Alimentazione

Governo Conte II: sesto mese (pagelle)

Governo Conte II: sesto mese (pagelle)

Giuseppe Conte e Roberto Speranza

Giuseppe Conte (6 1/2), presindente del Consiglio dei ministri.

  • “La presenza di Guterres testimonia l’intensità del legame che unisce l’Italia all’Onu, di cui il prossimo anno festeggeremo il 75esimo anniversario”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una conferenza stampa a Villa Madama con il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “L’Italia crede fermamente nel multilateralismo efficace per affrontare le sfide globali”, ha aggiunto Conte sottolineando che “siamo fermi sostenitori dell’azione dell’Onu con cui condividiamo valori come pace, sicurezza, lotta alle diseguaglianze, l’inclusione e la parità di genere”. “E’ inutile rimarcare che il ruolo dell’Onu rimane per noi essenziale ai fini della promozione di soluzioni politiche condivise in particolare per la Libia che ci preoccupa particolarmente”, ha proseguito Conte, ribadendo il “pieno sostegno” all’inviato speciale Salamè e l’auspicio che la conferenza di Berlino possa tenersi all’inizio del nuovo anno e “possa dare un contributo a soluzione politica”.
  • Amministrative. Matteo Salvini ha perso il suo “referendum” sull’Emilia-Romagna, la regione dove ha trascorso le ultime settimane di una campagna elettorale martellante. Il candidato governatore del centrosinistra Stefano Bonaccini è stato riconfermato presidente. Netto il vantaggio sulla leghista Lucia Borgonzoni. Diverso il responso delle urne in Calabria, dove la destra ottiene un trionfo. La forzista Jole Santelli è al 55,3 per cento, Pippo Callipo – candidato del centrosinistra – al 30,1; Francesco Aiello (Cinquestelle) è al 7,35% mentre il candidato indipendente Carlo Tansi è al 7,22%. Qui i 5Stelle si sono presentati con una civica e la soglia di sbarramento per le coalizioni è pari all’8 per cento quindi non entrano in Consiglio.
  • Nessun accordo al vertice europeo straordinario convocato per discutere del prossimo bilancio pluriennale 2021-2027. Dopo oltre 30 ore di trattative non-stop, i 27 non sono riusciti a trovare un compromesso che potesse accontentare tutti. “Nelle ultime settimane e giorni abbiamo lavorato molto intensamente con lo scopo di raggiungere un accordo sul bilancio, purtroppo oggi abbiamo constatato che non era possibile”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ora, gli ha fatto eco la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, “dobbiamo continuare a lavorare, il tempo è poco”, altrimenti dal 2021 non avremo più l’Erasmus, le politiche di coesione e le risorse per affrontare le grandi sfide che attendono l’Ue per l’ambiente e il digitale.
  • Mai si sarebbe potuto immaginare che in una parte d’Italia tutto potesse presentare un rischio: una cena conviviale, un incontro con colleghi, una partita di calcetto, la frequentazione di un cinema, un teatro o una palestra come pure la partecipazione a una riunione di massa che fosse un carnevale o una manifestazione politica o una riunione di condominio. Di colpo, decine di comuni vengono completamente isolati, diverse stazioni ferroviarie chiuse, caserme vengono destinate a ospedali.
  • Sarà il giornalista Sandro Ruotolo, volto noto della tv per anni al fianco di Michele Santoro, a sedere sugli scranni del Senato al posto dello scomparso Franco Ortolani (M5s). Questo il verdetto delle suppletive nel collegio uninominale 7 della Campania, oltre 300 mila elettori e una vasta area della città di Napoli al voto, dal Vomero a Scampia.
  • Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron è arrivato a Napoli nel primo pomeriggio per il XXXV vertice intergovernativo Italia-Francia. Prima tappa della sua visita partenopea il Teatro San Ferdinando. Il capo dello Stato transalpino è stato accolto all’esterno del teatro che fu di Eduardo De Filippo dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris. “Sono felice di essere qui, in questa città che amo profondamente. Il teatro di Eduardo ha un posto molto importante nella mia vita“, ha detto Macron, che ha salutato i residenti della zona presenti in piazza che lo hanno accolto con applausi. “E’ stato emozionante”, ha detto poi il presidente francese al termine della visita.

Dario Franceschini (6), ministro dei Beni Culturali e Turismo

  • Il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini – oggi in visita agli scavPompeii – Parco Archeologico per la conclusione della messa in sicurezza del Grande Progetto Pompei e l’apertura al pubblico di tre nuove domus. «I 105 milioni di euro previsti per il Grande progetto Pompei sono stati spesi tutti e bene – ha aggiunto il ministro – adesso abbiamo stanziato altri 50 milioni di euro per proseguire i lavori perché a Pompei i lavori non finiranno mai, ci sono 22 ettari ancora da scavare e la città richiede manutenzione e ricerca continua. I risultati di questi anni sono sotto gli occhi di tutti – ha concluso Franceschini – e il merito va al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno lavorato con impegno e tenacia».

