
Giuseppe Conte e Angela Merkel
Ieri i leader dei 27 Stati dell’Unione Europea si sono confrontati durante la riunione del Consiglio Europeo riguardo gli strumenti finanziari per fronteggiare la crisi del Coronavirus. L’esito dell’incontro di fatto non si è discostato dalle scelte fatte precedentemente dall’Eurogruppo riguardo il prestito di 1000 miliardi.
In primo luogo sono stati confermati i fondi messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti per aiutare le piccole e medie imprese e il fondo SURE, ovvero una sorta di Cassa Integrazione europea. Approvato anche il cosiddetto MES light, un prestito destinato alle spese mediche e sanitarie senza però le classiche condizioni stringenti, ma la cui entità non potrà comunque superare il 2% del PIL del Paese che richiede il prestito (36 miliardi per l’Italia).
Per quanto riguarda l’altra metà dei 1000 miliardi, ovvero i 500 dedicati al fondo per la ricostruzione, i Recovery Bond al momento rimangono la soluzione sul tavolo per finanziare questo progetto di ripresa post pandemia. Infatti nell’accordo con cui i leader dell’Eurozona hanno avviato l’iter di istituzione del fondo è stato scritto che sarebbero da utilizzare strumenti finanziari innovativi lasciando agli organi europei l’onere di stabilire quale mezzo utilizzare. Quindi, dopo avere ricevuto l’approvazione di Parlamento e Consiglio, toccherà alla Commissione dare l’ultima parola sui Recovery Bond.
Il premier italiano Giuseppe Conte al termine della riunione ha ribadito il gradimento del governo per i Recovery Bond, strumenti definiti indispensabili dell’inquilino di Palazzo Chigi.
D’accordo è anche il primo ministro olandese Rutte, il quale però pone l’accento sulla necessità di impostare questo strumento come una forma di prestito. Di avviso opposto invece il Presidente francese Macron che richiede aiuti a fondo perduto e non prestiti.
Inoltre, durante la sua conferenza, ha anche spiegato come secondo lui siano insufficienti le proposte finora discusse.
Diversamente il premier austriaco Kurz comunica via Twitter la sua contrarietà a forme di mutualizzazione del debito o Eurobond e ritiene i prestiti l’unica soluzione.
Infine la cancelliera Merkel ha fatto sapere che non c’è ancora l’accordo sui Recovery Bond, poiché non è stato deciso se saranno prestiti o sussidi e ciò determinerà il loro impatto sul bilancio europeo. Ad ogni modo la Germania si dichiara disponibile a finanziare il bilancio con cifre superiori da quelle attuali qualora fosse necessario.
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