
Mentre in Italia si modificano le leggi per veicolare l’idea che l’odio omofobico sarebbe “libertà di espressione” così come sostengono Massimo Gandolfini, Jacopo Coghe ed altri soggetti legati a populismo e al neonazismo, il Parlamento israeliano ha approvato una legge che vieta completamente ogni forma di “terapie di conversione” dell’omosessualità.
Si tratta di vere e proprie violenze prive di qualunque valore scientifico che in numerosi casi sono arrivati a spingere al suicidio o all’autolesionismo chi ne è stato vittima. In Italia vengono ancor oggi promosse da Silvana De Mari, da Riccardo Cascioli e da alcuni servizio trasmessi da Del Debbio su Rete 4 nonostante siano vietate dal codice deontologico degli psicologico (e per questo praticate da personaggi privi di qualunque titolo accademico).
La legge è stata votata anche da alcuni partiti dell’opposizione, dimostrando che non è necessario essere omofobi per essere di destra checché ne dicano Salvini e la Meloni. Israele è così diventato il primo dei Paesi Mediorientali a vietare le terapie di conversione.
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