Teresa Bellanova (6), ministro dell’Agricoltura

  • “Se è vero che l’attuale ministro” dell’agricoltura, Teresa Bellanova “abbia intenzione di ‘distrarre’ dagli agricoltori 40 milioni di euro a favore di GAL e DAJS è bene precisare che il suo segretario particolare ne è amministratore. Non va affatto bene. Per niente bene”. Lo scrive su facebook l’ex ministra per il sud Barbara Lezzi a proposito dei fondi destinati ai territori colpiti dalla xylella. In tarda serata però arriva la smentita del Ministero delle Politiche Agricole. “Le offensive dichiarazioni della senatrice Lezzi non hanno il benché minimo fondamento. Chi stasera dal Movimento 5Stelle o dalla Lega nell’Aula della Camera o attraverso dichiarazioni stampa ha fatto insinuazioni sui fondi per le attività sviluppate nel Piano per la rigenerazione olivicola della Puglia attraverso i Gal o con i contratti di distretto dovrebbe sapere, per averlo condiviso in prima persona, che il piano approvato nel febbraio 2019 firmato dal Ministro Centinaio e frutto di concertazione già prevedeva interventi attuati attraverso i Gal e fondi nazionali per il contratto di distretto Xylella, rivenienti peraltro in parte dall’ultima legge di bilancio del Governo Gentiloni”. Lo si legge in una nota del Mipaaf. “Misure – si aggiunge – rimaste nel nuovo Piano per continuità amministrativa e con le stesse identiche finalità. Si comprende l’attitudine della Senatrice Lezzi, dalla siderurgia alla Tap, di buttarla in caciara, provocando danni serissimi al territorio e nella percezione della realtà nell’opinione pubblica. Ma c’è un limite a tutto”.
  • Prosegue la mediazione italiana alla ricerca di una soluzione diplomatica. A Palazzo Chigi si sono incontrati premier libico, Fayez al Sarraj, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Un incontro previsto già tre giorni fa che è stato poi annullato dal premier libico, seccato per l’accoglienza riservata dall’Italia al generale Haftar.  “A nome dell’Italia siamo estremamente preoccupati per l’escalation sul territorio libico. Gli ultimi sviluppi rendono il Paese una polveriera con ripercussioni su tutta la regione”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente del Governo di accordo nazionale libico, Fayez al Sarraj, al termine del bilaterale a Palazzo Chigi. La Turchia non può fare da mediatore nel processo di pace in Libia perché non è un attore neutrale. È questa, secondo la ricostruzione di al-Arabiya, la posizione del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte di Bengasi sostenuto da RussiaEgitto ed Emirati Arabi, sui futuri colloqui con l’avversario sul campo, il primo ministro del Governo di Accordo Nazionale, Fayez al-Sarraj, riconosciuto dalle Nazioni Unite. Durante la conferenza di Berlino ha tenuto banco la questione di una missione internazionale di pace in Libia: il tema più “caldo” della conferenza di Berlino sembra essere affrontato con visioni opposte dal Ghassan Salamè e da Giuseppe Conte. “Non sono sicuro che ci sia spazio per una missione europea in Libia”, dice Salamè. Secondo l’inviato dell’Onu per la Libia, l’opzione di un intervento esterno deve essere considerata ultima ratio. “Se c’è un accordo politico forte, sono meno necessari i soldati. Se invece l’accordo politico è molto debole, non ci saranno mai abbastanza soldati sul terreno per controllare la pace”.
  • “Ho confermato che l’Italia sostiene il convinto impegno bulgaro sulla chiusura del meccanismo di cooperazione e verifica europeo, il suo ingresso in Schengen e nell’area euro. La Bulgaria è un modello riferimento per i Paesi dell’area, pienamente integrata nell’Ue e nella Nato”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte, in visita in Bulgaria, nella conferenza stampa congiunta con il primo ministro Boyko Borissov. Dal punto di vista dei rapporti economici “la sfida non è più puntare sui vantaggi del costo di lavoro e del fisco, ma sulla qualità della formazione professionale, sullo sviluppo del capitale umano e sul ruolo della Bulgaria come un Paese-cerniera tra Europa Orientale e Turchia. L’Italia in prima linea per sostenere il processo di modernizzazione del Paese”, anche in settori come “quello della difesa”, ha aggiunto Conte.

Luciana Lamorgese (6), ministro degli Interni. 

  • Non costituirà più reato coltivare, in minima quantità e solo per uso personale, la cannabis in casa: è la pronuncia epocale delle sezioni unite penali della Cassazione, il massimo organo della Corte. Il 19 dicembre scorso, infatti, è stato deliberato per la prima volta che “non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica. Attività di coltivazione che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”. Viene propugnata così la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo che decide di coltivare per sè qualche piantina di marijuana.

Lorenzo Guerini (6), ministro della Difesa.

  • A riportare i nostri connazionali in patria, ha fatto sapere il ministero della Difesa, sarà un aereo KC-767A del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare. Gli italiani rimpatriati saranno trasferiti in una “idonea struttura per la sorveglianza sanitaria di soli 15 giorni”. Il ministro Guerini, da Washington, è “costantemente in contatto con l’Italia” per seguire le operazioni di rimpatrio.

Paola De Micheli (6), ministro delle Infratrutture e dei Trasporti.

  • Paola De Micheli vuole puntualizzare la posizione del governo in merito ad Autostrade: “Nessun esproprio proletario. Nessuna nazionalizzazione o vendetta. Vogliamo solo che le regole siano uguali per tutti”. Al centro del discorso il Milleproroghe, che riscrive le procedure in caso di revoca delle concessioni autostradali: “C’è un intervento su due concessioni, la Ragusa-Catania e la Tirrenica. Passeranno ad Anas e saranno completate, come giusto in un Paese normale“. Inoltre vengono modificate le modalità di indennizzo in caso di revoca “per tutti i concessionari che non si trovano ancora in questa condizione“. Si tratta di una “previsione di legge generale“; l’intento è quello di “parificare le condizioni di tutti i concessionari davanti alla legge“.

