Governo

Conte-Renzi: ecco la pace. E il premier salva Bonafede

Alfonso Bonafede al Csm: "Chi ha fatto politica non torni in magistratura"

Alfonso Bonafede

Pace fatta tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Al termine del vertice del premier con i rappresentanti di Italia viva, tra cui Maria Elena Boschi ed Ettore Rosato, si respira un’aria di tregua. Con il premier che in questo modo avrebbe anche blindato la posizione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, visto che i renziani a questo punto non dovrebbero votare la mozione di sfiducia individuale presentata dal centrodestra. «È andata non male».

Questo il commento a caldo di uno dei partecipanti alla riunione. Dopo giorni in cui rapporti con Iv erano tornati ad essere tesi, a quanto viene riferito all’Adnkronos, il faccia a faccia di oltre due ore di oggi è servito a svelenire il clima. Intanto rientrano le dimissioni minacciate da Teresa Bellanova, presente all’incontro con Ettore Rosato e i capigruppo Davide Faraone e Maria Elena Boschi. «Iv continua a lavorare per il Paese», scrive la ministra su twitter subito dopo la riunione. La battaglia sulle regolarizzazioni, portata avanti dalla ministra con il sostegno di Pd e della ministra Luciana Lamorgese, sembra possa arrivare a termine positivamente con una mediazione con i 5 Stelle, determinati a far saltare la proposta. «Mi sembra che nel governo stia maturando un orientamento positivo». Nella bozza del decreto maggio, anticipata dall’Andkronos, il punto di caduta sarebbe questo: per braccianti, colf e badanti, «il permesso viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro della durata minima di mesi quattro o per il periodo di lavoro contrattuale se superiore ai quattro mesi». Altro capitolo che, a quanto riferiscono fonti Iv, ha occupato gran parte della discussione è stato quello del piano shock. Se ne è parlato a lungo e Conte avrebbe dato la sua disponibilità su un tema cavallo di battaglia per il partito di Matteo Renzi. Dice Rosato: «Abbiamo bisogno di un grande piano di rilancio dell’Italia a cominciare dal piano shock sulle infrastrutture. Nelle prossime giornate lavoreremo con il presidente del Consiglio per arrivare a una definizione delle priorità che riguardano questo ed altre questioni attinenti alle necessità di questo Paese». Insomma, un riconoscimento che Italia Viva chiedeva dopo mesi di rapporti, non solo politici ma anche personali, molto tesi con il premier Conte. Per ora, si può dire che è tregua. C’è chi dice che il grosso dei gruppi non avrebbe seguito Renzi in uno strappo. Sia come sia Iv oggi ha lasciato cadere il caso Bonafede che pure, ieri sera, era stato inserito tra i temi di discussione dell’incontro. Condito con una considerazione velenosa: «Sembra che abbiano capito che senza di noi non c’è maggioranza, specie al Senato. Meglio tardi che mai». Al Senato dove appunto sarà presentata la mozione dei sfiducia del centrodestra al ministro della Giustizia. Come scrive Bellanova, «si continua a lavorare». E nella riunione di oggi, viene riferito, Conte ha ascoltato i suggerimenti di Iv sul dl maggio. «Siamo molto molto preoccupati della sua efficacia. Serve uno sforzo enorme perché dopo la crisi sanitaria ora c’è una crisi economica. Il senso di responsabilità porta a dire che dobbiamo lavorare su questo». Ultima parola in serata a Matteo Renzi che sarà ospite di una trasmissione tv.

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