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Mai, come quest’anno (da quando nel 2011 l’Italia è tornata a gareggiare all’Eurofestival) il nostro paese era favorito. Ma non è bastato! “Occidentali’s Karma” di Francesco Gabbani è arrivata solo sesta. Dopo esser stata data per oltre due mesi favorita dagli scommettitori, all’ultimo, al suo dominio incontrastato si vedono all’orizzonte Portogallo e Bulgaria. E sono proprio Portogallo e Bulgaria che alla fine si piazzano alle prime due posizioni.
Ha vinto quindi il Portogallo con Salvador Sobral in “Amor pelos dois” una canzone veramente terribile; al secondo posto un diciasettenne bulgaro, tal Kristian Kostov con “Beautiful Mess”, la cui canzone, però, era almeno carina. Due dei tre premi collaterali “Artistic awars” e “composer award” sono andati al Portogallo; mentre il solo premio della sala stampa “Press award” è stata una consolazione per il nostro Gabbani (che diciamolo, si è anche esibito bene).
Le canzoni che mi sono piaciute oltre al nostro Gabbani. La Moldavia di SunStroke Project con “Hey, mamma” (3°) (nessuna parte del testo in italiano aldilà di quanto si possa pensare dal titolo); la Svezia di Robin Bengtsson con “I can’t go on” (5°); la Croazia di Jacques Houdek con “My friend” (13°) (che aveva parte del testo in inglese e parte in italiano e la parte italiana la cantava tutta in tono lirico); l’Azerbaigian di Dihaj con “Skeletons” (14°); la Bielorussia di Navi con “Story of my live” (17°); la Grecia di Demy con “This is love” (19°); e Cipro di Hovig con “Gravity”.
Record. Il Portogallo è alla sua prima vittoria (1°); così come la Bulgaria (2°) e la Moldavia (3°) che da tre anni non riusciva nemmeno ad arrivare alla serata finale. Tra i record negativi ci sono l’Ucraina (24°); Spagna (26°) altre volte è arrivata ultima, ma mai in questa posizione e la Serbia (11° sf). Ben pochi come si vede.