Roberto Gualtieri (6), ministro dell’Economia.

  • Dopo il via libera al Decreto Fiscale e alla Legge di Bilancio 2020, il Governo Conte chiude il Pacchetto Bilancio con l’ok al Decreto Milleproroghe ricevuto dal Consiglio dei Ministri il 21 dicembre scorso. Dopo un’accesa riunione di oltre 6 ore il Cdm ha approvato il provvedimento “salvo intese”, ovvero sarà possibile effettuare alcune modifiche prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale e dell’arrivo in Parlamento per la conversione in legge. Il testo contiene diversi provvedimenti su autostrade, mercato energetico, bonus verde, stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, vertici delle Authority, incentivi agli eco-scooter, stato di emergenza della città di Genova. Via libera alla #Manovra2020. In 100 giorni: meno tasse per i lavoratori, più soldi per famiglie, Comuni, vigili del fuoco, sanità, incentivi alle imprese. Crescita, sostenibilità, ambiente, welfare, lotta all’evasione fiscale: con fiducia guardiamo al futuro dei cittadini. Così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte sul suo profilo twitter dopo l’approvazione definitiva della manovra. La manovra di bilancio per il 2020 è stata approvata in via definitiva a notte fonda con 312 sì e 153 voti contrari. Dopo l’ok del Senato è stata la volta della Camera (in entrambi i rami del Parlamento con la fiducia) e senza che Montecitorio abbia potuto toccare palla. Per scongiurare il rischio di esercizio provvisorio, l’esecutivo ha infatti blindato il testo (e approvato alla Camera un maxiemendamento identico a quanto uscito da Palazzo Madama). Decisione contestata dalle opposizioni che si sono spinte ad accusare il governo di aver prodotto un vulnus per la democrazia.
  • Dopo un tiro e molla durato tutto il giorno, il governo trova la quadra e licenzia il testo elaborato dai tecnici del Mef. Il provvedimento, 5 articoli complessivi, prevede per il periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre di quest’anno un’integrazione al reddito pari a 600 euro, per i redditi di lavoro dipendente e assimilati a partire da 8.200 euro fino a 28mila euro. Viene poi introdotta una nuova detrazione che interessa i redditi da oltre 28mila euro che vale 600 euro e che va progressivamente riducendosi con il crescere del reddito, fino ad azzerarsi a quota 40mila euro. «Un primo intervento concreto nel segno della crescita e dell’equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale». Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri commenta l’approvazione in consiglio dei ministri «del decreto sul taglio delle tasse in busta paga» per il quale esprime «grande soddisfazione anche per la coesione dimostrata dalla maggioranza e per il dialogo positivo con le parti sociali».
  • Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha vinto le elezioni suppletive nel collegio Roma 1 per la Camera dei deputati. Il candidato Pd ha ottenuto il 62,2 per cento delle preferenze (20mila e 304 voti) e subentra così al dimissionario Paolo Gentiloni, diventato commissario Ue agli Affari economici. Una vittoria di larghissima misura sugli altri candidati, anche se l’affluenza è stata molto bassa: alle urne è andato solo il 17,66 per cento degli aventi diritto al voto (32mila e 622 i voti validi, 73 le schede bianche, 185 quelle nulle).

Paola Pisano (6), ministro dell’Innovazione Tecnologica

  • Un Paese digitalizzato, dove lo sviluppo economico è trainato dall’innovazione made in Italy e la tecnologia è al servizio delle persone e dei loro diritti. Sono i principi cardine del piano di azione “2025”, il documento programmatico che il ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano ha presentato oggi in un evento di lancio al Tempio di Adriano, a Roma. La strategia “2025” è composta da 20 azioni di innovazione e digitalizzazione, che rispondono a tre sfide principali. Si parte dalla creazione di una società digitale, con tre obiettivi da perseguire: l’accesso online ai servizi della Pubblica Amministrazione da parte di cittadini e imprese; la digitalizzazione del settore privato trainata dal settore Pubblico; la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico e l’incentivo all’utilizzo e alla condivisione dei dati da parte delle amministrazioni e dei privati. Questa prima sfida passa per alcune azioni chiave: il rilancio dell’identità digitale, il domicilio digitale per tutti, fino al lancio di ‘IO’, l’app per i servizi pubblici, che permette a chiunque di interfacciarsi con tutti i servizi pubblici attraverso un unico canale.

Francesco Boccia (5 1/2), ministro degli Affari regionali e Autonomie

  • Il 5G dovrebbe servire allo Stato per unire e collegare il Paese, come accadde con l’Autostrada del Sole”, ha dichiarato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, intervenuto a Roma al 5G Italy Global Meeting, evento promosso dal Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni. E ha sottolineato la necessità che l’autostrada “immateriale”, il 5G, venga “costruita con i territori, condivisa con le città e parte integrante di una riflessione”.

Sergio Costa (5 1/2), ministro dell’Ambiente.

