Nei risultati del primo turno delle elezioni presidenziali francesi c’è una grossa novità in quanto entrambi i partiti politici che hanno sempre governato sono rimasti fuori dal ballottaggio. Tutto questo era però prevedibile, seguendo la cronaca politica degli ultimi cinque anni. Senza tutte queste defragrazioni nel sistema francese credo che ci saremmo trovati davanti a una sfida tra Valls e Juppè. (Hollande no, perchè il suo quinquennio è stato davvero disastroso). Il comportamento di Hollande, ha però lacerato la carriera di Valls; che ora sarà ricordato solo per essere stato il premier durante la disastrosa presidenza Hollande. Carriera praticamente finita! Tra i gollisti Juppè avrebbe dovuto prevalere sulla voglia di ricominciare di Sarkozy e su un Fillon che si è capito da subito che non era adatto a ricomprire il ruolo di presidente ( e non solo per i legami che ha con la Russia). Nonostante tutto credo che il “pericolo russo” non sia stato scongiurato con questo primo turno. Provabilmente l’animosità tra i favoriti Juppè e Sarkozy ha favorito il terzo incomodo Fillon.
Credo che Macron avrebbe prevalso al ballottaggio con Sarkozy (anche se di poco), e forse anche con Juppè (ma non è così sicuro). Valls avrebbe avuto, invece, più problemi con Sarkozy o Juppè; perchè avrebbe dovuto scrollarsi di dosso l’eredità hollandiana. E non è facile da fare; anche perchè in caso contrario Arnoud Montebourg avrebbe vinto a mani basse le primarie socialiste per il solo fatto di essersi staccato dal governo quando tutto pareva disastroso per Hollande, ma non ancora per il Ps. Facendo sopravvivere i socialisti nonostante tutto. Invece alle primarie Ps ha vinto chi proprio non ha avuto nulla a che fare con i governi di Francois Hollande. Invece ha vinto Benoit Hamon (il più fumettistico candidato alle primarie socialiste di tutti i tempi). Hollande ha creato “talmente lo schifo intorno a se” da creare ribrezzo al solo pensiero di votare socialista. Montebourg non ha vinto le primarie perchè comunque ha fatto parte di un governo di quella stagione. A primarie vinte; quando si è trattato di fare campagna elettorale per elezioni presidenziali Hamon è uscito dai radar fino ad arrivare ad essere votato dal solo 6% dell’elettorato. Non è certo Hamon che può raccogliere i pezzi del malmesso Ps dopo le elezioni; come nemmeno Valls o qualcuno della vecchia guardia. C’è bisogno di qualcuno di nuovo che faccia concorrenza a Macron (facendo dimenticare il passato socialista di quest’ultimo) e che riporti il Ps nei cuori di molti francesi.
Molti elettori socialisti hanno votato Macron; ma molti altri hanno votato il candidato della sinistra radicale Jean Luc Melenchon. Quest’ultimo è stato un brillante politico; limitato però dalle sue posizioni; ma in queste elezioni al contrario le sue posizioni sono state un punto di forza giovando della disgregazioni socialista. Ha preso tutti i voti socialisti che rifiutandosi di votare Hamon; hanno disdegnato anche il voto a Macron. Al ballottaggio invece cambia tutto, poichè anche chi ha votato Melenchon saranno persuasi a votare Macron pur di non ritrovarsi la Le Pen presidente. Proprio come nel 2002 quando Le Pen padre andò al ballottaggio insieme a Chirac (che però già un mandato lo aveva fatto). Macron potrà prendere i voti anche di questi gollisti che hanno votato Fillon (ritengo che coloro che volevano votare la Le Pen lo hanno già fatto).
Anche i gollisti dovranno riorganizzarsi in quanto Fillon non può pensare di ricostruire il partito visto che molti, dopo i numerosi candali che lo vedevano coinvolto; avrebbero voluto che non si presentasse alle elezioni nonostante avesse vinto le primarie. Ma non credo nemmeno a un altro ritorno di Sarkozy. La carriera di Juppè potrebbe anche non essere finita; ma non lo vedo ritornare immediatamente. Un nuovo personaggio dovrà farsi avanti anche tra le file de Les Republicains.
Al ballottaggio quindi tutto il mondo politico francese si unirà contro Marine Le Pen. Questo basterà? Sembra di si. Il pericolo russo però potrebbe far vincere la Le Pen, dopo aver fatto vincere Trump. Anche in queste elezioni, come in quelle americane, nonostante si parli di pericolo russo, alla fine lo si ignora. Ed ecco che gli hacker colpiscono liberi e portano a casa il risultato. La democrazia sta diventato un opzione, più che un valore comune. Se vincesse la Le Pen porterebbe avanti il suo programma che prevede l’uscita dall’Euro, l’uscita dalla Ue, l’uscita dalla Nato … Inizierebbe la disgregazione finale dell’Europa politica. La vittoria definitiva della Russia di Putin e dei populisti di tutta Europa.
Macron deve dimostrare tanto. E’ un liberale transitato tra le file socialiste (senza il Ps non sarebbe mai diventato ministro); è stato anche un banchiere, un economista. Se vince governerà con i Modem di Francois Bayrou (passati dall’alleanza con il Ps di Segolene Royale nel 2007, ai Les Republicains di Sarkozy nel 2012, fino all’alleanza attuale con Macron).
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