
Roberto Speranza e Pierluigi Bersani
La minoranza del Pd (al netto dei fuoriusciti) è ancora in piena ribellione pronta a riprendersi il partito e nel frattempo a contrastare in ogni modo le riforme di Renzi; forse più ancora che la minoranza parlamentare vera. Agli oppositori parlamentari Cuperlo, Speranza e Bersani e a quelle extraparlamentari di D’Alema e Letta si è aggiunto anche Romano Prodi che ha detto che le tasse non vanno ridotte su Twitter.
Matteo Renzi e le persone intorno a lui fanno sapere che in caso la minoranza Pd sfiduci il governo si andrà a nuove elezioni. Di rimando infastidita la minortanza dem rimanda al mittente questa minaccia; ma non può rilanciare con una argomentazione vera. Sotto traccia prepara la successione con l’attuare presidente del Senato Piero Grasso; ma il Presidente Mattarella fa sapere che se mai ci fosse un altro governo sarebbe comunque presieduto da Matteo Renzi.
Polemiche argute, ma anche… facili e ben lungi dall’affrontare i problemi di fondo sui quali da sempre insistiamo e possibili oggetto di un dibattito foriero di evoluzioni più significative. Non solo, per la minoranza Pd, certo, ma che per questo gruppo, o corrente politica che dir si voglia, potrebbe offrire un’occasione per aprire un dibattito tutt’altro che marginale.
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