  • Via libera della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto Clima. I voti favorevoli sono 305, i contrari 215, nessun astenuto. La seduta è quindi sospesa e riprenderà alle 14,30 con l’esame degli ordini del giorno. L’Assemblea procederà quindi alla discussione dei relativi ordini del giorno, mentre il via libera definitivo al provvedimento è atteso tra stasera e domani, senza correzioni rispetto al testo licenziato dal Senato. Il decreto legge con le misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva Ue del 2008 sulla qualità dell’aria è arrivato da Palazzo Madama con una serie di novità introdotte in prima lettura. Risulta peraltro confermato l’impianto del provvedimento che prevede il varo di un Programma strategico nazionale per il contrasto al cambiamento climatico e un ‘bonus mobilità” per incentivare, con la rottamazione di auto e moto fino alla classe Euro3, l’utilizzo di trasporti pubblici, bici a pedalata assistita e mezzi di trasporto in ‘sharing’. Sono previsti anche incentivi ai Comuni che hanno importanti livelli di inquinamento per trasporti scolastici ‘green’ con 20 milioni  di fondi sia per il 2020 che per il 2021.

Stefano Patuanelli (5 1/2), ministro dello Sviluppo Economico

  • Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato la circolare che disciplina i nuovi criteri e le modalità di concessione delle agevolazioni per le imprese localizzate nelle aree di crisi industriale, al fine di favorirne la riconversione e riqualificazione produttiva. “Con la riforma della legge 181/89 ci siamo posti l’obiettivo prioritario di rendere la misura più agevole e accessibile alle PMI e alle reti d’impresa, dando priorità agli investimenti strategici ad alto contenuto tecnologico e con forte impatto occupazionale – dichiara il Ministro Stefano Patuanelli -. Si tratta di uno strumento fondamentale per supportare e avviare una nuova fase industriale nei territori che necessitano di progetti di riconversione e riqualificazione sostenibili, in grado di creare nuove opportunità di lavoro”. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio del cuneo fiscale.

Roberto Speranza (5), ministro della Salute.

  • “Ho appena firmato il decreto sulla banca Dati nazionale per le Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat). Con questo atto la legge approvata dal Parlamento è pienamente operativa e ciascuno di noi ha una libertà di scelta in più”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato la firma della misura che dà piena attuazione alla legge sul biotestamento approvata dal Parlamento a fine 2017. La legge 22 dicembre 2017, n. 219 ha introdotto nell’ordinamento italiano le disposizioni anticipate di trattamento (Dat) e l’articolo 1, commi 418 e 419 della legge del 27 dicembre 2017, n. 205, ha previsto l’istituzione presso il Ministero della salute della banca Dati destinata alla registrazione delle Dat. Il decreto regolamentare, firmato oggi dal ministro, definisce i contenuti informativi della banca Dati, i soggetti che concorrono alla sua alimentazione, le modalità di registrazione e di messa a disposizione delle Dat, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei Dati personali nel rispetto dei diritti della persona, le modalità e i livelli diversificati di accesso alla medesima banca Dati. Il provvedimento con relativo disciplinare tecnico, ha concluso il previsto iter amministrativo che ha visto, tra l’altro, l’acquisizione del parere del Garante per la protezione dei Dati personale, l’intesa in Conferenza Stato-Regioni e il previsto parere del Consiglio di Stato.
  • Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha aggiornato il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri, in merito alle misure precauzionali poste in atto in relazione all’emergenza dichiarata dall’Organizzazione mondiale della sanità riguardo alla diffusione del Coronavirus. Il Consiglio dei Ministri ha, quindi, condiviso la proposta del Presidente Conte di istituire un tavolo di coordinamento per valutare gli effetti economici, culturali e sociali conseguenti alla diffusione del virus.
  • Alla fine di gennaio 2020, in seguito agli sviluppi dell’epidemia nella Cina continentale, sono state istituite misure di screening avanzate, tra cui misurazioni termiche e personale medico, all’aeroporto di Leonardo da Vinci-Fiumicino e di Milano Malpensa. Il 31 gennaio sono stati confermati due casi a Roma, una coppia di turisti cinesi di 66 e 67 anni originari della provincia di Hubei e sbarcati il 23 gennaio all’aeroporto di Milano-Malpensa e che avevano visitato la Capitale su di un autobus turistico.
  • Un nuovo focolaio legato a quello lombardo si registra nel Sud Italia, a Palermo, con il ricovero di una turista di 60 anni proveniente da Bergamo, risultata positiva ed è stata ricoverata all’Ospedale Cervello. Un uomo di 49 anni che in precedenza aveva visitato Codogno è risultato positivo a Pescia, in Toscana. La Liguria ha successivamente confermato che una 72enne turista di Castiglione d’Adda si è dimostrata positiva ad Alassio mentre era in un albergo. La donna è stata curata in un ospedale di Genova. Più tardi nel corso della giornata, è stato confermato un secondo caso in Liguria, un uomo di 54 anni che ha visitato Codogno per un lavoro è risultato positivo a La Spezia.

Federico D’Incà (5), ministro dei Rapporti con il Parlamento e delle Riforme Costituzionali

