
Successo per l’appuntamento alla Stazione Leopolda, con Matteo Renzi, Teresa Bellanova e tanti amici di Italia Viva, 12 settembre 2020.
È stata una serata nello stile che, da oltre un decennio, caratterizza le reunion del popolo della Leopolda: una serata di idee e proposte concrete, sui temi che stanno a cuore ai territori, dall’agricoltura, all’imprenditoria alle infrastrutture, anche – ma non solo – in vista dell’appuntamento elettorale che coinvolgerà le regioni italiane, compresa la Toscana, il prossimo 20 e 21 settembre.
Tre ore invece dei canonici tre giorni e un mini stadio, con gradinate, curve e maratone: una mini – Leopolda, in diretta streaming, nel pieno rispetto delle norme per il distanziamento sociale dovute alla pandemia da Covid 19, in vista, certo, dell’appuntamento elettorale, ma anche per fare il punto, ad un anno di distanza dalla nascita di Italia Viva, una famiglia, “la casa dei riformisti”, come ha voluto definirla Matteo Renzi.
“Stasera lanciamo lo sprint finale in vista delle elezioni regionali”, ha detto Renzi in apertura dell’evento, rivolgendo “un saluto agli amici a casa, che potranno godere la Leopolda il prossimo anno, nel 2021, quando il vaccino risolverà il problema. “Stiamo vivendo un tempo difficile. Oggi Israele sta annunciando il secondo lockdown, abbiamo una situazione di tensione in molti parte del mondo. India e Brasile vivono momenti devastanti. Mandiamo un abbraccio a chi è a casa e che vivrà la Leopolda nel 2021 quando torneremo ad abbracciarci”.
“Noi rispettiamo e vogliamo bene a chiunque, ma chi ha calpestato questo luogo e ha sentito quella passione non racconti a noi una falsità: è soltanto con Italia Viva che si dà una casa ai riformisti alle prossime regionali. Non può essere chi è stato alla Leopolda il principale alleato dei grillini”, ha spiegato Matteo Renzi, nella prima parte del suo intervento.
Con le elezioni regionali, ha spiegato Renzi, “ci giochiamo una parte della sfida che abbiamo vissuto con la Leopolda e per la prima volta si può votare Italia Viva. Se siamo qui in piena campagna per le regionali, è per dire che noi rispettiamo tutti e non facciamo polemica, ma chi ha calpestato questo luogo oggi non racconti a noi una falsità, è solo con Italia Viva che si dà una casa ai riformisti alle prossime elezioni regionali. Se si vuole bloccare Salvini, noi lo abbiamo già fatto, ma chi è stato alla Leopolda non può essere il principale alleato dei grillini, dalla Liguria in giù”.
“C’era un voto utile in Puglia ed era il voto a Bellanova ma ci hanno detto di no e ora sosteniamo Scalfarotto contro il populista Emiliano”, ha aggiunto Renzi. “In Liguria come candidato c’è uno de ‘il Fatto Quotidiano’: quelli che sono venuti alla Leopolda come fanno a votare il Pd che si allea con uno del Fatto? Come si fa ad essere riformisti e appoggiare uno così?” ha ribadito.
A proposito del prossimo Referendum Costituzionale, Renzi ha spiegato che “è un spottino” e sottolineato che “che vinca il sì o che vinca il no, il giorno dopo noi avremo un problema: che è quello di rimettere le mani sulle regole del gioco. Diventerà chiaro a tutti che o noi riusciamo tutti insieme a superare il bicameralismo paritario, abolire il Cnel, o il Paese sta fermo”. Riforma costituzionale, decontribuzione, scuola, chi lo aveva detto? Noi. Leggo delle dichiarazioni meravigliose, un grillino che dice che dopo la riduzione del numero dei parlamentari, serve l’abolizione del Cnel. Ciò significa che siamo arrivati a quello che dicevamo noi. La realtà è che quella riforma non serviva a noi, serviva al Paese”.
“Solo con Italia Viva si dà voce al sogno riformista – ha proseguito Renzi – perché noi abbiamo una visione. Spesso ci hanno deriso, come è accaduto sulla scuola, della quale noi per primi abbiamo chiesto la riapertura, proprio perché avevamo una visione. Però, non dateci ragione ma dateci il voto il 20 e 21 settembre se volete che le cose si facciano e che il Paese cambi”.
