
C’è l’ha fatta proprio prima che scoppiasse in modo preoccupante l’ epidemia da coronavirus in Slovenia, Janez Jansa, a ottenere la fiducia per il suo nuovo Governo dal Parlamento di Lubiana. Ma c’è l’ ha fatta più ampiamente del previsto con una solida maggioranza. Sui 90 seggi dell’ Assemblea nazionale, a parte gli assenti ha ottenuto 52 voti contro 31 contrari e un astenuto. Oltre il suo partito, l’SDS, uscito vincitore dalle ultime elezioni, ma che prima non era riuscito a formare una maggioranza, lo hanno votato il Partito moderno di centro (Smc) Nuova Slovenia (NSi) e il Partito dei pensionati (Desus) insieme ai rappresentanti della minoranza italiana e ungherese.
Partiti che in parte erano coinvolti nella precedente maggioranza di centrosinistra ma che. al di là delle ragioni politiche hanno privilegiato il fatto di evitare elezioni anticipate che probabilmente li avrebbe fatto sparire dalla scena politica. Jansa ha avuto quindi gioco facile ed è riuscito in pochi giorni a fare vita ad un Esecutivo all’ interno del quale l’SDS fa la voce grossa aggiudicandosi i ministeri più importanti, Esteri, Economia, Interni e soprattutto, in questo periodo, quello della Salute con il medico Tomiz Gantar, Presidente della commissione parlamentare Sanità e già direttore dell’ ospedale di Isola, vero punto di riferimento per le cure mediche in Slovenia, apprezzato anche nella vicina e confinante regione FVG. Nel suo discorso di insediamento Jansa ha accusato il suo predecessore Marjan Sarec di impreparazioni e ritardi nell’affrontare l’emergenza coronavirus e di inadeguatezza il sistema sanitario. Da parte sua le prime dichiarazioni del neo Ministro Gantar hanno ribadito la necessità di una migliore gestione della sanità pubblica per affrontare adeguatamente questo momento di emergenza.
Da molte parti la nuova svolta a destra della Slovenia è associata alla volontà di una più ampia collaborazione politica con la confinante Ungheria di Victor Orban. Non sono un mistero i legami anche economici tra i partiti di riferimento dei due Premier e i recenti investimenti ungheresi in alcuni settori economici sloveni.
Quasi a confermare queste indicazioni proprio ieri si e’ svolta la visita del Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto al neo collega sloveno Anze Logar (delfino di Jansa). Sono state gettate le basi per un rafforzamento delle relazioni anche in tema di contenimento delle migrazioni clandestine che vedono i due Paesi impegnati nell’affrontare la rotta balcanica e i continui flussi di migranti provenienti da est e da sud. A questo proposito c’è da registrare la sostanziale chiusura della frontiera Italo slovena con dispiegamento di militari italiani nelle zone di confine come richiesto da tempo dal Presidente del FVG Massimiliano Fedriga.
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