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Ddl Morassut-Ranucci: riduzione Regioni da 20 a 12

Ddl Delrio svuota province è legge

Ddl Morassut-Ranucci: riduzione Regioni da 20 a 1

Il deputato Roberto Morassut e il senatore Raffaele Ranucci del Partito Democratico hanno presentato il disegno di legge costituzionale sulla riduzione delle regioni italiane da 20 a 12. “Dopo 45 anni dalla nascita delle regioni – spiegano in una nota congiunta Morassut e Ranucci – pensiamo che in Italia sia arrivato il momento di discutere concretamente di una riforma del regionalismo. Oggi ci troviamo in una fase in cui stiamo riorganizzando lo stato, le massime istituzioni, e le basi fondamentali della nostra Costituzione; parliamo poi di riforma della legge elettorale e discutiamo di spending review, cioè di riduzione delle spese. Allora, in questo quadro, il tema delle regioni diventa fondamentale. Le Regioni – concludono – sono nate negli anni ’70 per cercare di dare rappresentanza alle diverse identità italiane. Ma se in una prima fase hanno fatto bene e hanno aiutato la crescita del Paese, in un secondo momento sono diventate protagoniste di fenomeni non positivi della vita pubblica. 15 sono finite sotto inchiesta, 494 sono stati i consiglieri coinvolti, quasi 60 milioni di euro – tutti soldi pubblici – la cifra sulla quale i magistrati stanno ancora indagando. È per questo che ora bisogna cambiare”. Inoltre con lo svuotamento delle province, che spariranno definitivamente ad approvazione definitiva della riforma costituzionale; vanno redistribuite meglio le risorse; poichè con così tanti enti rischiano di non bastare.

Con l’approvazione della proposta Morassut-Ranucci a cambiare completamente sarebbe l’intera geografia italiana. La Regione Alpina comprenderebbe la Valle d’Aosta, il Piemonte e la Liguria; la Lombardia; l’Emilia Romagna (comprendente anche la provincia di Pesaro); il Triveneto (Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige); la Regione Appenninica (Toscana, Umbria e provincia di Viterbo); l’Adriatica (Abruzzo, provincia Macerata, Ancona, Rieti, Ascoli e Isernia); la Regione di Roma Capitale; la Tirrenica (Campania e le province di Latina e Frosinone); il Levante (Puglia e le province di Matera e Campobasso); il Ponente (Calabria e provincia di Potenza); la Sicilia e la Sardegna. I promotori della riforma hanno dichiarato che i nomi delle regioni sarebbero provvisori e che andrebbero concordati con le comunità locali.

Per quanto mi riguarda l’accorpamento delle regioni va bene; ma va verificato che le nuove regioni siano omogenee per storia e per quantità di popolazione. C’è però altro che mi preoccupa: l’autonomia verrebbe lasciata solo alla Sicilia e alla Sardegna. Non si può togliere l’autonomia a Bolzano che è prosperata grazie ad essa e lasciarla alla Sicilia che continua ad assumere dipendenti pubblici per consenso elettorale e questo con qualunque giunta di qualunque colore politico.

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