
Mai si sarebbe potuto immaginare che in una parte d’Italia tutto potesse presentare un rischio: una cena conviviale, un incontro con colleghi, una partita di calcetto, la frequentazione di un cinema, un teatro o una palestra come pure la partecipazione a una riunione di massa che fosse un carnevale o una manifestazione politica o una riunione di condominio. Di colpo, decine di comuni vengono completamente isolati, diverse stazioni ferroviarie chiuse, caserme vengono destinate a ospedali.
In questa che si presenta come una tragedia nazionale con chiara possibilità di pandemia (Epidemia con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti), tutte le forze politiche si stanno mostrando collaborative con l’azione del governo, senza isterie o opportunistiche manifestazioni di dissenso. Non è il tempo della propaganda fine a se stessa, utile a racimolare uno zero virgola nei sondaggi che si compulsano settimanalmente. No. Ora c’è un’emergenza.
Matteo Renzi, il più movimentista di questi giorni, per giustificati motivi di indirizzo politico, è intervenuto, ieri sera, ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia su Rete 4, con una dichiarazione di totale buon senso: “Qui c’è un presidente del Consiglio e tutti di fronte alla situazione di emergenza che stiamo vivendo devono sostenere l’azione del governo”.
Giorgia Meloni: “Siamo disponibili a dare una mano perché su questi temi la politica non deve dividersi” e ancora “Sul coronavirus c’è un alto tasso di apprensione tra i cittadini e penso che sia figlio di una mancanza di informazione. Il governo deve chiedere a chi di dovere di avere informazioni certe e poi trasferire quelle informazioni certe ai cittadini”. Un bon ton istituzionale in un momento di emergenza.
5S, Zingaretti e Speranza sono chiaramente coinvolti nell’azione di governo per cui la loro azione è chiaramente rivolta a una collaborazione piena con il governo stesso.
Il presidente della Regione Lombardia, Fontana, leghista, si mostra collaborativo con il governo e , dosa ogni singola parola: “Le misure che assumiamo non devono essere viste come qualcosa di terribile, drammatico e preoccupante ma sono gli unici mezzi per evitare diffusione del contagio. In altre parti del mondo, anche in Cina, si è dimostrato che questo sistema contribuisce in modo stanziale a bloccare la diffusione. Non dobbiamo diffondere il panico”.
Unico e solo a voler cavalcare la psicosi da virus, per ricavarci un qualche vantaggio, è il leader della Lega Matteo Salvini, il quale, con un cinismo incredibile, si inserisce nella discussione con una sceneggiate delle sue, chiamando in causa brutalmente il Governatore della Toscana: “Presentiamo un esposto denuncia contro il presidente Rossi, che non facendo tutti i controlli necessari su chi rientra dalla Cina, mette a rischio la salute dei cittadini toscani, e accusa chi lo critica, scienziati e medici compresi, di essere un “fascioleghista”. A un certo punto del pomeriggio invoca addirittura le dimissioni di Conte con tanto di hastag #contedimettiti.
Categorie:Parlamento, Politica locale, Sanità
“Nel M5S tanti no vax. Taverna e gli altri big ora fanno finta di nulla”. Così Il Messaggero titola l’intervista rilasciata da Giulia Grillo, ex ministro della Sanità e ora deputata pentastellata. In clima da emergenza coronavirus, l’ex titolare del dicastero della salute torna a parlare di vaccini e no vax.
L’onorevole Grillo cita gli esponenti 5Stelle con cui non aveva trovato convergenze rispetto alle disposizioni in materia di obbligo vaccinale ai tempi del governo Conte 1.
“Importanti esponenti no-vax quando ero ministro mi fecero la guerra. Una guerra che alla fine ho perso, uno dei motivi, forse, per il quale non sono più ministro […] Penso a Paola Taverna, certo. Notoriamente no-vax, ma anche a tanti big che adesso sono ancora ministri, come lo erano nel Conte 1, che non mi hanno mai difeso e preferirono, all’epoca, seguire l’orientamento del gruppo parlamentare” […] La mia posizione sull’obbligo vaccinale era mediana e anche di buonsenso. Ma c’era una parte che in maniera netta chiedeva l’abolizione dell’obbligo delle certificazioni vaccinali a scuola”.
E ancora:
“Appena arrivati al governo si voleva tutto e subito. Un errore. Ci possono stare diverse sensibilità, in questa materia. Ci mancherebbe. Diverso è invece pensare sempre a una vena di complottismo. Soprattutto quando si ha a che fare con la salute degli italiani e occorre avere giudizio”.
Così Giulia Grillo ricorda la sua posizione in merito alle vaccinazioni.
“Dissi solo una cosa logica: togliere l’obbligo senza pensare al contempo a misure di tutela per gli immunodepressi aveva e ha poco senso”.
Sull’emergenza coronavirus che l’Italia si trova ad affrontare, l’ex ministro dice:
“Già una settimana fa avevo sommessamente proposto di stringere i controlli su tutti i voli in arrivo in Italia. Invece, non sono stata ascoltata. Mi auguro ora che l’esecutivo, come sta facendo, possa mettere in campo tutte le iniziative necessarie per arginare i contagi”.
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