A Roma si è tenuta un’assemblea nazionale del Nuovo Centrodestra, il partito politico fondato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano. Come già si sapeva, è stato annunciato il nuovo nome del partito: Alternativa Popolare. Oltre ad Alfano, all’assemblea c’erano i ministri Beatrice Lorenzin ed Enrico Costa, Roberto Formigoni, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Lupi. Oltre al simbolo, un cuore giallo su uno sfondo blu, Alfano ha anche detto che lo slogan del nuovo partito sarà “Il coraggio di costruire. Insieme”.
Era da tempo che Angelino Alfano pensava di cambiare nome al suo partito per adeguarsi ai nuovi tempi politici. Deve rimettersi in gioco dopo l’esperienza di governo con il Pd di Renzi e soprattutto prendere le distanze dal vecchio centrodestra dove è cresciuta la stella dei sovranisti Salvini e Meloni. E nell’incertezza di Berlusconi che vorrebbe rifare la vecchia Casa delle Libertà, il ministro degli Esteri ha deciso di fare intanto un passo oltre i vecchi steccati, cancellando il Nuovo centrodestra, che nacque dal distacco da Forza Italia, e fa nascere Alternativa popolare.
È chiaro che Alfano non può presentarsi all’appuntamento politico con il vecchio nome Nuovo centrodestra. Alternativa popolare è un’altra cosa, una nuova scelta di campo. «Ncd si evolve in nuovo soggetto politico – spiega l’ex ministro dell’Interno – che ne supera la denominazione ma che si conferma nella sua collocazione politica. Questo perchè in Italia è sorta essenzialmente una nuova destra che non intendo criticare ma che non ha nulla a che vedere con la ’D’ di quel centrodestra in cui abbiamo vissuto e abbiamo creduto in questi anni».
Fabrizio Cicchitto spiega che molto probabilmente Alternativa popolare andrà alle elezioni da sola o con altre forze di centro, « ma non con il centrodestra e nemmeno con centrosinistra: questa è una novità. Ci auguriamo di intercettare il consenso degli italiani che non si riconoscono nei due schieramenti di centrodestra e centrosinistra».
I compagni di strada non sono molti. L’Udc di Lorenzo Cesa ha virato verso Berlusconi. Raffaele Fitto è più vicino a Salvini. Chi invece potrà essere della partita centrista sono l’ex presidente della Camera Pierferdinando Casini, che controlla un pacchetto di voti in Sicilia attraverso Giampiero D’Alia, di Verona Flavio Tosi e Stefano Parisi.
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