
L’Italia non c’è ancora arrivata ma la Grecia sì: ad Atene è stata eletta la prima presidente della Repubblica. Ekaterini (Katerina) Sakellaropoulou, nata a Salonicco 63 anni fa. Era già a capo del Consiglio di Stato, la massima istanza della giustizia amministrativa.
Un dottorato alla Sorbonne di Parigi, figlia di un giudice della Corte costituzionale, magistrata di carriera con grande esperienza in diritto dell’ambiente e diritto costituzionale, è stata eletta con ampia maggioranza bipartisan dal Parlamento greco, 261 voti a favore su 300. Assumerà l’incarico per 5 anni il 13 marzo, quando scade il mandato del suo predecessore Prokopis Pavlopoulos.
Il suo nome era stato proposto dal premier del partito Nuova Democrazia, Kyriakos Mitsotakis. Sakellaropoulou era sostenuta dai deputati di Nuova Democrazia, ma anche dal Movimento per il Cambiamento (centrosinistra, Kinal) e dal principale partito di opposizione, Syriza. Proprio il leader di Syriza, Alexis Tsipras, l’ha definita “una giudice eccezionale” e una protettrice dei diritti umani.
La Grecia è una repubblica parlamentare come l’Italia e il ruolo del Presidente è simile a quello italiano: il capo dello Stato firma le leggi, è a capo dell’esercito e veglia sull’equilibrio costituzionale. Sakellaropoulou è una figura super partes, fuori dai giochi politici; ma la sua elezione è uno spartiacque anche per le donne greche. “Non nascondiamoci dentro un dito, la società greca è ancora segnata dalla discriminazione” aveva detto il premier Mitsotakis candidandola qualche giorno fa. “Ora si cambia, a partire dall’alto”.
La stessa Sakellaropoulou aveva allora parlato di “onore per la giustizia e per le donne greche moderne”.
Oggi, ricevendo nel suo ufficio al Consiglio di Stato la delegazione parlamentare che le annunciava ufficialmente l’elezione, la neopresidente ha parlato a braccio. “Vi ringrazio per il messaggio e per le vostre parole. Comunicate alla Camera che sono pienamente conscia del peso che mi assumo; con Parlamento, Governo e Opposizione lavoreremo per ottenere la massima armonia” ha detto. “Il nostro paese è un moderno Stato di giustizia e un vecchio membro dell’Unione Europea; è un fattore di stabilità, crescita, cultura e democrazia nella Regione”.
Sakellaropoulou ha citato fra le sfide del nostro tempo le crisi finanziarie (che tanto drammaticamente hanno colpito la Grecia), il cambiamento climatico, le migrazioni e le crisi umanitarie che ne conseguono, con l’”arretramento della giustizia”. Le priorità di Atene, ha detto, dovranno essere il consolidamento di un sentimento di sicurezza, la crescita dell’economia e la lotta alle ineguaglianze sociali.
Soddisfazione da Bruxelles: la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – anche lei prima donna a ricoprire l’incarico – è stata fra i primi a congratularsi, parlando di una Grecia che “avanza in una nuova era di uguaglianza”.
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