Renzi ha poi concluso con una battuta ad effetto: “se quando chiedete il voto vi dicono ‘ma Renzi mi sta antipatico’, rispondete ‘anche a me’. Prendete il voto e poi si ragiona”.
“Noi siamo i veri riformisti”, ha ribadito anche la Ministra Teresa Bellanova, nel suo intervento a chiusura della serata, “siamo qui per rappresentare il coraggio dei veri riformisti, con le nostre liste. Ci caratterizza la sobrietà, che è anche un valore. Non basta aizzare le massa, sollecitare le pance del paese, ma avere la sobrietà di aiutare le persona a capire cosa ci aspetta il futuro”.
“Siamo qui per presentare il nostro progetto, a sostegno di Eugenio Giani – ha spiegato Bellanova – perché abbiamo una visione e un modello di sviluppo ben chiaro. È, indispensabile, dopo i mesi dell’emergenza, avere chiara una visione di sviluppo per il futuro”.
“Il 20 ed il 21 settembre prossimi i riformisti veri votano Italia Viva“, ha sottolineato Bellanova, “ecco perché in questa regione siamo a nostro agio nel sostenere Giani, così come in Campania sosteniamo De Luca e perché, al contempo, non avremmo potuto piegarci a sostenere, in Liguria, un candidato proveniente da ‘il Fatto Quotidiano’. Ecco perché stiamo facendo la nostra battaglia, con coraggio. Non Potevamo, per gli stessi motivi, stare in Puglia con Michele Emiliano. In Puglia, vediamo due destre confrontarsi, con un tratto spiccatamente populista. Ed ecco perché sosteniamo con forza il nostro candidato, Ivan Scalfarotto. Come potevamo sostenere un candidato che, durante la tragedia della xylella, non ha voluto seguire le indicazioni della scienza? Sono stati chiamati sciamani e guru: e il risultato è che la xylella ha distrutto un territorio”.
“Italia Viva, da casa dei riformisti quale è, vuole continuare a portare avanti la sua battaglia, con costanza, in un paese che deve affrontare momenti di difficoltà”, ha proseguito Bellanova, “vogliamo portare avanti la nostra visione, così come stiamo facendo sulla riapertura delle scuole”. “Come si può pensare – ha chiesto Bellanova – che bambini nati in famiglie fragili, possano fare lezione da soli, davanti ad un computer, senza nessuno che possa seguirli nella loro formazione?”.
“A chi ci dice che lavoriamo contro il Governo, rispondiamo che noi lavoriamo per fare proposte per aiutare il Paese, perché c’è bisogno di una politica che abbia una nuova grammatica”, ha sottolineato Bellanova.
“Tutti in campo”, ha concluso la Ministra Bellanova, invitando i simpatizzanti e i militanti di Italia Viva a “indossare scarpe comode”, per questo ultimo tratto della campagna elettorale, durante la quale, come ha spiegato Bellanova, è nostro compito “andare a parlare con le persone, guardandoci negli occhi, portando il messaggio della politica riformista nelle case”.
È stata poi la volta di Eugenio Giani sul palco, che ha voluto sottolineare la stima verso Italia Viva e verso Matteo Renzi, per poi passare a esporre la sua visione per il futuro della Toscana, improntata specialmente alla promozione del “made in Tuscany“, ovvero la tipicità e specificità del territorio, noto in tutto il mondo, punto di attrazione per i turisti.
“La partita – ha spiegato Renzi, nel suo intervento conclusivo, riferendosi al prossimo appuntamento con le elezioni regionali – si vince o si perde sul filo di quale migliaio di voti”. “Tre cose, prima di andare via”, ha voluto ricordare Renzi, ai simpatizzanti, nel chiudere l’evento, “punto primo, il nostro nemico è Salvini, cui diciamo ‘giù le mani dai nostri valori’, perché non è giusto usare la fede cattolica come arma elettorale. Punto secondo, se vince la Ceccardi perderemo il modello toscano nella sanità. Punto terzo, chiedo a tutti voi uno sforzo per aiutare le persone a vincere il timore, comprensibile nel tempo del Covid 19. Diciamo a tutti che i nostri nonni hanno combattuto per il diritto a voi, spieghiamo a tutti che non è giusto rinunciarci e che bisogna andare a votare”.
“Abbiamo una scelta di campo da fare, a Eugenio affidiamo una grande responsabilità, consapevoli che il futuro è nelle nostre mani. Viva la Toscana, viva l’Italia“, ha concluso Renzi.
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