  • È stato raggiunto il quorum per il referendum sul taglio del numero dei parlamentari. A richiederlo – come dice la Costituzione italiana – devono essere, entro 3 mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque consigli regionali. E in questo caso l’obiettivo dei 64 senatori necessari sarebbe stato raggiunto, come riferiscono fonti della Fondazione Einaudi. «Al Senato abbiamo appena raccolto le 64 firme necessarie per indire un referendum confermativo sulla legge costituzionale che riduce il numero dei parlamentari, come previsto dalla nostra Costituzione» ha detto il senatore dem Tommaso Nannicini, che ha promosso la raccolta delle firme insieme ai colleghi di Forza Italia Andrea Cangini e Nazario Pagano. La firma numero 64, quella decisiva, è di Francesco Giacobbe, esponente del Pd eletto in Australia.
  • E’ un proporzionale con soglia nazionale del 5% e diritto di tribuna,la proposta di legge elettorale depositata dal presidente della Commissione Affari costituzionali della CameraGiuseppe Brescia (M5s). Il Germanicum si ispira al modello tedesco e sul piano della tecnica legislativa interviene sul Rosatellum, cancellando i collegi uninominali. L’iter parlamentare inizierà lunedì; i relatori saranno Emanuele Fiano (Pd) e Francesco Forciniti (M5s). Inammissibile. Dopo otto ore di camera di consiglio la Corte costituzionale ha deciso di bocciare il quesito referendario proposto dalla Lega. Ha cioè detto no al referendum sulla legge elettorale – promosso da otto consigli regionali guidati dal centrodestra – per trasformare in un maggioritario puro l’attuale sistema con l’abrogazione delle norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi. Preventivamente la Corte ha anche bocciato il conflitto di attribuzione che 5 regioni su otto avevano presentato il 7 gennaio. La ragione della bocciatura sta essenzialmente nel fatto che il quesito leghista avrebbe lasciato sul campo una legge con cui non sarebbe stato possibile votare subito. Cioè una legge elettorale inapplicabile. Una decisione, secondo indiscrezioni, presa non all’unanimità ma con una maggioranza molto “solida e ampia”. L’Ufficio centrale per il referendum della Corte di cassazione, con ordinanza depositata oggi, “ha dichiarato che la richiesta di referendum sul testo di legge costituzionale recante ‘modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari’, sorretta dalla firma di 71 Senatori, è conforme all’art. 138 Cost. ed ha accertato la legittimità del quesito referendario dalla stessa proposto“. Lo riferisce la Corte di Cassazione. Dunque, si andrà direttamente alle urne contro il taglio dei parlamentari. Il 29 marzo l’Italia tornerà al voto per il referendum confermativo della riforma sul taglio dei parlamentari. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha convenuto sulla data del 29 marzo per l’indizione del referendum popolare sul testo di legge costituzionale  che riduce il numero dei parlamentari”. Lo ha comunicato Palazzo Chigi. Manca solo l’ufficialità, che arriverà dal decreto del presidente della Repubblica.
  • Anche il referendum già previsto e calendarizzato per il 29 marzo 2020 salta. Si tratta di un ulteriore effetto derivante dalla diffusione del virus covid-19. Lo ha stabilito l’Esecutivo senza tuttavia indicare, ad oggi, una nuova data per l’importante appuntamento. Nelle intenzioni del Governo si tratta di una misura – quella del rinvio del referendum – determinata dalla volontà di garantire un migliore svolgimento della campagna elettorale che, in questo periodo di forte allarme sanitario, rischierebbe altrimenti di essere pregiudicata. Ha infatti dichiarato il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, che la decisione è stata presa “allo scopo di assicurare a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e ai cittadini un’informazione adeguata”.

Giuseppe Provenzano (5), ministro del Sud

  • Un Sud rivolto ai giovaniconnesso e inclusivo, che sia frontiera (dell’innovazione) ma anche spazio aperto al mondo (in particolare con vista sul Mediterraneo). Ma, soprattutto, un Sud che sia il motore della svolta ecologica dell’Italia. Si tratta delle cinque missioni che il governo italiano ha individuato nel redigere il nuovo Piano per il Sud, un’agenda che ha come orizzonte temporale il 2030, come nel caso di quella per lo sviluppo sostenibile, alla quale fa esplicito riferimento nell’individuazione dei propri obiettivi. Da sempre, il gap economico e infrastrutturale sbilancia quello che dovrebbe essere un equo sviluppo dell’Italia: il nuovo piano del governo prova a intervenire con uno sforzo di 123 miliardi in dieci anni (che dovrebbero essere garantiti dalla clausola che prevede che il 34 per cento di tutti i finanziamenti pubblici debbano essere d’ora in poi destinati al Sud) per infrastrutture, sviluppo economico, rilancio turistico e riconversione eco-sostenibile.

Riccardo Fraccaro (4 1/2), sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

  • L’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo Spazio agli “Stati generali dello Spazio, Sicurezza e Difesa”, organizzati a Napoli dal Parlamento europeo in Italia. Per Fraccaro, il nostro Paese “può essere il propulsore della coesione europea nella corsa allo Spazio: dobbiamo puntare in alto ed essere pionieri”

Alfonso Bonafede (4 1/2), ministro della Giustizia.

