Il Consiglio Europeo trova un accordo valido dal 1 luglio per riaprire le frontiere esterne dell’Unione Europea a 15 Stati ritenuti sicuri: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina, a patto che Pechino faccia lo stesso verso gli europei. Il Ministro della Salute Roberto Speranza decide, però, di imporre una quarantena di 15 giorni a chi entra in Italia da questi Paesi. “L’Italia sceglie la linea della prudenza e mantiene in vigore l’isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra Schengen. La misura si applica nel nostro Paese anche ai cittadini dei 14 Paesi individuati dall’Ue nella “lista verde”, da e per i quali ci si può muovere liberamente da domani”. È questo il contenuto dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per evitare l’apertura dei confini alle nazioni selezionate a livello europeo che da domani, primo luglio, potranno riattivare i collegamenti con l’Unione sospesi il 17 marzo causa Covid.
Il Decreto Scuola viene approvato in via definitiva alla Camera dei Deputati. Il decreto prevede alcune novità per la conclusione dell’anno scolastico, segnato dall’emergenza Coronavirus e dalla didattica a distanza. Le più importanti modifiche riguardano gli esami di terza media e di maturità. Per il primo ciclo gli esami vengono eliminati e sostituiti da un elaborato finale da discutere online, con la valutazione finale da parte del consiglio di classe. La maturità, invece, diventa solamente una prova orale in presenza, mentre vengono aboliti gli scritti. La commissione sarà composta solamente da membri interni, con solo il presidente esterno. Con il Decreto Scuola è stato modificato anche il concorso straordinario per i precari della scuola secondaria di I e II grado. La prova a crocette è sostituita da una prova con quesiti a risposta aperta, diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando, che era già stato pubblicato, verrà modificato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto sulla scuola approvato definitivamente dalla Camera con 245 voti a favore il decreto sulla scuola. I contrari sono stato 122. È quindi legge il decreto sulla scuola che disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, le procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado.
Azzolina: lezioni anche in cinema, teatri e musei. «Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: portiamo gli studenti nei cinema, nei teatri, nei musei, facciamo in modo che respirino la cultura di cui hanno bisogno. Portiamo anche i più piccoli al parco quando il tempo lo consente a fare lezione». Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nella conferenza di presentazione del Piano per il rientro a scuola a settembre.
Il Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio presenta alla Farnesina un nuovo piano di rilancio da 1,4 miliardi per l’Export e per il Made in Italy. Inoltre il Comitato presieduto da Vittorio Colao presenta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il rapporto: “Iniziative per il rilancio “Italia 2020-2022”. Addio alla task force guidata dal manager Vittorio Colao. Ieri a Villa Pamphilj è stato il giorno dell’ultimo saluto ma non c’erano tutti i ministri per l’intervento di Colao. Subito dopo sono filtrati i ringraziamenti generali del premier Giuseppe Conte alla task force ma nemmeno un accenno al manager. L’ultimo sfregio del presidente del Consiglio? Probabilmente un segnale di un rapporto mai decollato.
Nessuna conferma ufficiale dalla Procura di Bergamo sull’intenzione di sentire, come persone informate sui fatti, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, nell’ambito dell’indagine che riguarda anche la mancata istituzione della ‘zona rossa’ a Nembro e Alzano Lombardo. Ma a riferire all’Agi che sono stati chiamati dai magistrati a dare la loro versione sono fonti investigative. Il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, a quanto si apprende all’ingresso della Procura, non è in ufficio perché si trova a Roma “per seguire un corso di formazione”. Invece, a quanto risulta, è partita stamane all’alba da Bergamo per recarsi a Roma dove si svolgeranno le audizioni. Era stata proprio lei, nei giorni scorsi, a far capire, con una dichiarazione alla stampa, di voler ascoltare i responsabili politici nazionali: “Da quello che ci risulta – aveva detto – la decisione di istituire la zona rossa era governativa”.
Il ‘family act’, pacchetto di misure a sostegno delle famiglie redatto dalla ministra alle Pari Opportunità Elena Bonetti, viene varato in CdM. Tra le misure principali, a sostegno della famiglia istituisce l’assegno universale per figli. Tra gli altri punti fondamentali il contributo per le rette di nidi e materne anche al 100%, il congedo per i neo papà che sale a dieci giorni, congedi usati anche per andare a parlare con i professori e un’indennità integrative per le mamme in rientro da congedo. Un disegno di legge delega portato avanti dalla ministra della Famiglia in quota Italia Viva Elena Bonetti, e che dopo un percorso travagliato ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri. Un testo di otto articoli, che ha tra i suoi ingredienti principali un assegno mensile universale per tutti i figli fino all’età adulta, ma anche sconti per gli asili nella forma di detrazioni di spese sostenute per attività educative erogate da enti pubblici e privati.
