Il Pd ha perso. Scrivo quando non è ancora possibile sapere l’esatta percentuale di ogni partito e tanto meno gli eletti. Ma una cosa è già chiara. Il prossimo governo.
Il primo candidato a sparire è stato Paolo Gentiloni, all’arrivo dei primi veri dati. Un Pd al 20% non lascia che la possibilità che il Pd se ne stia all’opposizione. E non capisco questa Italia perchè le riforme fatte nella legislatura conclusa sono state davvero favolose. Subito dopo è sparito Antonio Tajani perchè con una Forza Italia al 13% e una Lega al 18% è chiaro che chi comanda anche nel centrodestra, sono i populisti. Altra notizia è che il centrodestra proprio non riuscirà ad ottenere la maggioranza. Non rimangono, quindi, che due soluzioni per la formazione del prossimo governo. O un governo populista capitanato da Luigi Di Maio (M5s 31%, Lega 18%, Fdi 4% hanno tranquillamente i voti e i seggi) o se Matteo Salvini dovesse incaponirsi di voler diventare premier o comunque non si trovasse un’intesa tra i populisti allora si andrebbe a rivotare. Ma non accadrà.
Certo, se si andasse a rivotare sarebbe tutto diverso. Si farebbe una campagna elettorale tra Salvini e Di Maio (a quel punto contendenti); con il primo che farebbe quello che avrebbe voluto fare appena eletto segretario della Lega e cioè tirare nella sua coalizione Casapound e lasciare fuori Forza Italia. Il M5S verrebbe preso più sul serio e sarebbero loro a dettare i temi della nuova campagna elettorale. Il Pd cercherebbe la rimonta contro il populismo. I pochi eletti di LeU scomparirebbero e forse entrerebbe Potere al Popolo, rimasto di poco fuori.
Cosa succederà adesso in Forza Italia e nel Pd non lo so. Spero che Berlusconi sia superato, ma temo un terremoto verso la Lega. Allo stesso tempo vorrei che Renzi resistesse al suo posto. Più che la sua visione è mancato il sostegno di tutti gli altri. Quelli che aspettavano che lui cadesse per ricominciare da capo. Ma questa è un’Italia diversa; se cade il leader cadono tutti. Nessun partito è necessario. Vince chi più promette.
Comunque i numeri sono dalla parte dei populisti; del resto il M5S ha cambiato statuto a posta per potersi alleare. Una volta constatato che il centrodestra non ha i numeri e che un governo Salvini non è possibile; si metteranno d’accordo e daranno vita al primo governo populista. Con la rottura inevitabile del centrodestra; si prenderà a classificare la vita politica italiana tra populisti e riformisti e non tra centrodestra e centrosinistra. E’ iniziata la Terza Repubblica!
Categorie:Altri partiti, Centrodestra, Centrosinistra, Parlamento, Populisti, Riformisti, Sovranisti
1 risposta »