  • La “prescrizione” è regolata dagli articoli da 157 a 161 del Codice Penale. Essa è una delle varie cause della cosiddetta estinzione del reato. Rappresenta il venir meno dell’interesse dello Stato, dopo un determinato lasso di tempo, a proseguire nell’esercizio della azione punitiva. Prima del 31 dicembre 2019, il tempo variava a seconda del reato commesso. A titolo esemplificativo: per un furto, il reato era prescritto ossia non era più perseguibile dopo 5 anni; per l’omicidio colposo si arrivava a 14 anni; per il reato, per il quale è previsto l’ergastolo, non esisteva la prescrizione. Questi tempi furono fissati nel 2017 da Renzi e dall’allora ministro della Giustizia Orlando per rimediare a leggi volute da Berlusconi che prevedevano tempi molto più ristretti. In risposta ai tanti ignari, il Governo Renzi non si pronunciò per l’eliminazione della prescrizione ma solo per l’allargamento dei tempi che Berlusconi aveva voluto più corti. E alla fine se non sarà un disarmo bilaterale tra Matteo Renzi e Alfonso Bonafede, ci assomiglierà molto. Per capire: il governo non presenterà un decreto ad hoc con il nuovo accordo sulla prescrizione, per non mettere le dita negli occhi a Italia Viva: «Noi siamo contrari a questo accordo, ma se presentate un decreto legge la consideriamo una provocazione», ha avvertito la Boschi nel vertice della discordia con Conte.
  • Via libera al ddl sulla riforma del processo penale: nel provvedimento c’è anche il lodo Conte bis, il compromesso trovato da M5S, Pd e Leu sulla prescrizione. La decisione in Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, a cui, come annunciato da Matteo Renzi, non hanno partecipato le ministre di Italia VivaTeresa Bellanova, titolare dell’Agricoltura, e quella della Famiglia Elena Bonetti. Con l’ok di stasera si torna alla versione del lodo concordata nell’ultimo vertice: la prescrizione si sospende dopo la condanna in primo grado e torna a decorrere retroattivamente in caso di assoluzione in appello, diventando definitiva solo in caso di doppia condanna. Il ministro Bonafede ha annunciato un “piano di assunzioni e investimenti che non conosce precedenti” e ha spiegato di voler puntare sulla digitalizzazione e sui “processi telematici”. Il premier Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha criticato l’assenza di Italia Viva: “Deve chiarire non solo a me, ma anche al Paese, che cosa intende fare. Nella consapevolezza che se vogliono correre insieme a noi devono essere disponibili a non fare sgambetti“.
  • L’aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sul decreto intercettazioni. I sì sono stati 304, 226 i no. Come previsto dalla conferenza dei capigruppo, per consentire il via libera domani al dl Coronavirus l’esame del provvedimento sulle intercettazioni proseguirà giovedì con dichiarazioni di voto alle 19 e votazione finale intorno alle 20.30. La commissione Affari sociali della Camera ha intanto in serata dato il via libera all’unanimità al decreto sul Coronavirus. È quanto si apprende da fonti di maggioranza. Tutti i partiti hanno approvato il mandato al relatore.

Luigi Di Maio (3), ministro degli Esteri.

  • Incontro di 45 minuti a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Il capo politico del M5s e il segretario del Pd si sono confrontati sulla situazione politica generale e sul percorso da avviare per definire i prossimi obiettivi di governo. Il colloquio è avvenuto, come riportato in una nota congiunta degli staff dei due leader, in un clima “molto positivo e costruttivo”.  L’azione di governo e le Regionali in vista – Il rilancio dell’azione di governo, comunque, potrebbe dipendere dalle prossime tornate elettorali e, in particolare, dalle Regionali in programma in Emilia-Romagna e Calabria il 26 gennaio. Lo stesso Zingaretti, parlando delle elezioni calabresi le ha definite “un importante spartiacque per il riscatto della Regione. Il Pd, il centrosinistra unito e le forze civiche della coalizione hanno dimostrato di avere coraggio, mantenendo fede all’impegno di rinnovamento e cambiamento, superando anche divisioni e polemiche”, ha aggiunto Zingaretti.
  • Si apre con il senatore M5S Emilio Carelli che chiede un applauso per Luigi Di Maio l’evento al Tempio di Adriano di Roma in cui il leader M5S annuncia le sue dimissioni da capo politico“Questa è una giornata che passerà alla storia”, dice Carelli. “E il governo non rischia”, aggiunge. Una frase non casuale, che risponde agli interrogativi che si moltiplicano sul destino dell’esecutivo dopo il passo indietro del capo politico dei Cinquestelle. Luigi Di Maio arriva sul palco con qualche minuto di ritardo rispetto alle previsioni. “Luigi, Luigi”, lo acclamano dalla platea mentre inizia a parlare. Di Maio parte dal tema dei facilitatori regionali (l’evento di oggi era programmato proprio per la loro presentazione) dicendo che renderanno possibile dare una risposta ai cittadini sul territorio. Ma passa, subito dopo, all’annuncio più atteso. “Da oggi inizia il percorso per gli Stati generali del Movimento”, premette (ndr, l’appuntamento previsto a metà marzo). “È giunto il momento di rifondarsi. Oggi si chiude un’era. Ho portato a termine il mio compito”. E qui inizia il suo j’accuse. Rivolto in gran parte all’interno del Movimento. Adesso i poteri passano a Vito Crimi, membro anziano del comitato di garanzia, in vista degli Stati generali. “Mi sembra di essere tornato a 7 anni fa”, ha detto Crimi arrivando al Tempio di Adriano, cioè quando, con Roberta Lombardi alla Camera, venne nominato capogruppo del M5S al Senato. E Crimi ha chiarito anche che Di Maio non sarà più capo delegazione al governo. Alfonso Bonafede è il nuovo capodelegazione del M5S a Palazzo Chigi. Prende il posto di Luigi Di Maio che la settimana scorsa si è dimesso da Capo politico dei grillini. Per il ministro della Giustizia si apre ora una nuova fase: dovrà occuparsi di essere anche la voce ufficiale dei pentastellati con il premier Giuseppe Conte. La decisione è arrivata al termine di una riunione lampo di tutti i ministri, viceministri, sottosegretari grillini con Vito Crimi, reggente del Movimento e nuovo capo politico da quando Di Maio si è dimesso.
  • Resta l’allarme dopo la verifica di due casi certificati di coronavirus in Italia. Una coppia di turisti cinesi provenienti da Wuhan, che erano atterrati a Milano il 23 gennaio prima di arrivare 4 giorni fa in un hotel della capitale. La coppia, ricoverata allo Spallanzani, aveva fatto una tappa a Parma prima di Roma. In giornata si cercherà di definire meglio l’itinerario dei due, marito e moglie di 67 e 66 anni, anche per adottare eventuali precauzioni. Intanto c’è un caso sospetto anche in Veneto: un minore del Trevigiano rientrato da un viaggio in territorio cinese. E’ in corso a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri per la dichiarazione dello stato di emergenza sull’epidemia. Intanto l’aereo che dovrà rimpatriare i cittadini italiani bloccati a Wuhan è atteso domenica mattina 2 febbraio. Lo prevede l’ultima bozza del piano concordato con le autorità cinesi, secondo cui la ripartenza avverrà dopo due ore. Stato d’emergenza per sei mesi e uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro. Una misura, spiegano fonti di governo, che è diretta conseguenza della decisione dell’Oms di lanciare l’emergenza globale. Per quanto riguarda gli Italiani che si trovano in Cina, “nella notte tra il 2 e il 3 febbraio cioè lunedì mattina atterreranno in Italia i nostri connazionali, circa 80 che in questo momento sono a Wuhan. Ovviamente saranno sottoposti a un regime sanitario qui in Italia in un luogo dedicato”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio parlando in teleconferenza con l’ambasciatore italiano in Cina Luca Ferrari.
  • Giordania, Seychelles e Mauritius vietano l’ingresso agli italiani. E tanti altri Paesi pensano alla quarantena per i connazionali in arrivo, specie se provengono da Lombardia e Veneto. Ma Austria, Francia, Slovenia, Svizzera, Croazia e Germania hanno annunciato che chiudere i confini sarebbe “una misura esagerata”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al termine del vertice con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, i rappresentanti dell’Oms, la commissaria Ue alla Salute Stella Kyriakides e i ministri della Salute di questi Paesi. “Bloccare i confini sarebbe una misura sproporzionata e sbagliata. Gli italiani possono continuare a viaggiare. Il nostro servizio sanitario nazionale, i nostri medici e scienziati sono considerati di grandissimo livello in Europa. C’è fiducia da parte di tutti”, ha detto Speranza, specificando che che “il blocco dei voli da e per l’Italia non è stato un errore”.

