery Fund e il futuro bilancio UE. La visita, che si svolgerà tra Roma e il Vaticano, è la prima all’estero del capo di Stato polacco dopo la sua rielezione, il 12 luglio. Durante il suo soggiorno in Italia, Duda incontrerà l’omologo Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte e la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Al Vaticano, il presidente della Polonia è atteso invece da papa Francesco.
Entro fine anno, Italia e Svizzera auspicano il raggiungimento di un’intesa per l’imposizione dei frontalieri italiani in Ticino. Era ciò che tutti volevano sentirsi dire, e Simonetta Sommaruga con Giuseppe Conte li ha accontentati. La presidente della Confederazione, ricevuta a Roma dal presidente del Consiglio italiano, ha detto di essere «molto contenta di avere constatato che anche sull’accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri abbiamo potuto avanzare i lavori, concretizzare e definire i parametri di una soluzione. Questo vuol dire anche firmare l’accordo prima della fine di quest’anno». Chiamiamolo ottimismo delle buone maniere. Favorito anche dalla soddisfazione espressa da Conte per l’esito del voto di domenica. A tale riguardo, Conte ha anche accennato ai negoziati tra Berna e Bruxelles – senza però parlare dell’accordo istituzionale – da lui considerati strategici e dicendos pronto a favorire ogni progresso in questa direzione.
Il pericolo Cina al centro degli incontri di Mike Pompeo con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. “Nella mia discussione con il premier Conte gli ho chiesto di fare attenzione alla privacy dei suoi cittadini”, ha detto il segretario di Stato Usa Mike Pompeo durante la conferenza stampa congiunta alla Farnesina dopo il colloquio con il nostro ministro degli Esteri. “Il Partito comunista cinese sta cercando di sfruttare la propria presenza in Italia per i propri scopi strategici, non sono qui per fare partenariati sinceri”, ha aggiunto il capo della diplomazia americana. Di Maio ha cercato subito di rassicurare Pompeo sulle intenzioni italiane. “Abbiamo ben presenti le preoccupazioni”, americane, ha replicato il capo della Farnesina, ma “la sicurezza nazionale è la nostra priorità”. Di Maio ha chiarito: “L’Italia è pienamente conscia di assicurare la sicurezza delle reti 5G”. E, citando il golden power, ha assicurato che l’Italia ha già adottato una normativa, “che potenzia la capacità di monitoraggio” del governo in materia di telecomunicazioni. Per fugare eventuali dubbi, il ministro degli Esteri ha poi ricordato che il nostro Paese “è saldamente ancorato agli Usa e all’Ue, a cui ci uniscono i valori e gli interessi comuni ai Paesi Nato”. Il ministro degli Esteri ha aggiunto che per “l’Italia ci sono alleati, interlocutori e partner economici. Un Paese come il nostro è aperto a possibilità di investimento, ma mai fuori dai confini dell’Alleanza Atlantica”.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, ha firmato oggi una dichiarazione di intenti con gli Stati Uniti sul programma Artemis, con cui la Nasa punta al ritorno sulla Luna. Per gli Usa l’intesa è stata sottoscritta, in collegamento, dall’amministratore Nasa James Breidenstein. “E’ un ulteriore grande traguardo nel lungo rapporto di collaborazione tra Italia e Usa nell’esplorazione dello spazio – ha detto Fraccaro -. La dichiarazione congiunta è di eccezionale importanza perchè apre la strada alla forte presenza dell’Italia nel programma Artemis, che segna l’inizio di nuova era: porterà la prima donna e il prossimo uomo sulla superficie lunare sviluppando le tecnologie per permettere la presenza stabile sulla Luna e acquisire le competenze per l’esplorazione umana di Marte. Il nostro Paese è orgoglioso di poterne fare parte con un ruolo da protagonista”. L’intesa, ha sottolineato, è un “riconoscimento alle nostre eccellenze” e “il nostro contributo alla missione lunare sarà all’altezza.
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