
La Corte Costituzionale romena ha sancito che le coppie gay devono avere gli stessi diritti delle famiglie eterosessuali e che devono poter «beneficiare, nel lungo periodo, dal punto di vista legale del riconoscimento dei loro diritti e obblighi».
La sentenza giunge in seguito al ricorso presentato da una coppia romeno-statunitense che si era vista rifiutare il di riconoscimento del loro matrimonio.
Pare evidente che la decisione vada in direzione diametralmente opposta al quesito referendario che il 6 e 7 ottobre tenterà di introdurre un esplicito divieto costituzionale al matrimonio egualitario su richiesta di un gruppo noto come “Coalizione per la famiglia” e da altre associazioni vicine alla Chiesa ortodossa.
Il referendum viene indicato da Amnesty International come contrario agli standard internazionali sui diritti umani e fonte di discriminazioni contro i gay.