Fabiana Dadone (n.c.), ministro della Pubblica Amministrazione.

  • “Trovo stucchevole che chi professi coraggio agli elettori poi scappi dalle responsabilità politiche. Se hai coraggio, non scappi. Se condividi davvero una battaglia, non scappi, ma mangi sale quando devi e porti avanti un progetto (ammesso che lo si abbia mai realmente condiviso). La coerenza è per lo più un pregio, ma a volte rischia di sconfinare nella sterile testimonianza che, peraltro, si addice poco a chi occupa posizioni di responsabilità”. Non cita mai Lorenzo Fioramonti, il ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone in questo post su Fb. Ma dalle parole che usa è evidente che si riferisca alle dimissioni del ministro della Pubblica istruzione, del Movimento 5 stelle proprio come lei. Le critiche al gesto di Fioramonti arrivano dalla sua stessa compagine politica, ma non solo.

Nunzia Catalfo (n.c.), ministro del Lavoro.

  • Partire da una soglia minima di garanzia, non inferiore alla attuale pensione di cittadinanza di 780 euro, da far crescere in proporzione al numero di anni in cui si è lavorato e si è stati in varie forme sul mercato del lavoro. È la proposta avanzata per le pensioni dei giovani dai sindacati, ieri al tavolo con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e la commissione di esperti. Dal governo è arrivata piena disponibilità a ragionare sull’ipotesi formulata dai sindacati per consegnare ai giovani ‘assegni’ dignitosi.