In Umbria non sarà più possibile prendere la pillola abortiva in day hospital, ma solo con un ricovero di tre giorni in ospedale. La giunta di centro destra, guidata da Donatella Tesei, ha abrogato una delibera che permetteva di praticare l’aborto farmacologico in day hospital, scatenando uno scontro politico con l’opposizione. La Ru486 (Il nome del farmaco è Mifegyne) è arrivata in Italia nel 2009 dopo via libera alla commercializzazione in Italia da parte dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco). È un medicinale che fornisce un’opzione non chirurgica per l’interruzione della gravidanza nel pieno rispetto della legge 194. In passato la giunta guidata da Catiuscia Marini garantiva la possibilità di ricorrere a alla Ru486 in day hospital, cosa che però Tesei ha bocciato, preferendo un ricovero prolungato. Una situazione che potrebbe spingere molte donne, a rinunciare anche per paura di un contagio. E che fra l’altro va contro la richiesta della Società italiana di ginecologia e ostetricia che aveva chiesto di favorire l’aborto farmacologico per tutelare le donne e evitare di congestionare le strutture sanitarie in tempi di coronavirus.
Il 13 maggio Michelle Bachelet, Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha scritto una lettera al Governo italiano, indirizzandola al ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio, in merito alla Revisione periodica universale (Universal Periodic Review – Up), cui il nostro Paese è stato sottoposto il 4 novembre scorso. Nella missiva sono state fatte raccomandazioni specifiche tra cui la creazione di un’istituzione indipendente per i diritti umani, il rafforzamento di leggi e politiche per contrastare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, nonché il potenziamento dell’Unar. Al riguardo Yuri Guaiana, presidente dell’Associazione radicale Certi Diritti e coordinatore del lavoro di advocacy relativo al terzo ciclo dell’Upr svolto da una coalizione composta da Arcigay, Associazione radicale Certi Diritti, Centro Risorse Lgbti, Gaycs e OII-Italia, ha rilevato come tali raccomandazioni arrivino «mentre si avvia in Parlamento la discussione sulla legge contro l’omotransfobia» e come esse siano «particolarmente tempestive e diano all’Italia l’opportunità di dar seguito speditamente agli impegni presi all’Onu accettando 16 raccomandazioni sui diritti umani delle persone Lgbti».
Nonostante l’ostruzionismo della Lega, che ha fatto rallentare i lavori e costretto allo slittamento del programma, è stata depositato il testo base in commissione Giustizia alla Camera della proposta di legge su omofobia e transfobia. Il provvedimento, atteso da oltre 25 anni, prevede il carcere fino a 4 anni per chi “istiga alla violenza omofobica“. Il testo si riallaccia alla legge Mancino che contrasta i reati di razzismo. Il relatore è Alessandro Zan (Pd): la pdl verrà adottata, con la prima votazione della Commissione, martedì prossimo. La presentazione di un testo base è stata ritenuta necessaria dal fatto che ci sono cinque diverse proposte di legge sull’omofobia. Solo il 10 giugno scorso, contro la legge si erano espressi i vescovi definendola inutile e dicendo che “nasconde derive liberticide”.
A Villa Pamphilj iniziano gli Stati Generali dell’Economia. Tra gli invitati, intervengono la presidente del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, la presidente della BCE, Christine Lagarde e il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. I leader dell’opposizione Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi rifiutano l’invito a partecipare e disertano l’evento, in polemica con il governo. Il Ministro della Salute Roberto Speranza firma un accordo con l’azienda biofarmaceutica AstraZeneca per 400 milioni di dosi di vaccino anti-Covid da destinare a tutta la popolazione europea, insieme ai suoi omologhi di Germania, Francia e Olanda.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto in mattinata a Roma, a Palazzo Chigi, un vertice riservato assieme al Presidente del Consiglio Presidenziale Libico Fayez al Serraj. Il faccia a faccia è stato organizzato mentre al Serraj era a Roma per motivi personali. Nel corso del colloquio è stata ribadita la posizione secondo cui la soluzione della crisi libica non può essere affidata al piano militare. Il presidente Conte ha riaffermato ulteriormente la ineludibilità della soluzione politica e il rifiuto di ogni opzione militare. Palazzo Chigi in una nota ha riferito come si sia “ribadita la convinzione che la soluzione non può essere affidata al piano militare ma esclusivamente ad un impegno comune per il rilancio del processo politico per la stabilizzazione del Paese”.
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