Non si terrà il Consiglio dei ministri previsto oggi a Parigi. Stamani infatti il premier Edouard Philippe ha presentato le sue dimissioni e quelle dell’intero Governo, accettate dall’Eliseo. Nella nota della Presidenza della Repubblica francese non sono spiegate le motivazioni delle dimissioni di Philippe, che ha 49 anni ed era stato nominato Primo Ministro da Macron nel maggio del 2017. “Oggi Edouard Philippe ha presentato le dimissioni del governo al Presidente della Repubblica, che le ha accettate. Assicura, con i membri del governo, la gestione degli affari correnti fino alla nomina del nuovo governo”, si legge infatti in un breve comunicato. Il suo passo indietro arriva comunque a pochi giorni dalla sua elezione al secondo turno a sindaco della città di Le Havre.
Secondo quanto riportato da France Presse, che cita fonti dell’Eliseo, il presidente Emmanuel Macron dovrebbe prendere una decisione sul nome del nuovo primo ministro già nelle prossime ore. Il rimpasto di governo dovrebbe tenere conto del forte risultato delle elezioni locali, dove il trionfatore è stato il partito ecologista dei Verdi, Europe Ecologie-Les Verts (EELV): Philippe appartiene invece al fronte conservatore e il cambio nella squadra di governo consentirebbe a Macron di spostarsi maggiormente a sinistra, attirando l’elettorato perso durante la sua presidenza.
A differenza di Macron, Philippe ha visto però negli ultimi mesi una graduale risalita nei sondaggi, col premier che ha superato il 50% di gradimento e il presidente sotto la soglia del 40%. Non è un caso che al secondo turno delle comunali, l’ormai ex premier ha trionfato a Le Havre con il 59% dei voti.
CASTEX NUOVO PREMIER – Bruciando i tempi Macron ha nominato come successore di Philippe il 55enne Jean Castex, che entro mercoledì dovrebbe formare il nuovo esecutivo. Sindaco di destra di Prades, nei Pirenei orientali, è l’ex segretario generale di Nicolas Sarkozy balzato alle cronache per la nomina a coordinatore per l’uscita del Paese della quarantena. Di fatto si tratta di un profilo tecnico e poco conosciuto, in modo da garantire all’inquilino dell’Eliseo Macron uno spazio più ampio nelle politiche nazionali in vista delle Presidenziali del 2022.
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