Lucia Azzolina (n.c.), ministro dell’Istruzione

  • “Ci vogliono investimenti subito, nella legge di Bilancio: due miliardi per la scuola e uno almeno per l’università. Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto”. Lorenzo Fioramonti, ministro dell’Istruzione, lo diceva il 5 settembre, giorno del giuramento del governo Conte 2. Ha atteso che l’iter della manovra si completasse per constatare il mancato raggiungimento dell’obiettivo e ha tratto le conseguenze presentando la lettera di dimissioni al premier Giuseppe Conte, di cui palazzo Chigi ha dato conferma la sera di Natale. Su facebook il ministro spiega: “Sarebbe servito più coraggio da parte del governo”. Fioramonti si era battuto perché passasse nel governo una strategia che secondo lui avrebbe permesso di liberare risorse e far ripartire scuola e università: quella delle tasse di scopo. Microtasse su attività inquinanti come i voli aerei o su stili di vita non sani come cibi e bibite ultra-zuccherate. “L’idea è: faccio un’attività che inquina (volare), ho un sistema di alimentazione sbagliato? Metto una piccola tassa e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani”, diceva al Corriere della Sera nella prima intervista da ministro. Un dibattito, quello sulle tasse di scopo, che ha monopolizzato l’attenzione mediatica nei primi giorni di vita del governo. Secondo Fioramonti, l’unico modo per avere subito fondi da investire nella scuola, adottando una strategia già in uso in molti paesi d’Europa. E se il dibattito sulle merendine fu accompagnato da polemiche politiche, quello sulla microtassa di un euro sui biglietti aerei fu respinta anche con dossier pubblicati da alcuni giornali (“La tassa sui voli vale 137 milioni e irrita le compagnie: paga il turismo”, titolava il Corriere il 21 settembre). Occorre «separare il comparto scuola dal comparto ricerca e università. Hanno logiche diverse. Mi farò latore della creazione di un nuovo ministero dell’Università e della Ricerca». A sorpresa, è il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad annunciare di voler sdoppiare il ministero dell’Istruzione dopo le dimissioni del ministro Fioramonti. L’annuncio durante la conferenza stampa di fine anno: al ministero della Scuola andrà Lucia Azzolina, dirigente scolastica, sottosegretario al ministero dell’Istruzione in quota 5 Stelle. All’Università e ricerca invece ci sarà Gaetano Manfredi, 55 anni, a capo della Crui, la conferenza dei Rettori. Lorenzo Fioramonti lascia il Movimento. L’ex ministro dell’Istruzione, che alla vigilia di Natale ha abbandonato il suo incarico per non aver ottenuto i 3 miliardi di investimenti richiesti su scuola e università, ha deciso di abbandonare il percorso intrapreso con i 5 stelle. Su Facebook ha pubblicato le sue motivazioni: sopra a tutte, la delusione provata davanti al trattamento ricevuto dai suoi stessi colleghi per aver mantenuto la promesso che aveva fatto – in un’intervista a Repubblica – proprio nel suo primo giorno da ministro: investimenti sul futuro, sui giovani, sulla formazione, sulla sicurezza, o lascio.
  • Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto oggi, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor Giuseppe Conte, su proposta del quale ha firmato il decreto di nomina dell’onorevole Lucia Azzolina a Ministro dell’Istruzione, e del professor Gaetano Manfredi a Ministro dell’Università e della Ricerca. Si legge in una nota del Quirinale. Il Presidente Giuseppe Conte cessa, pertanto, dalla carica assunta ad interim di Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Subito dopo i nuovi Ministri hanno prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato, alla presenza, in qualità di testimoni, del Consigliere Direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali della Presidenza della Repubblica, dottor Daniele Cabras e del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, generale Roberto Corsini. Era presente il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro.
  • Il 4 marzo 2020 con un ulteriore decreto presidenziale il governo annuncia misure valide sull’intero territorio nazionale: la chiusura di tutte le scuole di ogni grado e università fino al 15 marzo seguente, la chiusura delle porte di tutti gli stadi a livello nazionale fino al 3 aprile ed indicazioni riguardanti l’accesso di parenti e visitatori alle strutture sanitarie, e per gli istituti penitenziari e penali per minori. Lo ha anche annunciato la ministro Lucia Azzolina.

Elena Bonetti (n.c.), ministro della Famiglia e Pari Opportunità

  • Per far fronte all’emergenza coronavirus il governo ha chiuso le scuole. Le famiglie sono però in difficoltà perché non tutte le aziende hanno autorizzato il ‘lavoro agile’. Come ha spiegato la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti in un’intervista, voucher per baby sitter e congedo parentale sono due possibili provvedimenti che potrebbero arrivare in Cdm.

Enzo Amendola (n.c.), ministro degli Affari Europei

  • Enzo Amendola, napoletano di 46 anni, da ministro degli Affari Europei è il volto dell’Italia a Bruxelles. E forse è questa esperienza che lo induce a capire d’istinto qual è la sfida degli europeisti italiani oggi: da cercare di piacere agli altri Paesi, a cercare di proporre anche se non piace agli altri. A partire dai grandi nodi della Libia e delle migrazioni.

Vincenzo Spadafora (n.c.), ministro dello Sport e Politiche Giovanili

  • “Se i dati non ci danno indicazioni diverse può darsi che da lunedì si possa non prorogare il divieto di disputare le gare”. E’ l’annuncio fatto dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora al Consiglio nazionale del Coni. “La salute degli italiani – aggiunge Spadafora – viene prima di ogni gara e di ogni impegno sportivo. Se fosse necessario prorogare il divieto e la comunità scientifica ce lo consentirà delimiteremo il divieto di fare le gare solo a determinate aree. Oggi verrà emanato un decreto di divieto fino all’1 marzo consentendo alle federazioni di fare le gare a porte chiuse”. “Monitoriamo passo dopo passo e in questo momento non ci sono le condizioni e i motivi per estendere i provvedimenti restrittivi ad altre regioni, nel modo più assoluto”. Lo ha detto il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, prima di entrare al Coni per partecipare al Consiglio Nazionale a proposito delle misure restrittive per il coronavirus già prese in sei regioni. Sulle gare in chiaro il ministro dello sport aggiunge: “Sono decisioni che devono prendere le Leghe”.

Gaetano Manfredi (n.c.), ministro dell’Università e della Ricerca

  • All’Università e ricerca invece ci sarà Gaetano Manfredi, 55 anni, a capo della Crui, la conferenza dei Rettori.
  • Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto oggi, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, professor Giuseppe Conte, su proposta del quale ha firmato il decreto di nomina dell’onorevole Lucia Azzolina a Ministro dell’Istruzione, e del professor Gaetano Manfredi a Ministro dell’Università e della Ricerca. Si legge in una nota del Quirinale. Il Presidente Giuseppe Conte cessa, pertanto, dalla carica assunta ad interim di Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca. Subito dopo i nuovi Ministri hanno prestato giuramento nelle mani del Capo dello Stato, alla presenza, in qualità di testimoni, del Consigliere Direttore dell’Ufficio per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali della Presidenza della Repubblica, dottor Daniele Cabras e del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, generale Roberto Corsini. Era presente il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Riccardo Fraccaro.

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